di Angela Ragusa
…e resterà solo il poeta
ad inebriarsi
del profumo delle viole,
a contar le stelle
ad una ad una…
a passeggiar tra nuvole
come tappeti d’ovatta…
Attirerà sorrisi e maldicenze,
consolerà d’amore
cuori delusi…
Nel silenzio
di cupe cattedrali,
le sue parole
innalzeranno preghiere…
…risuoneranno di un’eco
che tornerà in abbraccio
ad avvolgere
perduti tramonti
nell’ultimo riposo…
Tingerà di follia
le sue ore,
in mano il calice
di solitudine…
…tra ossimori e metafore
consumerà il suo tempo
ma rimanderà anche la morte
di un lungo giorno ancora.