Mi sento completamente inebetita da questa vergognosa pagina della storia giornalistica italiana.
Il direttore di Rete 4 ha attaccato Roberto Saviano, eternamente anti camorristico e il film di Sabina Guzzanti sbeffeggiando più volte il titolo del film DRAQUILA e non solo…a volte vengo presa da istinti atavici e non posso stare zitta.
Informo il direttore di un mass media, quale la televisione, che per onestà intellettuale e professionale dovrebbe sapere che l’articolo 21 della Costituzione italiana, ha assunto nel linguaggio giornalistico, il significato “per antonomasia” di libertà di espressione e di informazione, lo invito pertanto ad astenersi da spettacolini personali e a limitarsi a dare la giusta e corretta informazione, lasciando libere le menti dei telespettatori di scegliere e decidere in maniera autonoma quale posizione prendere.
Ci tengo a precisare inoltre, (visto che lui è disinformato e continua a polemizzare sull’uso della scorta data a Saviano), che le scorte servono a tutelare non la persona, ma il lavoro dei protetti.
Il successo del libro di Saviano non è una colpa, è grazie a quel successo che gli è stata tolta la possibilità di una vita normale. La scorta serve a tutelare la possibilità di esercitare il suo diritto alla parola, proprio in virtù di quel piccolo e insignificante ART. 21. Ed è quella parola che lo Stato protegge con la scorta affermando un altro principio irrilevante per il sig. Fede: la legalità!
Si tratta dunque di una conquista peculiare della modernità sviluppatasi nell’occidente ovvero in quella parte di mondo che ha avuto evoluzione sotto l’influsso politico-storico delle lotte politiche che ebbero luogo nella parte occidentale dell’impero romano. Consente al singolo cittadino di avvalersi della forza dello Stato anche contro lo Stato stesso, secondo norme prestabilite.
Per ultimo, dedico a Fede, quel bellissimo detto:
E’ meglio stare zitti e farsi credere cretini che parlare e togliere ogni dubbio!