I suoni, i colori e i sapori portati sulle mani di chi non vede


Articolata su eventi musicali, gastronomici e artistici, previsti per tutti i giovedì di luglio e agosto, è già in corso da alcune settimane la tradizionale rassegna “Sensi d’Estate”, organizzata ad Ancona dal Museo Tattile Statale Omero e giunta alla nona edizione, con i suoi apprezzati percorsi multisensoriali

Gli strumenti di lavoro dell'artista ipovedente Gabriele Bartoletti, le cui opere sono in mostra nell'ambito di «Sensi d'Estate 2010»

Gli strumenti di lavoro dell’artista ipovedenteGabriele Bartoletti, le cui opere sono in mostra nell’ambito di «Sensi d’Estate 2010»È in corso già da alcune settimane e si protrarrà per tutti i giovedì di luglio e agosto la nona edizione di Sensi d’Estate, l’ormai tradizionale rassegna organizzata ad Ancona dal Museo Tattile Statale Omero, dedicata a una serie di percorsi multisensoriali in ambito musicale, artistico e gastronomico.

Le varie serate si aprono con i Laboratori del Gusto, curati presso il Museo Omero da Slow Food Ancona e dalla Fattoria Petrini di Monte San Vito (produttrice dell’olio “Omero”), degustazioni guidate alla presenza di produttori ed esperti – per parlare, assaporare, toccare e valutare cibo e vino con un coinvolgente approccio ludico.
Seguono i concerti alla Terrazza della Regione (Palazzo Leopardi), adiacente al Museo, che quest’anno raccontano le Marche attraverso i protagonisti della musica classica e della tradizione popolare.
E ancora, le degustazioni di bevande, sorbetti e gelati, nel cortile del Museo, abbellito, quest’ultimo, dal murale Cielo e Terra, opera in fieri, frutto della collaborazione, per il secondo anno consecutivo, con la scuola secondaria di primo grado Donatello.
Infine – aperta durante tutte le serate e per tutta l’estate – la mostra di dipinti di Gabriele Bartoletti, artista ipovedente che «fa arrivare forme, colori e bellezza sulle mani di chi vive nel buio della notte», come ha scritto il poeta Tonino Guerra.
«Bartoletti – raccontano i responsabili del Museo Omero – è un pittore con una straordinaria storia personale e d’artista. Reso infatti quasi cieco da una malattia, ha ideato una sua speciale tecnica per continuare a dipingere le proprie emozioni e immagini, rendendole comprensibili anche a chi non vede».

da http://www.superando.it

RomaFictionFest 2010: ha vinto l’accessibilità


Creare momenti di vera integrazione e uscire dalla logica dell’iniziativa “particolare” dedicata alle persone con disabilità: con tale idea di base, anche quest’anno l’Associazione Blindsight Project ha curato il servizio di accessibilità del RomaFictionFest – l’evento più prestigioso riguardante gli appuntamenti della prossima stagione televisiva – e i risultati sono stati molto positivi. «Essere nella società – sottolinea Laura Raffaeli, presidente di Blindsight Project – vuol dire infatti potersi trovare insieme agli altri e non essere relegati in recinti angusti o momenti ristretti alla singola proiezione o al singolo evento, che diventano di fatto discriminanti e offensivi per noi disabili»
La conferenza stampa di presentazione  del RomaFictionFest 2010, presso la Multisala Adriano
La conferenza stampa di presentazione del RomaFictionFest 2010, presso la Multisala AdrianoDieci fiction accessibili (con sottotitoli e audiodescrizioni) in cinque giorni di proiezioni, navette attrezzate ogni sera per il trasporto delle persone disabili, un’ottima risposta di pubblico sia disabile che non, in un’atmosfera resa ancor più viva dall’attenzione e dalla partecipazione di tutti gli spettatori del RomaFictionFest 2010, attratti non solo dalle fiction proiettate, ma anche interessati alle audiodescrizioni offerte in cuffia. Questo sistema, infatti – a differenza dei sottotitoli – è ancora poco conosciuto e i numerosi utenti esperti (ciechi e ipovedenti) che ogni sera hanno partecipato alle proiezioni, si sono complimentati per l’ottima qualità.

Questo in sintesi il resoconto sul servizio di accessibilità nella Sala 10 del Multisala Adriano di Roma, servizio che ha arricchito anche quest’anno il RomaFictionFest 2010, l’evento più prestigioso riguardante gli appuntamenti della prossima stagione televisiva. Un successo realizzato grazie a una formula innovativa che riesce a proporre un esempio di inclusione anche in una manifestazione di indubbio rilievo. Un’offerta così ampia in una grande rassegna internazionale rappresenta infatti il modello più efficace per creare partecipazione, consapevolezza e accoglienza e si tratta di un caso unico non solo nel panorama italiano.

«Rispetto all’edizione del 2009 – dichiara Laura Raffaeli, presidente di Blindsight Project, l’associazione che ha curato il servizio di accessibilità del Festival, in collaborazione con Consequenze e Sub-Ti – abbiamo fatto un importante e ulteriore passo avanti. Molte più persone cieche e ipovedenti hanno potuto partecipare autonomamente al RomaFictionFest, grazie al servizio navetta che ha provveduto ad accompagnare sia all’andata che al ritorno dal proprio domicilio coloro che ne hanno fatto richiesta, evitando così il disagio di doversi recare in un unico punto di raduno, come solitamente succede per altre iniziative, e abbiamo ottenuto quindi il successo sperato. Quello che conta è creare momenti di vera integrazione e uscire dalla logica dell’iniziativa particolare dedicata ai disabili. Essere nella società vuol dire potersi trovare insieme agli altri e non essere relegati in recinti angusti o momenti ristretti alla singola proiezione o al singolo evento, che diventano di fatto discriminanti e offensivi per noi disabili».

Proprio con il RomaFictionFest dello scorso anno – e già da allora grazie al lavoro di Blindsight Project – si è aperta dunque una nuova frontiera per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità e per l’accessibilità alla cultura. Un impegno che proseguirà ora al prossimo Festival Internazionale del Film di Roma [28 ottobre-5 novembre 2010, N.d.R.] e con una campagna a favore della cultura accessibile, lanciata proprio nei giorni scorsi in occasione del RomaFictionFest 2010. (Ufficio Stampa Blindsight Project)

Per ulteriori informazioni: info@blindsight.eu.

“Diritto alla vista”. Aperte le iscrizioni del premio indetto da Cbm Italia


L’obiettivo è fare della cecità evitabile e delle altre patologie della vista uno dei temi principali della sanità pubblica. C’è tempo fino al 10 settembre per partecipare alla quinta edizione del concorso. Coinvolte anche le aziende sanitarie

Bambino con cataratta Foto di Fabio Beretta

ROMA – Un premio per mettere in luce l’impegno contro la cecità e le patologie visive. E’ “Diritto alla vista” ed èpromosso dall’ong Cbm Italia onlus. Il tempo per partecipare a questa quinta edizione del premio scade il 10 settembre. Spiega l’organizzazione promotrice: “Il premio ha l’obiettivo di mettere in luce, anno dopo anno, l’impegno di istituzioni, strutture sanitarie e ospedaliere, organizzazioni non profit, aziende socialmente responsabili, testate giornalistiche, giornalisti e fotografi che si siano distinti nel 2009 e nel 2010, nel Sud del mondo ma anche in Italia, in attività di prevenzione e cura della cecità evitabile e delle patologie visive”. Uguale importanza viene inoltre attribuita allo sviluppo di adeguate infrastrutture sanitarie, alla formazione di personale locale e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei governi.

L’obiettivo? Che la cecità evitabile e le altre patologie visive diventino uno dei principali temi di sanità pubblica, nel Nord come nel Sud del mondo. I progetti possono essere rivolti anche a persone con altre forme di disabilità. Due le novità del bando 2010: l’inserimento delle aziende sanitarie e ospedaliere tra i destinatari del bando (all’interno della categoria “Organizzazioni non profit e istituzioni”), e la creazione di  una sezione speciale dedicata all’espressione fotografica. Da quest’anno, infatti, il premio si rivolge anche alla categoria dei fotografi non professionisti.

Le categorie di candidati al premio “Diritto alla Vista” 2010 sono le seguenti: organizzazioni non profit e istituzioni, tra cui associazioni, fondazioni, Onlus, ONG, istituzioni pubbliche locali, aziende sanitarie e ospedaliere; aziende, singole imprese, consorzi di aziende o fondazioni d’impresa con progetti di corporate social responsibility e di sostegno a progetti non profit; giornalisti, media, agenzie di comunicazione, giornalisti e fotografi professionisti, testate giornalistiche – radio, televisioni, carta stampata, siti web e agenzie di comunicazione; nuova categoria e ‘premio nel premio’: prima edizione del premio fotografico “Diritto alla vista”, dedicato a fotografi non professionisti, membri di social network, fotografi amatoriali od occasionali che abbiano realizzato singole fotografie che illustrano in modo originale, efficace e tecnicamente valido lo spirito del premio “Diritto alla vista”.

I vincitori saranno scelti da una giuria composta da giornalisti, esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura; il premio verrà consegnato ad ottobre nel corso della serata di spettacolo organizzata da Cbm Italia Onlus a Milano e legata alla Giornata mondiale della vista 2010. Il bando completo e l’apposita scheda d’iscrizione in formato elettronico sono scaricabili dal sito www.cbmitalia.org. Le candidature alle singole sezioni del premio potranno essere presentate inviando la scheda compilata e sottoscritta e il materiale integrativo richiesto per le singole categorie entro il 10 settembre 2010 alla segreteria del premio (e-mail info@cbmitalia.org). (ep)

da http://www.superabile.it

Le cellule staminali ridanno la vista


di Matteo Clerici

Le cellule staminali per ridare la vista, a persone che l’avevano perso, parzialmente e totalmente. Questo il nucleo di una ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dell’Istituto Scientifico San Raffaele (di Milano) e del Centro di Medicina Rigenerativa Stefano Ferrari (di Modena), diretta dalla dottoressa Graziella Pellegrini e pubblicata dal “New England Journal of Medicine”. La squadra della dottoressa Pellegrini ha preso in esame 107 pazienti, tutti con un occhio danneggiato (parzialmente o totalmente) da bruciature, causa di prodotti chimici. Gli scienziati hanno prelevato le cellule staminali dal limbo, la regione al limite della cornea, dell’occhio sano e le hanno fatto moltiplicare in laboratorio, su una pellicola sottile. Successivamente, sono state inserite nell’occhio lesionato: il tutto ha richiesto solo un millimetro quadrato di limbo. L’osservazione ha mostrato come, su 107 occhi trattati, 82 sono tornati alla vista totalmente e 14 hanno recuperato parzialmente la visione. Inoltre, i miglioramenti dei malati sono stabili, tanto che alcune persone sono state trattate oltre 10 anni fa e la loro “nuova” corneasi è dimostrata in grado di reggere nel tempo. In generale, la tecnica ha avuto pieno successo nel 75% dei casi, tra cui quello di un uomo che aveva perso la vista 60 anni fa. Gli esperti fanno notare che i trapianti di cellule staminali sono conosciuti da anni (ad es: contro la leucemia) ma in oculistica sono relativamente poco usati. Inoltre, la tecnica appena usata presenta due grandi vantaggi rispetto alla procedura standard, cioè il prelievo di tessuti da cadavere. Infatti, il metodo degli scienziati modenesi usa cellule dello stesso paziente, perfettamente compatibili e che rendono superfluo l’utilizzo di farmaci immunosoppressori. Conclude la dottoressa Pellegrini: “Questo tipo di terapia si utilizza quando sono irrimediabilmente compromesse le staminali dell’occhio, ed è ipotizzabile impiegarla anche in altri tipi di malattie che hanno questa caratteristica. Quando le staminali dell’occhio non sono danneggiate ci sono alternative terapeutiche, come i trapianti di cornea, ma questi falliscono se l’occhio ha perso la sua capacità rigenerativa”. Infatti, i soggetti presi in esame avevano alle spalle 4-6 trapianti di cornea, fallimenti che avevano anzi peggiorato la situazione. Al momento, la scienziata con la sua squadra è ancora al lavoro, esplorando nuove possibilità perchè “Una volta che abbiamo imparato come manipolare le cellule è sorta naturalmente la voglia di iniziare a lavorare su altri epiteli”.

da www.newsfood.com

Premio Louis Braille: edizione speciale per i 90 anni della Uic


Appuntamento mercoledi 9 giugno alla ore 21 presso la sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica per la XV edizione del Premio Louis Braille, che quest’anno ha un gusto particolare. Si festeggiano, infatti, i 90 anni di costituzione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Sul palco, Fiorella Mannoia, Franco Battiato, Arisa e Andrea Bocelli

ROMA – La XV edizione del Premio Braille, dedicata a “colui che vinse il buio indicando ai ciechi le vie della cultura”, quest’anno ha un significato particolare, visto che il 2010 è il 90esimo anniversario della nascita della Uic – l’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. I ciechi e gli ipovedenti italiani hanno raggiunto grandi risultati nel corso di questi 90 anni di battaglie, ma “un mondo di uguali” è ancora lontano. “Ancora troppi silenzi. Ancora troppe porte chiuse. Troppe ipocrisie. Montagne di bugie. Ma la vita è bella anche per queste sfide. I miei compagni di viaggio lo sanno e come me vivono per questo sogno”, è quello che si legge nel testo di invito del presidente Tommaso Daniele. I Premi Braille sono infatti un riconoscimento pubblico per chi si è distinto nella promozione dei diritti delle persone con disabilità visiva, e un invito ad impegnarsi in prima persona e a fare del raggiungimento delle pari opportunità un problema di tutti. Quest’anno i premi saranno conferiti alla Apple, a Giuseppe Castiglione presidente dell’Unione Province Italiane, alla Marina Militare Italiana, a Oliviero Toscani e a Tutto il calcio minuto per minuto. Grandi nomi della musica italiana in concerto: Arisa, Fiorella Mannoia, Franco Battiato e Andrea Bocelli (in video). Presenta Eleonora Daniele. La serata sarà ripresa dalle telecamere Rai. Nel foyer della Sala Sinopoli saranno poi esposte alcune sculture di artisti ciechi e allestita una mostra di ausili per l’autonomia dei minorati della vista La serata è organizzata dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e da Dante Mariti della Melos International, con il contributo di Banca Nuova. “Il buio fa paura. La cecità fa paura. Ma sconfiggere la cecità è solo un problema dei ciechi?” domanda un flyer. “No, è un problema di tutti. Pensaci” è la risposta. La serata è a ingresso libero, fino ad esaurimento posti (ritiro dei biglietti il giorno dell’evento presso il guardaroba della Sala Sinopoli dalle ore 19). Per informazioni: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus (tel.06.679.68.84 – 06.699.88.376)

da www.superabile.it

Gli atleti disabili e la 16esima Maratona di Roma


di Daniela Domenici

Il giorno prima della 16esima Maratona di Roma, sabato pomeriggio, ci siamo fermati allo stand, dove gli atleti disabili iscritti alla Maratona ritiravano il pettorale, per parlare un po’ con i formidabili volontari, disabili e non, che erano addetti a questa distribuzione e abbiamo imparato da loro molte cose su disabilità e sport e non solo.

Intanto molti di voi forse non sapranno, e non lo sapeva neanche la sottoscritta prima di sabato nonostante abbia un marito maratoneta che corre tra i “normalmente abili”, che questi formidabili atleti, che a Roma nello specifico erano 80, sono divisi in 10 categorie a seconda della disabilità: paraplegici T53/T54, T46, tetraplegici T51, tetraplegici T52, ipovedenti T12/T13, non vedenti T11, handbike A, handbike B, handbike C, sordi e Roma è una delle poche maratone al mondo a consentire una così ampia partecipazione a tutte le categorie; dà iscrizione e pernottamento gratuito a tutti i maratoneti disabili e premi per i primi tre di ciascuna categoria.

La categoria più numerosa con 42 partecipanti è stata quella dell’handbike, naturalmente, e già sapete che ha vinto, con netto distacco, Alex Zanardi che ha dedicato la sua vittoria al compianto Franco Ballerini, ct della nazionale di ciclismo, scomparso improvvisamente da poco, che lo ha spinto nel 2007, per reagire alla sua disabilità, a dedicarsi all’atletica iniziando dalla maratona di New York e, per la prima volta, quella di Roma.

I volontari disabili con cui abbiamo parlato allo stand appartengono all’a.p.romaelazio, che è l’associazione paraplegici di Roma e del Lazio che opera sul territorio da più di vent’anni; alcuni dei loro atleti erano iscritti alla maratona. Giusi, la loro appassionata segretaria, anche lei “rotellata” come si autodefinisce il giornalista Franco Bomprezzi, mi ha fornito i loro nomi che riporto di seguito perché voglio regalar loro un momento di gloria: Rosaro Brizzi, Lelio Loccia, Massimo Milani, Antonio Spica, Giovanni Salati e Lin Yong, cinese. Vi invito a visitare il loro sito per sapere quante attività interessanti fanno www.apromaelazio.org

Un software permetterà di scrivere la musica in Braille


Verrà presentato a Roma a pochi giorni dalla Giornata nazionale del Braille, che si celebrerà il 21 febbraio. L’iniziativa è promossa dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e dal Club del Braille. Daniele (Uic): “La tecnologia sta portando una rivoluzione nella vita dei ciechi”

uno spartito tradotto in Braille

ROMA – Verrà presentato il 18 febbraio a Roma in occasione della Giornata nazionale del Braille, il Braille Music Editor, un software perfettamente accessibile in grado di scrivere la musica in braille o in caratteri comuni. L’iniziativa, promossa dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e dal Club del Braille, è stata organizzata per richiamare l’attenzione e la diffusione soprattutto nelle scuole del Braille a pochi giorni dalla giornata nazionale. “La tecnologia sta portando una rivoluzione nella vita dei ciechi, nella loro autonomia – ha affermato Tommaso Daniele, presidente nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti -. Permette di navigare su internet, leggere testi che tradotti in Braille sarebbero troppo voluminosi e costosi. Ma il Braille resta una forma diretta di accesso alla comunicazione fondamentale per noi ciechi. È nato da un’intuizione geniale che lo ha reso accessibile a tutti. Ed è molto formativo: la lettura va più lenta, ma l’apprendimento funziona meglio. Non ha bisogno di mediazioni, è fisico”

Istituita con legge del 3 agosto 2007, il 21 febbraio 2010 si celebra la terza edizione della Giornata nazionale del Braille, una ricorrenza, come cita il testo stesso della legge, per sensibilizzare “l’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti”. “Il Braille è conosciuto dal 25 per cento di giovani e adulti ciechi – ha aggiunto Daniele -, che lo abbinano ai nuovi apparecchi di lettura sonora, alle sintesi vocali, agli audiolibri. Le nuove tecnologie non sono concorrenziali al Braille, i due linguaggi collaborano, sono complementari”. La scelta della data, considerata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una “solennità civile”, è caduta sul 21 di febbraio in modo da coincidere con la Giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa all’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.

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