I “mille” e l’inchiesta su un “monumento mai nato”


Un inno ripudiato e sostituito dal “Va pensiero” verdiano. La radio ufficiale di un partito che tifa contro la nazionale di calcio. Le divisioni per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità … ma che sta succedendo all’Italia? Che cosa è rimasto del mito, dei sogni, dei progetti, che animarono i fautori del processo di unità nazionale, 150 anni fa? Perché non riusciamo ad essere Stato? Forse per capirlo bisogna venire a Marsala, lì dove è cominciata la storia moderna del nostro Paese, con lo sbarco di Garibaldi e dei Mille l’11 Maggio di 1860. Marsala, nell’estrema punta occidentale della Sicilia, è diventata famosa in tutto il mondo grazie a Garibaldi. Potrebbe essere il luogo simbolo dell’Unità d’Italia, e invece, dopo 150 anni, ancora in città non si è riusciti a progettare e completare un monumento degno dell’importanza storica di quell’evento. Di questa costruzione si parla dal giorno dopo lo sbarco di Garibaldi, ma dopo anni di promesse non mantenute, tentativi andati a vuoto, scandali, ancora non si è visto nulla. La redazione di http://www.marsala.it e di Rmc 101, la radio della provincia di Trapani, si sono occupati proprio di questo, con l’inchiesta dal significativo titolo “Non più Mille – Lo sbarco di Garibaldi a Marsala: storia di un monumento mai nato, di una memoria negata” (Coppola Editore). Giacomo Di Girolamo, Antonella Genna, Francesco Timo, hanno chiesto ai lettori e ai radioascoltatori di partecipare alla costruzione di un esercizio di memoria collettiva sulla storia di questo monumento mancato. Sono stati tantissimi i contributi, le foto, le testimonianze, i documenti inviati alla redazione, e i tre giornalisti hanno costruito un’esilarante, per quanto amara, galleria di atti, cose dette, leggi promulgate, articoli di giornale, lettere e appelli, dall’inaugurazione della prima colonna commemorativa (con la dicitura involontariamente comica, a 150 anni di distanza, “in attesa di più degno monumento”) fino all’apoteosi finale del mega cantiere inaugurato da Bettino Craxi nel 1986 per la costruzione del monumento, bloccato due anni dopo perché abusivo. Il cadavere cementizio di quell’aborto – celebrazione involontaria dell’incompiuto siciliano – fa ancora bella mostra di sé nel cuore del lungomare di Marsala. “Gli italiani sono i peggiori nemici dell’Italia unita” diceva amaramente Massimo D’Azeglio. Leggendo le pagine dell’inchiesta “Non più Mille” si capisce perché gli italiani non hanno mai acquisito il senso dell’identità nazionale. Nella sua piccola storia, il vuoto simulacro del Monumento a Garibaldi e ai Mille a Marsala è l’oblio della nostra nazione, la metafora del “Grande Collasso Italiano di questi anni”. “Non più Mille” è stato presentato a Marsala proprio in occasione della visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per i 150 anni dell’Unità d’Italia. L’inchiesta, che ha il patrocinio della Fondazione Italia 150, è arricchita dai contributi di Roberto Alaimo, Nino Amadore, Gian Antonio Stella. “Non più Mille” verrà presentato a Palermo il prossimo 22 Giugno alle 18 alla Libreria Broadway.“Insieme agli autori interverranno Nino Amadore, Lino Buscemi. Il libro nel frattempo è arrivato alla seconda ristampa. L’inchiesta, radiotrasmessa a puntate su Rmc 101, avrà anche una adattamento teatrale. Milano, Roma, Torino, sono le principali città in cui il lavoro dei tre giornalisti verrà presentato, in un percorso che ricalca, 150 anni dopo, quello dei protagonisti del Risorgimento. Le prossime presentazioni di “Non più Mille” sono previste il 25 Giugno, alle 19 e 00 nella piazza del porto, a Castellammare del Golfo ed il 9 Luglio, ore 19,00 alle Mura di Tramontana, a Trapani.

da www.livesicilia.it

Un gregge di mille pecore dalla Sardegna come dono per l’Abruzzo


Un gregge di quasi mille pecore che gli allevatori sardi hanno donato ai “colleghi” abruzzesi colpiti dal terremoto sarà consegnato a L’Aquila Venerdì 20 novembre 2009 alle ore 11.00 nel Piazzale della Fimek – ex Italtel (ora Campo della Croce rossa).

Così, insieme alle case, iniziano anche a ripartire le attività economiche con l’ arrivo di un grande gregge che servirà a ricostituire gli allevamenti di una parte delle centinaia di aziende agricole flagellate. Un dono singolare che, pensato da Gigi Sanna, socio Coldiretti e anima del gruppo musicale Istentales, è stata tradotta in pratica dall’azione sinergica delle Coldiretti di Nuoro e Abruzzo in collaborazione con i rispettivi Assessorati regionali all’agricoltura.

Un gesto nato un pò per la solidarietà che ha caratterizzato il settore agricolo in questa occasione e un pò per quella antica usanza che in Sardegna si chiama “sa paradura”, che prevede il dono di una o più pecore a chi cade in disgrazia per risollevare le sue sorti.

Un impegno per un mestiere antico ricco di tradizione che consente la salvaguardia di razze in via di estinzione a vantaggio della biodiversità del territorio, ma che offre anche produzioni di carne e formaggi di pecora di qualità particolarmente importanti per la ripresa economica in una Regione come l’Abruzzo dove un terzo delle imprese si occupa di agricoltura e l’agroalimentare pesa per il 15 per cento sul Pil regionale.

da www.newsfood.com