Manovra, Benigni a Tremonti: “Facciamo una colletta


Se al ministro Tremonti mancano proprio questi 164 mila euro, allora glieli diamo noi facendo una colletta nei teatri”. Così, con la sua forza comunicativa e l’irresistibile umorismo, Roberto Benigni, è sceso in campo alla sua maniera contro lo scioglimento dell’Eti, l’ente pubblico per la promozione del teatro e della danza, in Italia e all’estero. I 164 mila euro, ai quali accennava, sono l’esiguo risparmio – secondo la ragioneria generale dello Stato – che potrebbe venire dalla soppressione di un ente molto importante nel teatro italiano. Benigni, ricevendo un premio speciale al termine della serata del premio Mario Luzzi, davanti alla platea gremita del teatro Valle, ha lanciato una serie di boutade molto divertenti e caustiche, di sostegno sostanzialmente a quanti vorrebbero contrastare lo scioglimento dell’Eti. Rifacendosi alla recente cronaca politica, Benigni ha detto al suo pubblico: “mi raccomando non mi lasciate solo; avete visto il povero Zapatero, che è rimasto tutto solo a palazzo Chigi?”. Un’allusione chiarissima a quanto è successo ieri dopo il vertice Berlusconi-Zapatero. Quanto ai tagli alla cultura, Benigni ha detto che sono una follia, “sarebbe come bruciare la bellezza” ha detto. E ha aggiunto poi: “c’é bisogno sempre di cultura in Italia. E ricordiamoci che questo è l’unico paese al mondo dove è nata prima la cultura e poi lo Stato, proprio con Dante e la Divina Commedia”. Poi Benigni ha aggiunto ancora qualche battuta umoristica, con trasparente riferimento alla legge sulle intercettazione, della quale si occupa il parlamento in questi giorni. “Volevo questa sera citare Dante – ha detto – ma non so se si può citarlo per esteso, oppure se bisogna per legge farne un sunto. Ed inoltre, bisogna stare attenti al problema della privacy, perché non si può più citare un personaggio che non c’entra niente con la cantica di cui stiamo parlando” e da li ha citato vari personaggi danteschi che entrano in molti canti della Divina Commedia senza esserne protagonisti . Infine un regalo per gli spettatori del premi Luzzi: la prima recita in pubblico di un nuovo canto che si aggiunge al vasto repertorio dantesco di Benigni: il canto primo del Purgatorio, uno dei più intesi e dei più belli, secondo Benigni, premiato per la sua azione di divulgazione culturale in Italia e all’estero.

da www.blitzquotidiano.it

Tremonti taglia fuori i down


di Sara De Carli

 Sono loro le vittime dell’aumento dal 74 all’85% di invalidità. Anteprima dal magazine in edicola

Saranno loro assieme ai malati di cirrosi epatica, cecità monoculare, trapianto cardiaco, sordomutismo e malattie mentali a sopportare i tagli imposti dal superministro. Una scelta assurda, ma anche crudele. Come documentano gli esperti. Si vede che i ciechi che guidano, ormai, hanno stancato. Un falso down, invece, quello sì che sarebbe clamoroso: uno che fosse riuscito ad alterare temporaneamente il proprio patrimonio cromosomico, giusto il tempo necessario a ingannare la commissione valutatrice. 

Forse il ministro Tremonti sta cercando quello, nella sua caccia al falso invalido. È assurdo, non c’è altra definizione. Eppure è l’unica cosa che spiega la scelta fatta da Tremonti nella manovra appena approvata: aumentare dal 74 all’85% la percentuale di invalidità necessaria per ottenere l’assegno mensile di invalidità civile. Alzare i requisiti così che sia più difficile barare, era l’idea, ma spulciando le tabelle del 1992 che fissano le percentuali di invalidità, si vede come in quella forbice di nove punti cadano in realtà patologie e menomazioni che pochissimo spazio lasciano alla simulazione.

La trisomia 21, innanzitutto, a cui è riconosciuta una percentuale di invalità del 75%. Idem per l’amputazione di un braccio, mentre quella della spalla vale 80. La tetraparesi con deficit di forza medio può valere da 71 a 80 punti, comunque al di sotto della nuova soglia, valida per chi si è presentato davanti a una commissione a partire dal 1° giugno. Stesso discorso anche per cirrosi epatica, cecità monoculare, trapianto cardiaco, sordomutismo e malattie mentali come la psicosi ossessiva, la sindrome schizofrenica correlata a disturbi del comportamento e la sindrome delirante cronica: tutti fermi sotto quota 80. Difficile anche contare sulla manica larga delle commissioni: il decreto stabilisce che il medico che attesta il falso dovrà risarcire allo Stato il danno patrimoniale da www.vita.it