Teatro: conversazione di scena con Nicola Piovani all’universita’ Roma Tre


Un musicista all’universita’. Presso il Corso di Laurea Dams dell’Universita’ Roma Tre lunedi’ pomeriggio e’ in programma una ”Conversazione di scena” con Nicola Piovani. Introducono il prof. Luca Aversano e il prof. Elio Matassi. In occasione dell’incontro sara’ presentato lo spettacolo ”Epta. Suite strumentale in sette movimenti per sette elementi” in scena al Teatro Eliseo dal 7 al 9 maggio. Suite orchestrale per sette i musicisti che eseguono un ciclo di sette movimenti, scanditi da sette interventi di voci registrate che recitano frammenti di varia derivazione ispirati al numero sette, al suo fascino nella tradizione poetica, mitologica, biblica e nella matematica contemporanea.

Proseguono cosi’ gli incontri nell’ambito dell’iniziativa Teatro 30 e lode!, che promuove la cultura teatrale all’interno delle Universita’ attraverso la realizzazione di incontri e Conversazioni di scena con i protagonisti della stagione teatrale romana. Sempre all’interno di Teatro 30 e Lode: la promozione dei servizi offerti dalle biglietterie AGIS riservate a studenti universitari, docenti e personale tecnico amministrativo- dove e’ possibile acquistare biglietti per gli spettacoli dei Teatri associati Agis aderenti all’iniziativa (oltre 50) con riduzioni fino al 50% sul prezzo intero e senza alcuna commissione d’agenzia L’iniziativa e’ promossa e sostenuta dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Roma e dal Comune di Roma, e realizzata dall’Unione Regionale Agis Lazio in coordinamento con le Universita’ de La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre

fonte Adnkronos

La lezione di Pingping


di Franco Bomprezzi

Si chiamava He Pingping — proveniva dalla Mongolia — ma per tutti era semplicemente Pingping, l’uomo più basso al mondo, solo 74 centimetri di altezza. E’ morto a Roma, per un improvviso malore, mentre registrava una puntata del programma “Lo show dei record” condotto da Barbara D’Urso. Aveva solo 22 anni, anche se la sua età era indefinibile, come spesso accade quando le persone escono clamorosamente dalla cosiddetta normalità. Ne hanno parlato i giornali e i telegiornali, ne scrive il web in tutto il mondo. Io ho atteso qualche giorno, perché in fondo, in qualche modo, Pingping mi riguarda.

  Pingping, l’uomo più basso del mondo, aveva l’Osteogenesi Imperfetta

 Lui, come me, era affetto dagli esiti dell’osteogenesi imperfetta, malattia congenita che rende le ossa fragili e impedisce la crescita normale. Lui più di me, molto più di me. Io meno di altri, ma anche più di altri. Non c’è una persona con osteogenesi imperfetta uguale all’altra. Siamo tutti diversi, accomunati da questo segreto del Dna, gioco bizzarro del destino. Un gioco che quasi sempre lascia intatto il cervello (anche se nel mio caso non si direbbe…), ma si diverte a scomporre e ricomporre l’organismo inseguendo geometrie improbabili e del tutto singolari.

 Ne scrivo oggi perché penso che Pingping, a modo suo, ha contribuito a far capire che si può essere allegri, si può scherzare, si può vivere al meglio anche essendo di fatto uno scherzo della natura, un imbroglio dei geni, un trucco senza appello.. Fumava tantissimo, racconta Barbara D’Urso, ed era sempre allegro. Bene, aveva capito tutto. Aveva capito che comunque la vita è questa, e se ti tocca in questo modo, e con questa apparente crudeltà, bisogna farsene una ragione e trasformare la disabilità in risorsa.

 Non mi pare che si sia comportato come un fenomeno da circo, tenendo conto che veniva dalla Cina, dove non si può certo dire che ancora la disabilità sia trattata in modo normale, rispettoso della Convenzione Onu (anche se molto sta cambiando). Ha capito che poteva lanciare messaggi fortissimi, come l’abbinata fra lui e l’uomo più alto del mondo…

 Certo le sue apparizioni televisive sono state al limite del grottesco, ma è difficile immaginare qualcosa di molto diverso, e comunque per lui questa era la vita, la celebrità, la pienezza della sua (breve) esistenza.

 L’Osteogenesi Imperfetta non ti consente la mediocrità, perché lo sguardo degli altri è sempre su di te, sei in vetrina e non puoi sottrarti al gioco, devi interpretare una parte, svolgere un compito, essere sempre all’altezza della situazione.

 Lo dico senza presunzione, anzi. Penso che io sono particolarmente fortunato perchè le ossa fragili non mi hanno impedito una vita ricca di soddisfazioni e di relazioni normali. Ma so anche che ogni mia azione, pubblica e spesso pure privata, può essere letta e seguita da altre persone con la mia stessa patologia di base, per trarne spunto di coraggio o di sofferenza. Esiste fra di noi, siamo pochi, siamo rari (uno ogni 25 mila nati vivi) una solidarietà forte, una sintonia intellettuale e umana sorprendente. Più o meno alti, più o meno fragili, ma tutti e tutte assolutamente vivi.

 Per questo ricorderemo Pingping come un amico allegro, non come un malato, tanto meno come una curiosità da Guinness.

 da www.vita.it

Renzo Arbore alla Casa del Jazz a Roma


Renzo Arbore protagonista d’eccezione alla Casa del Jazz di Roma, giovedi prossimo alle 19. Nuovo appuntamento della rassegna “Io e il jazz”, una serie di incontri con personalita’ del mondo della musica, della letteratura, del cinema, del teatro, della televisione, del giornalismo, che raccontano al pubblico la propria grande passione per la musica jazz. Arbore parlera’ dei suoi rapporti con la musica afroamericana e dei suoi incontri con alcuni grandi protagonisti del jazz.

fonte Adnkronos

Trans fa lezione a liceali di Empoli


Potevano scegliere se discutere, durante l’assemblea studentesca mensile, delle problematiche del clima o delle discriminazioni. E loro, i ragazzi del liceo toscano Pontormo di Empoli, hanno optato per la seconda possibilità, invitando a scuola una trans. E così Regina Satariano, responsabile del Movimento di Identità Transessuale Italia e organizzatrice di Miss Trans, ha raccontato loro la propria esperienza e i motivi della sua scelta.

Un’assemblea regolarmente autorizzata, spiega la preside, Daniela Borghesi: “Personalmente non potevo essere presente al primo incontro, ma c’erano numerosi insegnanti che mi hanno spiegato il grande interesse dei ragazzi e delle ragazze per il tema trattato. La trans ha raccontato la sua esperienza di vita e ha spiegato l’esigenza di far rispettare i diritti umani di tutti. Non si sono trattati argomenti politici, ma ha descritto il percorso che l’ha portata da ragazzo a voler diventare una trans”.

“E’ stata un’esperienza sorprendente per me – ha quindi raccontato Regina Satariano -: non mi aspettavo che ragazzi di 14 e 15 anni mi accogliessero con la tranquillità e la semplicità che ho trovato”. La trans spiega quindi di aver “cercato di parlare in modo molto semplice raccontando la mia scelta, fatta quando avevo 26 anni, in un periodo in cui decidere di diventare trans non era una cosa da poco. Oggi la situazione e’ cambiata, anche se i problemi non sono tutti risolti. Agli studenti ho spiegato le differenze fra una transessuale e una drag queen. Cosa significa essere trans. Ho detto che davanti alle discriminazioni sono loro la nostra speranza”.

Agli studenti Regina ha detto di non rinnegare il suo passato da prostituta: “Quando avevo 26 anni e ho deciso di intraprendere questo percorso servivano tanti soldi, decine di milioni per modificare il fisico e fare cure ormonali: prostituirmi era l’ unico modo per avere i soldi necessari. Molte ragazze fanno questo anche oggi perché, da trans, trovare un lavoro è difficile. Quando sul tuo documento c’è un nome da uomo e invece sei donna, o viceversa, difficilmente un datore di lavoro ti assume”.

Secondo Federica Briganti, rappresentante d’istituto, “la prima assemblea e’ stata entusiasmante e lunedì si replica per i ragazzi del triennio”. Anche se, a quanto pare, fra i genitori dei ragazzi più giovani qualcuno ha storto la bocca per l’opportunità di invitare una trans a scuola

fonte tgcom

Essere bambini


Come sono commoventi gli sforzi di un bambino piccolo che impara
a camminare! Vacilla, cade, si rialza, di nuovo cade, ma sempre
si rialza… Un vecchio che cade, invece, è obbligato ad aspettare
che qualcuno venga a rialzarlo; dopo di che, può accadere di
doverlo portare all’ospedale.
Quale lezione trarre dai due esempi? Il bambino e il vecchio
sono i simboli dei due atteggiamenti che l’uomo può adottare
nella sua condotta di vita. Quante persone, che avevano deciso
di lavorare su di sé per migliorarsi, si fermano al primo
fallimento, alla prima caduta dicendo: «È finita, non proverò
una seconda volta». Ebbene, nel carattere, nell’anima, nei
pensieri e nei sentimenti, costoro sono dei vecchi; non
entreranno nel Regno di Dio, perché il Regno di Dio è per i
bambini. Gesù lo ha detto: «Se non diventate come i bambini, non
entrerete nel Regno dei cieli». Perciò, vale la pena di fare
migliaia di tentativi, se necessario, e quali che siano le
cadute, rialzarsi per continuare a camminare.”

Omraam Mikhaël Aïvanhov