Nord contro Sud, sfida all’ultimo chilo


Si rinnova in Italia la sfida Nord contro Sud ma questa volta non sono le “buone pratiche” il criterio di contrapposizione ma i chili di ciccia. La singolare sfida si è accesa Daniela Gasparini, sindaco di Cinisello Balsamo (Milano), e Nicola Cristaldi, suo collega di Mazara del Vallo (Trapani). Del Pd la prima, del Pdl il secondo ma entrambi sovrappeso. La notizia è dell’agenzia Adn Kronos che spiega l’iniziativa “Obesità in Comune”. I due sindaci, insieme a tre concittadini ciascuno (anch’essi sovrappeso) saranno impegnati per sette giorni – da venerdì scorso a giovedì prossimo – in una serie di attività che vanno dal nuoto ai giri in barca, dallo yoga alle passeggiate, a Polignano a Mare, a pochi chilometri da Bari. Tutto, ovviamente, accompagnato una rigida dieta. Vincerà chi fra i due gruppi, quello di Mazara e quello di Cinisello Balsamo, alla fine della settimana avrà perso più chili. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del sovrappeso, promuovendo una campagna per un’alimentazione sana ed equilibrata ed educando i cittadini ad un corretto stile nutrizinale. In Italia, infatti, gli obesi sono raddoppiati negli ultimi anni toccando quota 5 milioni.

da www.livesicilia.it

Salute: il 16 maggio giornata nazionale del malato oncologico


di Loretta Dalola

Assicurare e tutelare i diritti dei malati di cancro per migliorare i servizi di cura e assistenza al paziente. E’ questo l’obiettivo della Giornata nazionale del malato oncologico, iniziativa giunta alla sua quinta edizione e in programma il 16 maggio 2010.

il programma di Canale 5, ha dedicato la puntata proprio alla lotta contro il cancro.

Il cancro cambia la vita, ma è  cambiata anche la nostra visione del cancro.

Parlarne, è il primo risultato che  scardina questo tabù, e ben venga anche in contributo della televisione, che contribuisce al confronto con i concittadini affinché l’opinione pubblica sia informata e consapevole della loro esistenza anche per evitare la dolorosa emarginazione che troppo spesso è generata dall’ignoranza.

Ascoltando le testimonianze dei malati, che con la paura convivono, che si sono abituati a combatterla quotidianamente, a partire dal momento in cui viene diagnosticato il cancro… ascoltare le parole, farle scivolare dentro di noi, immedesimarci e capire che, se oggi ci sono più malati rispetto al passato è altrettanto vero che la mortalità è decisamente inferiore.

Grazie ai risultati della ricerca sperimentale, ai progressi della diagnostica, della medicina e della chirurgia, le nuove terapie contro il tumore, stanno mostrando effetti positivi sul decorso della malattia, allungando e migliorando  sensibilmente, la vita dei malati.

In Italia sono 2.000.000 i malati. Ogni anno circa 270 mila cittadini sono colpiti dal cancro. Si pronostica che nel 2010 arriveranno a 400 mila.

Attualmente, il 50% dei malati riesce a guarire, con o senza conseguenze invalidanti.

E’ ovviamente lecito farsi accompagnare dalla paura, ma è necessario fermarsi a pensare che qualsiasi scoraggiamento deprime il sistema immunitario, diventando un fertile terreno per il tumore. È di estrema importanza portare avanti una prospettiva personale positiva, per trovare la forza interiore che nessuno pensa di avere, ma che balza fuori, quando si ha la necessità di affrontare vere e importanti difficoltà.

Diventa allora vitale  la relazione umana, l’amore che circonda i malati e la fiducia nel personale che cura,  la comunicazione medico-paziente che spesso risulta insoddisfacente e priva di umanità;  i colloqui non  devono essere rapidi e limitarsi ad una interazione fredda con il paziente accentuando un distacco psicologico che mette in condizioni di disagio il malato che differentemente vorrebbe instaurare una sorta di umana complicità con il medico. Ma, anche il lavoro contribuisce diventando una vera e propria terapia.

Il malato vuole avere il diritto di vivere e di continuare la propria vita.

Una vera e propria  vita, da parte di chi ha imparato ad amarla ed a difenderla con la forza del dolore, avendo vissuto la paura di perderla.

da http://lorettadalola.wordpress.com

“E’ Natale” di Guido Passini


Carissimi amici, sono molto commosso dalla vostra partecipazione, e questo mi fa ben sperare che possiate crescere ancora giorno dopo giorno.

La lotta contro la fibrosi cistica è sempre accesa, e quello che vorrei fare e portare la conoscenza di questa malattia maledetta….
Ma non voglio farla troppo lunga, quindi vi mando i miei migliori auguri di Buon Natale e Buone Feste, che possiate passarle al meglio.
Per regalo vi allego una piccola poesia che ho scritto per tutti voi:

Una tazza di cioccolato calda
che gioca a nascondino
con soffice panna montata,
una cantilena rintocca
tra le mura di casa
ed un morbido plaid
copre le spalle.
Guardo il panorama
che una piccola finestra mostra.
Cadono fiocchi di neve,
si accatastano l’uno sull’altro
creando un umido tappeto bianco,
puro,
come i tanti angeli che ci guardano
da lassù.
Con un sorriso punto il naso
verso il cielo e li saluto.
E’ Natale,
Cristo rinasce,
mi piace pensare
che con Lui
tutti i nostri angeli
possano rinascere.
Cosi mi riscaldo il cuore.

3 dicembre: più lotta che festa


di Franco Bomprezzi

La domanda che mi sorge spontanea è: ma prima della crisi le persone con disabilità in Italia vivevano nel migliore dei mondi possibili? Avevano cioè pieno accesso al lavoro, all’istruzione, ai servizi domiciliari, a progetti di vita indipendente, agli ausili tecnologicamente avanzati, al tempo libero in strutture accessibili a tutti, e così via?

La risposta, ovvia, è no. Prima della Crisi si stava faticosamente costruendo una serie di piccole certezze normative, a livello nazionale ma anche a livello regionale, partendo dall’esplosione dei principi contenuti nella gloriosa legge quadro n. 104 del 1992. Per numerosi anni, attraversando i cambi di governo nazionale e regionale, le associazioni delle persone con disabilità e gli esperti dei singoli temi hanno svolto un assiduo lavoro sui contenuti di riforma e di ammodernamento del Paese. Piccoli passi, uno alla volta, spesso poco noti al grande pubblico, tranne quando si trattava di usufruire dei vantaggi faticosamente conquistati.

Penso ad esempio alle poche agevolazioni fiscali che tuttora esistono e che consentono qualche margine di manovra, fra l’altro, nell’acquisto e nell’adattamento di un’autovettura, nella ristrutturazione delle abitazioni, nella scelta di alcuni ausili ancora non contemplati dal Nomenclatore Tariffario. Oppure al consolidamento dell’integrazione scolastica, strappando anno dopo anno qualche piccola miglioria al meccanismo dell’assegnazione degli insegnanti di sostegno, e dei servizi correlati. Oppure anche agli investimenti, modesti ma significativi, nel settore dei trasporti pubblici urbani e ferroviari.

Cito questi piccoli traguardi perché oggi, 3 dicembre 2009, la sensazione diffusa e condivisa è che la battaglia è tutta sulla difensiva. La Crisi ha scardinato i bilanci pubblici, i piani di rientro delle Regioni, che ormai hanno in mano per il crescente federalismo il vero potere nel campo dei servizi alle persone e alle famiglie, stanno determinando un oggettivo e diffuso peggioramento della qualità e della quantità delle misure sin qui garantite, sia pure a fatica.

La risposta che mi sembra emergere è quella di una nuova sanitarizzazione della disabilità. Accertamenti restrittivi delle certificazioni di invalidità, finanziamenti prevalenti a centri come le Rsa e le Rsd, ossia residenze protette e inevitabilmente emarginanti, utilizzando perfino la leggina sulla vita indipendente, che diceva tutt’altro. Sembra essersi arenata la spinta verso una più equilibrata suddivisione della spesa pubblica e privata fra sociale e sanitario. Anzi, i servizi sociali, non essendo considerati essenziali, come quelli strettamente legati alla salute (che però non sono sicuramente specifici delle persone con disabilità, ma riguardano tutti i cittadini in quanto pazienti) stanno subendo contrazioni e contrattazioni (partecipazione alla spesa sempre più onerosa) che spesso mettono in difficoltà le famiglie.

Tutti dicono che la famiglia è al centro dell’attenzione politica. Ma quello che arriva dalle famiglie delle persone con disabilità è di segno opposto. C’è rabbia, paura, delusione, inquietudine. Specialmente quando ci si riferisce alle situazioni di grave handicap, che richiedono interventi mirati e competenti, non soluzioni precarie e con il contagocce. Un’ora di assistenza domiciliare non serve a nulla, tanto per capirsi. Specie se scopriamo che in un anno sono stati spesi 8 miliardi per le badanti destinate ad accudire anziani non autosufficienti.

L’impoverimento delle famiglie è dunque il vero tema di questo 3 dicembre. Un impoverimento anche morale, perché senza speranza di miglioramento si vive male, ci si sente abbandonati. E la mia sensazione è che manchi, davvero in modo troppo evidente, un impegno coordinato, una visione, una presa in carico politica, del tema Disabilità. Non solo perché non c’è un ministro competente per davvero (non me ne voglia Sacconi, ma è così). Ma anche perché mi sembra del tutto scomparso un coordinamento delle politiche strutturali.

Occorre, a mio giudizio, ripensare e rileggere la legge quadro, trarre nuovo slancio riformatore dalle tante incompiute che stanno rendendo difficile la vita di milioni di persone.  Il mondo delle persone con disabilità ha fatto ben poco ricorso alla magistratura per vedere tutelati i propri diritti, nonostante esista una legge precisa contro la discriminazione. La magistratura, da parte sua, molto raramente ha dimostrato competenza e spirito di iniziativa, pur in presenza di evidenti inadempienze, se non di palesi decisioni che danneggiano di fatto le famiglie e le persone disabili. Il mondo dei media ha esplorato poco e male questo malessere, diffuso in tutto il territorio nazionale, anche nelle Regioni tradizionalmente forti nelle politiche di welfare.

I cittadini con disabilità assistono con preoccupazione e sicuramente non hanno voglia di festeggiare alcunché. Eppure questo è l’anno nel quale è stata ratificata la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Alla manifestazione di Fand e Fish al teatro Valle di Roma si parlerà con forza di questi e di altri temi, cercando una nuova interlocuzione con il governo e con il mondo della politica. Ma è facile immaginare in quale considerazione saranno tenuti questi temi in un momento nel quale ben altre nubi si addensano sui colli romani.

Non resta perciò che resistere, e parlare, e documentare, e consolidare la rete delle buone piccole prassi che qua e là resistono all’onda della Crisi. Io, Cavaliere a Rotelle, offro questo spazio virtuale a tutti coloro che vogliono esprimersi, liberamente, sul futuro che ci attende. Buon 3 dicembre. Nonostante tutto.

da www.vita.it

Argentina: sospeso il primo matrimonio gay


gay-freyre-dibelloL’autorità giudiziaria dell’ ha ordinato la sospensione del primo matrimonio gay nel Paese, previsto per domani.

A sposarsi dovevano essere e , che avevano scelto come data delle nozze il primo giorno di dicembre, giornata mondiale per la lotta contro l’Aids.

La sospensione dell’evento è stata ordinata dalla giudice Marta Alsina, a seguito della presentazione di un ricorso presentato da un privato cittadino.

da www.blitzquotidiano.it

‘PC…Panelle e Crocché’, arriva solo sul web la prima sit-com tutta siciliana


 Il titolo è accattivante ed evidentemente evocativo, porta con sé i sapori di Sicilia e i promotori giurano che sarà una vera sorpresa. E’ ‘PC…Panelle e Crocché’, la sit-com, ideata da Serverstudio e destinata al mercato via Internet, interamente girata nell’Isola. O, per meglio dire, in uno dei luoghi cult di Palermo, diventato da anni simbolo dell’antimafia: l’Antica Focacceria San Francesco dei fratelli Fabio e Vincenzo Conticello, i due imprenditori che hanno trovato il coraggio di denunciare e far condannare i loro estorsori.

Lo storico locale palermitano, che recentemente ha festeggiato i 175 anni di attività, farà da set cinematografico e il reality racconterà una giornata tipo all’interno della Focacceria tra piatti della cucina di strada e discorsi quotidiani in un’atmosfera popolare. “Non sarà una sit-com sulla mafia – spiega all’Adnkronos Marco Perniciaro, produttore esecutivo di ‘PC…Panelle e Crocchè’ -. Saranno trattati argomenti di cronaca regionale, ma non solo, con un occhio dissacrante. Sarà il contenitore di situazioni comiche e surreali trasmesse in presa diretta, oltre che sui monitor dell’Antica Foccacceria San Francesco, anche su Blog Sicilia, riferimento leader nella citizen comunication nell’Isola, che può contare su una rete di nove blog provinciali”.

”Il web, però, non sarà solo il canale – puntualizza Perniciaro -, ma anche uno dei protagonisti del reality, perché i visitatori di Blog Sicilia (da 8mila a 10mila al giorno, ndr) potranno fornire suggerimenti, spunti e idee per la sit-com”. L’idea, insomma, è quella di una produzione aperta, senza un canovaccio rigido, ma pronta ad accogliere i temi che animeranno l’attualità di Palermo e non solo.

Per Biagio Semilia, amministratore delegato di Serverstudio ed anima di BlogSicilia, “la grande novità dell’iniziativa è rappresentata proprio dalla scelta di girare e mettere in onda sul web la sit com in presa diretta, affidando alla rete, per scelta produttiva, la diffusione di un’immagine nuova e dissacrante della Sicilia e coniugandola con un rinnovata effervescenza imprenditoriale che fa dell’innovazione, ma anche dell’etica d’impresa, il proprio punto di forza”. Quattro le puntate in programma, che saranno trasmesse a cadenza settimanale.

“Poi se il prodotto piace – assicura Perniciaro – potremo pensare di estendere il progetto e coinvolgere magari anche la sede di Milano dell’Antica Focacceria San Francesco e quelle che saranno aperte in Italia e all’estero”.

Sceneggiatrice e regista della fiction in salsa siciliana, che andrà in onda all’inizio del 2010, è la napoletana Fabiana D’Urso, da anni impegnata nel settore cinematografico. “Sono rimasta affascinata dal progetto – spiega – per il suo grado di innovazione e per l’intraprendenza dimostrata dai produttori nello sfidare antiche logiche e consolidate tradizioni per dare un’immagine diversa della Sicilia. Interessante – aggiunge – è anche l’utilizzo del web per trasmettere un prodotto televisivo in presa diretta senza alcun montaggio successivo, sulla scorta di ciò che avviene nelle rappresentazioni teatrali”.

”In realtà – ammette – era un’idea a cui pensavo da po’. Sono un’appassionata di web e volevo scrivere una sceneggiatura breve e comica: da qui la scelta del formato, una web sit-com. Ogni puntata durerà dieci minuti e affronterà un argomento, un tema di informazione legato a quello che succede sul web. ‘The three arancine’, un coro di tre ragazze, due africane e un’italiana, invece, canteranno in diretta la sigla di apertura e chiusura di ogni puntata”. Entusiasta del progetto anche Biagio Semilia, amministratore delegato di Serverstudio.

“Sarà la prima sit-com 2.0, con contenuti prodotti dagli utenti, che Fabiana D’Urso rendere ‘televisivamente’ spendibili”. Intanto, oggi alle 18 prenderà il via nei locali dell’Antica Focacceria a Palermo la selezione dei 15 attori che saranno impegnati nella fiction. “E’ nostra intenzione – spiega Perniciaro – fare dei casting anche in altre città della Sicilia, proprio perché la sit-com non avrà una caratterizzazione esclusivamente palermitana”. Sui personaggi bocche cucite.

“Ci sarà anche un transessuale – si sbilancia Perniciaro -, che sarà interpretato da uno dei trans che si presenteranno alla selezione, senza ricorrere a finzioni sceniche. Ma anche un nano e la figura di un boss mafioso, che dissacreremo. Il resto lo vedrete a gennaio”.

E per scegliere il trans Fabiana D’Urso confessa: “Siamo andati per le vie del centro storico di Palermo con la locandina dell’iniziativa per spiegare loro di che si trattava. Ho trovato tantissimi transessuali interessati a recitare nella sit-com, adesso mi auguro che si presentino al provino”. E Vincenzo Conticello, titolare dell’Antica Focacceria sarà uno dei protagonisti del reality?

“Vorremmo coinvolgerlo, magari come special guest” ammette il produttore esecutivo di Serverstudio. Ma lui, il diretto interessato, nicchia: “E’ un’iniziativa molto interessante, ma non penso di fare l’attore, magari farò la comparsa insieme ai miei clienti”. Tra un piatto di panelle e crocché, ovviamente. Lo storico locale palermitano, che recentemente ha festeggiato i 175 anni di attività, farà da set cinematografico e il reality racconterà una giornata tipo all’interno della Focacceria tra piatti della cucina di strada e discorsi quotidiani in un’atmosfera popolare. “Non sarà una sit-com sulla mafia – spiega all’Adnkronos Marco Perniciaro, produttore esecutivo di ‘PC…Panelle e Crocchè’ -. Saranno trattati argomenti di cronaca regionale, ma non solo, con un occhio dissacrante. Sarà il contenitore di situazioni comiche e surreali trasmesse in presa diretta, oltre che sui monitor dell’Antica Foccacceria San Francesco, anche su Blog Sicilia, riferimento leader nella citizen comunication nell’Isola, che può contare su una rete di nove blog provinciali”.

”Il web, però, non sarà solo il canale – puntualizza Perniciaro -, ma anche uno dei protagonisti del reality, perché i visitatori di Blog Sicilia (da 8mila a 10mila al giorno, ndr) potranno fornire suggerimenti, spunti e idee per la sit-com”. L’idea, insomma, è quella di una produzione aperta, senza un canovaccio rigido, ma pronta ad accogliere i temi che animeranno l’attualità di Palermo e non solo.

Per Biagio Semilia, amministratore delegato di Serverstudio ed anima di BlogSicilia, “la grande novità dell’iniziativa è rappresentata proprio dalla scelta di girare e mettere in onda sul web la sit com in presa diretta, affidando alla rete, per scelta produttiva, la diffusione di un’immagine nuova e dissacrante della Sicilia e coniugandola con un rinnovata effervescenza imprenditoriale che fa dell’innovazione, ma anche dell’etica d’impresa, il proprio punto di forza”. Quattro le puntate in programma, che saranno trasmesse a cadenza settimanale.

“Poi se il prodotto piace – assicura Perniciaro – potremo pensare di estendere il progetto e coinvolgere magari anche la sede di Milano dell’Antica Focacceria San Francesco e quelle che saranno aperte in Italia e all’estero”.

Sceneggiatrice e regista della fiction in salsa siciliana, che andrà in onda all’inizio del 2010, è la napoletana Fabiana D’Urso, da anni impegnata nel settore cinematografico. “Sono rimasta affascinata dal progetto – spiega – per il suo grado di innovazione e per l’intraprendenza dimostrata dai produttori nello sfidare antiche logiche e consolidate tradizioni per dare un’immagine diversa della Sicilia. Interessante – aggiunge – è anche l’utilizzo del web per trasmettere un prodotto televisivo in presa diretta senza alcun montaggio successivo, sulla scorta di ciò che avviene nelle rappresentazioni teatrali”.

”In realtà – ammette – era un’idea a cui pensavo da po’. Sono un’appassionata di web e volevo scrivere una sceneggiatura breve e comica: da qui la scelta del formato, una web sit-com. Ogni puntata durerà dieci minuti e affronterà un argomento, un tema di informazione legato a quello che succede sul web. ‘The three arancine’, un coro di tre ragazze, due africane e un’italiana, invece, canteranno in diretta la sigla di apertura e chiusura di ogni puntata”. Entusiasta del progetto anche Biagio Semilia, amministratore delegato di Serverstudio.

“Sarà la prima sit-com 2.0, con contenuti prodotti dagli utenti, che Fabiana D’Urso rendere ‘televisivamente’ spendibili”. Intanto, oggi alle 18 prenderà il via nei locali dell’Antica Focacceria a Palermo la selezione dei 15 attori che saranno impegnati nella fiction. “E’ nostra intenzione – spiega Perniciaro – fare dei casting anche in altre città della Sicilia, proprio perché la sit-com non avrà una caratterizzazione esclusivamente palermitana”. Sui personaggi bocche cucite.

“Ci sarà anche un transessuale – si sbilancia Perniciaro -, che sarà interpretato da uno dei trans che si presenteranno alla selezione, senza ricorrere a finzioni sceniche. Ma anche un nano e la figura di un boss mafioso, che dissacreremo. Il resto lo vedrete a gennaio”.

E per scegliere il trans Fabiana D’Urso confessa: “Siamo andati per le vie del centro storico di Palermo con la locandina dell’iniziativa per spiegare loro di che si trattava. Ho trovato tantissimi transessuali interessati a recitare nella sit-com, adesso mi auguro che si presentino al provino”. E Vincenzo Conticello, titolare dell’Antica Focacceria sarà uno dei protagonisti del reality?

“Vorremmo coinvolgerlo, magari come special guest” ammette il produttore esecutivo di Serverstudio. Ma lui, il diretto interessato, nicchia: “E’ un’iniziativa molto interessante, ma non penso di fare l’attore, magari farò la comparsa insieme ai miei clienti”. Tra un piatto di panelle e crocché, ovviamente.

fonte Adnkronos

Campagne: a Firenze “Facciamo un goal al diabete”


Una partita di calcio fra la Nazionale Italiana Atleti con Diabete e i dipendenti della Lilly Italia.

diabeteAlla vigilia della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra il 14 novembre,  ANIAD e Lilly Italia, con il Patrocinio di Diabete Italia e in collaborazione con il Comune di Sesto Fiorentino, organizzano ‘Facciamo un goal al diabete’ giornata di approfondimento sui temi del diabete che vedrà anche la Nazionale Italiana Atleti con Diabete sfidare i dipendenti della Lilly Italia.

In questa occasione saranno anche premiati i vincitori de “Il Diabete a Colori”, concorso di creatività per esprimere in immagini e in parole la propria vita insieme alla patologia che colpisce oltre 3 milioni di italiani. Il concorso è promosso da Lilly Italia in partnership con il Centro di Diabetologia Pediatrica dell’Ospedale Meyer, la Fondazione Meyer e le principali Associazioni italiane di persone con diabete.
 

 Il diabete viene oggi preso ‘a calci’ grazie alla Nazionale Italiana Atleti con Diabete che, in un’amichevole contro i dipendenti di Lilly Italia, dimostrerà come convivere con il diabete non solo si può, ma che è possibile  anche  svolgere attività sportive a livello agonistico. La sfida  rappresenta il culmine di una giornata interamente dedicata al diabete, nella quale esperti del settore, specialisti e persone con diabete si confronteranno su tematiche inerenti prevenzione, gestione ottimale e attività sportiva.
 
Sarà questa anche l’occasione per premiare i vincitori del concorso di creatività espressiva dal titolo ‘Il Diabete a Colori’ organizzato da Lilly Italia in partnership con il Centro di Diabetogia Pediatrica dell’Ospedale Meyer, la Fondazione Meyer e le principali Associazioni italiane di persone con diabete.

 da www.vita.it

LOTTA ALLA MAFIA. Libera e Confindustria Sicilia premiate a Bruxelles


liberaIl premio europeo della società civile

La lotta alla mafia è al centro del dibattito sulla lotta alla povertà in Europa. Questo secondo il CESE, il Comitato economico e sociale europeo (l’equivalente del nostro Cnel), e il suo presidente Mario Sepi, che ha annunciato il 27 ottobre scorso i vincitori del premio europeo della società civile.

Vincitori al plurale perché sono di fatto due le organizzazioni ad essere state premiate dal comitato. Libera e Confindustria Sicilia sono entrambe entità che hanno fatto della lotta alla mafia la loro battaglia.

La prima, Libera, guidata da Don Ciotti, è un associazione che in realtà combina più di 1500 associazioni, scuole e gruppi sul territorio che cercano di costruire delle sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. I loro impegni concreti vanno dalla legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, ai campi di formazione antimafia.

La seconda, Confindustria Sicilia, è invece stata applaudita per il suo lavoro “senza precedenti” di denuncia a tutte le forme di regolazione e infiltrazione mafiosa, incentivando comportamenti di legalità da parte dei rappresentanti delle proprie imprese e contemplando anche forme di sanzioni per coloro che si rendevano responsabili di forme di collusione.

Un riconoscimento quindi alla lotta alle mafie in una realtà non soltanto italiana, ma anche europea dove le ripercussioni di attività illegittime si fanno sentire ovunque. Ed è proprio in questo contesto che la società civile italiana viene messa in risalto come best practice: «Con la globalizzazione le mafie hanno visto crescere i loro traffici e la loro presenza all’interno di settori chiave dell’economia, dai rifiuti, all’edilizia, al traffico di stupefacenti, agli appalti pubblici in generale», dice il presidente Sepi. «A combattere contro queste forme di deterioramento dell’economia e della società […] si è distinta la lotta della società civile».

La cerimonia di premiazione si svolgerà a Bruxelles il 4 novembre prossimo, mentre una manifestazione è anche prevista a Palermo il 13 Novembre con interventi dei rappresentanti di tutte e tre le organizzazioni.

 da www.vita.it