Debutta a Milano il primo salone del divorzio


Di fiere dedicate al matrimonio ce ne sono tante, ma ora arriva il primo Salone del Divorzio: ‘Ex – Punto e a capo’ si terra’ all’Hotel Marriott di Milano  l’8 e 9 maggio prossimi. Quello dei single di ritorno e’ un mercato in netta crescita: se nel 1995 i divorzi in Italia erano 80 ogni mille matrimoni, nel 2005 – dice l’Istat – sono stati 150 e nel 2007 sono saliti a 273. Insomma, il divorzio e la separazione non sono piu’ esperienze rare, riguardano un numero sempre maggiore di persone. Senza banalizzare il Salone vuole facilitare – spiegano gli organizzatori – l’esperienza del divorzio, fornendo una serie di utili informazioni e strumenti per chiudere una fase problematica della vita e, soprattutto, per iniziarne una nuova in modo piu’ positivo.

Ecco quindi, in 600 metri quadrati di stand, agenzie investigative, matrimoniali, immobiliari, di viaggi e di disbrigo pratiche, babysitting o petsitting, studi legali, consulenti per i problemi di coppia, psicologi, servizi di antistalking per le signore, stylist esperti di ‘relooking’, consulenti di trucco e parrucchieri, architetti che aiutano ad arredare una nuova casa. E anche organizzazioni che provvedono a piccole riparazioni domestiche o a necessita’ quotidiane come la lavanderia e la stireria. Terapeutico, infine, un passaggio nella ‘Piccola bottega degli orrori’, dove riciclare senza sensi di colpa i regali delle nozze ormai finite.
fonte ANSA

Portogallo, anche i gay potranno sposarsi: è il sesto Paese Ue a dire sì


nozze-gayAnche in i gay potranno sposarsi. Il parlamento portoghese ha infatti approvato un disegno di legge del governo che legalizza i matrimoni tra . Con questo provvedimento diventano sei i Paesi dell’Unione Europea ad aver legalizzato le unioni tra gay: oltre al , i sono già legali in , , , e .

Il parlamento portoghese ha invece respinto le proposte dell’estrema sinistra e dei Verdi, che chiedevano di legalizzare anche le adozioni per le coppie gay.

Il disegno di legge, proposto dal governo socialista, è stato approvato coi voti di quasi tutti i deputati della maggioranza di sinistra nonostante i “no” di quelli della destra.

Prima del varo definitivo, il testo deve essere ancora sottoposto ad un passaggio in commissione: solo allora il Parlamento darà il suo voto definitivo e il capo dello Stato potrà procedere alla promulgazione.

Nel suo intervento, il primo ministro ha spiegato di voler «porre rimedio a decenni di ingiustizie perpetrate ai danni degli » e ha ricordato che «fino al 1982 il viveva nella situazione assurda e ributtante di considerare l’omosessualità un reato perseguito per legge».

La legalizzazione del matrimonio omosessuale è inserita nel programma elettorale del partito socialista, vincitore delle legislative del settembre scorso. Per quanto riguarda le adozioni gay, il premier ha sottolineato che si tratta di una «questione differente rispetto al matrimonio». «L’adozione – ha sostenuto – non è un diritto della coppia, è un diritto del bambino».

da www.blitzquotidiano.it

Gay. No popolare ai matrimoni omo nel Maine


di Gabriella Meroni

Scende così a 5 il numero degli Stati degli Usa in cui è consentito il matrimonio gay

 gay marriages maineI cittadini del Maine hanno detto no martedì 3 novembre a una legge che avrebbe permesso il matrimonio per coppie dello stesso sesso e che era già stata approvata dal legislatore e firmata dal governatore dello Stato lo scorso maggio. La legge, che sarebbe dovuta entrare in vigore a settembre, è stata stoppata dal ricorso alla volontà popolare, che si è poi espressa in senso contrario. Scende così a cinque il numero degli Stati degli Usa in cui è consentito il matrimonio omosex: si tratta di Iowa, Connecticut, Massachusetts, New Hampshire e Vermont. Quaranta Stati hanno messo al bando in modo permanente questo tipo di unioni attraverso apposite leggi; di questi, 29 hanno introdotto emendamenti alla Costituzione che precisano che il matrimonio è possibile soltanto tra un uomo e una donna. 

 da www.vita.it

Svezia: nozze in chiesa per coppie omosessuali


nozze omosex

 di Livia Sansone

In Svezia, a partire dal primo novembre le coppie gay, già ammesse da alcuni mesi alle unioni civili, potranno sposarsi anche in chiesa. La decisione é stata presa oggi a larga maggioranza dal Sinodo generale della Chiesa luterana svedese, la prima delle grandi chiese del mondo pronte a consentire che le persone dello stesso sesso possano unirsi in matrimonio con il rito religioso. Il dibattito all’interno e fuori della chiesa è stato ampio e tormentato a partire dalla primavera scorsa, quando è entrata in vigore una legge che consente agli omosessuali il matrimonio civile. Contrasti sono emersi anche oggi nella riunione del Sinodo che si è tenuta ad Uppsala, ma alla fine la maggioranza favorevole è stata superiore alle previsioni.

Dei 250 delegati che compongono il Sinodo 176 hanno votato a favore, 62 contro e 11 si sono astenuti. A decidere per il sì è stata dunque una maggioranza ampia, ma ciò non toglie che nella Chiesa svedese si possa aprire un periodo di tensioni che porteranno alcuni pastori a rifiutarsi di celebrare nozze gay. In una conferenza stampa che si è tenuta al termine dei lavori, il vescovo Esbjorn Hagberg si è detto preoccupato per i contrasti che ora potranno accrescersi nei rapporti con le grandi chiese del mondo. Al contrario l’Arcivescono Anders Wejryd non ritiene che vi saranno profonde fratture. “I cambiamenti – è stato il suo commento – comportano sempre tensioni e dissidi. Ma non credo che rimarremo a lungo proprio soli”. Wejryd ha aggiunto che questa svolta ha a che vedere con lo scarso valore che in Svezia hanno le tradizioni in rapporto ai diritti ed ha ricordato che fin dagli anni 90 i vescovi della Chiesa di Svezia si erano espressi unanimemente a favore delle relazioni omosessuali. Del resto nel Paese, prima ancora che per le persone dello stesso sesso venisse introdotto il matrimonio civile, le coppie gay venivano riconosciute come coppie di fatto ed avevano ottenuto il diritto all’adozione. Il pronunciamento del Sinodo naturalmente viene accolto con entusiasmo dall’ organizzazione cristiana degli omosessuali EKHO, che raggruppa anche i bisessuali e i transessuali. “La decisione – si legge in suo comunicato stampa – mostra che quella svedese è una chiesa aperta, e che si guarda con serietà all’amore fra le persone dello stesso sesso”.