di Daniela Domenici
Anche questo l’ho scritto esattamente un anno fa e mi fa piacere farvelo rileggere…
Non ancora contenti e soddisfatti dei 42,195 km corsi solo cinque giorni prima alla Maratona della Grande Mela, un gruppo di runners italiani, tra cui il consorte di chi vi scrive, provenienti da varie parti d’Italia, ha pensato bene di replicare, anche se su scala ridotta, e ha deciso di percorrere correndo il Golden Gate di San Francisco.
Come molti di voi sapranno il Golden Gate, il Cancello d’Oro (ma non si riferisce alla corsa all’oro che ha dato il via alla nascita dell’abitato di San Francisco ma al fatto che la città in origine venisse chiamata la città d‘oro per la sua amenità), è una delle opere più famose al mondo per la genialità dell’idea ingegneristica con cui è stato progettato e poi edificato e che ha dato lo spunto per l‘eventuale costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.
Questi baldi atleti, tra cui anche due donne, si sono fatti “depositare” dal bus dalla parte settentrionale del Golden Gate e lo hanno percorso correndo con un po’ di stanchezza muscolare, conseguenza quasi inevitabile della non facile “passeggiata” attraverso tutti e cinque quartieri di New York di domenica scorsa.
Il percorso della maratona newyorchese è stato reso ancora più arduo dal freddo pungente e improvviso che è arrivato in città e dai dislivelli altimetrici, iniziati con la salita del Verrazano Bridge per poi affrontare dopo il 30esimo km quella del Central Park. I nostri aitanti runners si sono trovati, mentre correvano lungo la pista ciclabile di questo enorme e bellissimo ponte tutto rosso che è il Golden Gate, ad ammirare l’isola rocciosa di Alcatraz, sede di uno dei più famosi penitenziari della storia, ormai chiuso e divenuto meta di visite guidate. Come se non bastasse i nostri atleti, dopo aver percorso i circa due chilometri del Golden Gate, hanno poi raggiunto l’hotel, sempre di corsa, percorrendo il bellissimo lungomare della baia di San Francisco per un totale di circa 10 km.