Il Sole


“In generale, si crede che solo l’uomo adulto possieda veramente l’intelligenza. Certo, egli la possiede in modo particolarmente evidente, ma in realtà l’intelligenza esiste già nei neonati, e anche negli animali, pur se in un modo che resta ancora misterioso per la scienza. Sotto forme assai diverse, l’intelligenza esiste ovunque nell’Universo. La terra è intelligente, e anche il sole lo è, anzi, è l’essere più intelligente… Sì, perché è il più vivo. Direte: “Più vivo di noi?”… In un certo modo sì, più vivo di noi. Ovviamente, se andate a raccontare in giro che il sole è la creatura più intelligente sarete derisi. Eppure, la prova esiste: dato che è il sole a vivificare gli umani, significa che è più vivo di loro. Se non ci fosse il sole a distribuire il suo calore e la sua luce, non ci sarebbe nessuna vita sulla Terra, quindi nessuna intelligenza e nessun amore. ”

Omraam Mikhaël Aïvanhov

Malattie del sesso: a Milano un ambulatorio per ‘trasmettere’ intelligenza


di Paola Simonetti

Con un’equipe giovane e preparata, attivo un centro dedicato ai ragazzi del capoluogo lombardo per prevenzione diagnosi e consulenza sulla patologie veneree, aumentate del 25% negli ultimi quattro anni.

Fonte: immagine dal web

L’intelligenza al pari di un virus: contagiosa,

circolante, inarrestabile. Una pandemia virtuosa che può essere alimentata e diffusa quando si parla di abitudini sessuali. L’accostamento è sembrato appropriato ai promotori del primo’Laboratorio di intelligenza sessualmente trasmissibile’, nato nel Policlinico di Milano ad uso e consumo dei giovanissimi.

Un centro di prevenzione, diagnosi e

consulenza aperto in via Pace 9, il lunedì ed il giovedì dalle ore 14 alle 18, con accesso libero, gratuito ed assolutamente anonimo e che vede la presenza di un’equipe preparata ma giovane, con cui i ragazzi possano trovarsi a loro agio. Un nome scherzosamente provocatorio quello dato all’ambulatorio, che richiama, con un sorriso, alla responsabilità, ricordando come fare scelte di buon senso nell’affrontare la sessualità possa singificare salvarsi la vita.

Il progetto innovativo si è rivelato necessario, sull’onda di dati

preoccupanti registrati nel capoluogo lombardo: le malattie veneree soprattutto fra i ragazzi sono aumentate, solo negli ultimi quattro anni, del 25 per cento. Due milanesi al giorno contraggono l’Hiv, ma ad impensierire i promotori dell’iniziativa ci sono anche i condilomi aumentati del 50 per cento, la gonorrea del 28 per cento e un’importante recrudescenza di sifilide. Nei primi cinque mesi del 2010, il centro malattie sessualmente trasmissibili (Mts) del Policlinico di Milano ha seguito 7mila 586 persone, tra questi il 15,2 per cento ha meno di 24 anni.

Una rosa di patologie riscontrate negli ultimi anni, cui si è esposti,

secondo quanto sottolineato dal dottorMarco Cusini Responsabile del Centro Malattie a Trasmissione Sessuale del Policlinico, proprio quando si fa strada l’Hiv (fattore di maggiore fragilità immunitaria che apre la breccia a innumerevoli complicanze), “sul quale si è abbassata pericolosamente la guardia”.

Per questo il progetto dell’ambulatorio si è concretizzato nell’ambito

del più ampio programma del Comune milanese dal nome ‘SaluteINformaMi’, in collaborazione della Fondazione Ca’ Granda Policlinico e palestre Getfit, “per raggiungere i cittadini e indirizzarli a comportamenti responsabili – ha spiegato Cusini-,  in tema di sesso, alimentazione e attività fisica”.

La necessità di informare a dovere e con i giusti linguaggi è, a detta

del Responsabile del CMTS del Policlinico, “la chiave più importante per raggiungere i giovani, ai quali, a mio avviso, le campagne sinora messe in campo non sono arrivate con la giusta forza”.

Per ampliare l’iniziativa e monitorare al meglio le abitudini e gli stili di

vita dei ragazzi è stato attivato anche un sito internet nel quale i giovani potranno rispondere anonimamente ad un test sotto il profilo psicologico, fisico, alimentare e sessuale. Uno strumento che darà modo ai medici di programmare al meglio iniziative di prevenzione.

da http://www.nannimagazine.it

Bugie in tenera età? E’ sintomo di intelligenza


Sarà di magra consolazione per mamma e papà alle prese con le frottole dei figli, ma le bugie dei bambini sono segno di intelligenza, indice del fatto che lo sviluppo cognitivo dei piccoli sta andando a tutta birra. Più si è piccoli alla prima bugia, più l’intelligenza cresce veloce.

Lo rivela uno studio condotto presso la Toronto University da Kang Lee e riportato online dalla BBC. Per dire bugie e farle galoppare senza inciampi nella verità bisogna utilizzare processi cognitivi complessi, spiega Lee, quindi i piccoli bugiardi sono intelligentoni che crescono.

L’indagine ha coinvolto 1200 bimbi e ragazzini dai 2 ai 17 anni. I bambini avevano un giocattolo alle loro spalle e veniva detto loro di non voltarsi a guardarlo prima di uscire dalla propria stanza. Una videocamera nascosta riprendeva i bambini per vedere se si voltavano o meno.

Poi a ciascuno dei piccoli è stato chiesto di dire se si fossero voltati a guardare il gioco o meno, e la risposta è stata confrontata con le riprese video per vedere chi ha detto la verità, chi no. E’ emerso che, impavidi pinocchi, del tutto incuranti dei nasi che si allungano, i più furbetti iniziano a dire bugie già a due anni, circa uno su cinque a questa età tira fuori qualche frottola all’occorrenza. Ma a quattro anni dicono bugie anche i più ‘lenti’ a prendere questo ‘vizio’: a questa età è il 90% dei bambini, infatti, a dirle.

Il picco massimo dei nasi lunghi si registra invece a 12 anni. Ma niente paura, sostiene Lee, dire bugie da piccoli è normale e non significa che questi bambini cresceranno come bugiardi patologici. Anzi la bugia è segno di sviluppo cognitivo perché per ideare una frottola e tenerla in piedi serve il ragionamento. Anzi, chiosa Lee in conclusione, i piccoli bugiardi potrebbero anche finire per fare i banchieri da grandi.

fonte ANSA

Ecco dove nasce l’intelligenza


– L’intelligenza potrebbe risiedere in alcune aree precise del cervello: infatti per la prima volta sono stati mappati i “circuiti dell’intelligenza”, ovvero quelle aree neurali che sono maggiormente legate al quoziente intellettivo individuale. La mappa anatomica dell’intelligenza, resa nota sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, comprende aree della corteccia parietale, di quella frontale e della corteccia fronto-polare, nonché le interconnesioni tra queste regioni attraverso le fibre nervose. Si tratta di aree e connessioni importanti per i processi verbali, visuospaziali, esecutivi, per la memoria di lavoro.

La ricerca è frutto del lavoro di un’equipe multicentrica di neurologi del California Institute of Technology (Caltech), dell’Università dell’Iowa, della University of Southern California (USC), dell’Università di Madrid, diretti da Ralph Adolphs. Dove nasca l’intelligenza è una domanda vecchia quanto il mondo, di fatto la teoria dominante finora era che non si può parlare dei ‘circuiti dell’intelligenzà perché l’intelligenza non nasce fisicamente in nessuna parte del cervello ma piuttosto dall’integrazione e la connessione di differenti aree. Per esempio secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Nueroscience l’intelligenza non risiede in alcuna area in particolare ma in tutto il volume del cervello, ovvero l’intelligenza dipende dall’organizzazione della rete neurale del nostro cervello, dalle interconnessioni efficienti che collegano rapidamente diverse aree neurali vicine e lontane, piuttosto che dalle aree neurali stesse.

Un altro studio, invece, sostiene che il segreto dell’intelligenza sia nascosto nella materia grigia e che a far impennare il quoziente intellettivo (QI) di una persona sia non il volume complessivo di essa, bensì la sua localizzazione in zone ‘strategiche’ del cervello e che quindi esistono diversi tipi di intelligenza. Per esempio se la materia grigia è più sviluppata in certe zone può nascere l”intelligenza musicalé, se più sviluppata in altre quella ‘artistica’ e così via. Il nuovo studio invece mostra che la ‘sede fisica’ dell’intelligenza generale si può localizzare in alcune aree precise del nostro cervello. Gli esperti hanno infatti osservato il cervello di 241 pazienti con lesioni neurali di varia natura e misurato il QI di ciascun paziente. E’ emerso che il QI dipende fortemente da dove si localizzano le lesioni cerebrali e che a certe lesioni è sempre associato un QI basso. Le regioni associate all’intelligenza generale sono aree della corteccia parietale, di quella frontale e della corteccia fronto-polare, nonché le interconnesioni tra queste regioni attraverso le fibre nervose.

Questi risultati inficiano la teoria delle ‘intelligenze multiple’ e concordano con la teoria di Spearman secondo cui invece esiste una intelligenza generale (nota come fattore G di Spearman), che comprende varie prestazioni di pensiero, ragionamento, abilità verbali e numeriche. Gli esperti l’avrebbero localizzata fisicamente: “abbiamo isolato una rete anatomica importante per elaborare gli stimoli esterni – scrivono su Pnas – che potrebbe operare in parallelo con altre reti” critiche per altre funzioni.

fonte ANSA

Donne in politica, l’oligarchia degli uomini


di Pippo Giordano

Ieri mattina ho ricevuto una mail da un’ amica, Irene, che mi ha fatto riflettere molto sul ruolo delle donne in seno alla politica italiana. La lamentala di Irene, condita da comprensibili timori, traeva origine dalla notizia di due giorni fa, secondo la quale esiste la reale possibilità che numerosi uomini d’onore potrebbero essere scarcerati da una sentenza emessa dalla Cassazione.

Qual è il motivo che ha scatenato le giuste preoccupazioni di Irene, ma credo della maggior parte dei cittadini ed anche del ministro Alfano? È quello che, i nostri Legislatori, promulgando la ex Cirielli, intendevano inasprire le pene dei mafiosi in presenza di tre aggravanti specifici e che purtroppo la Cassazione ha rilevato la non competenza dei Tribunali ad emettere condanne di specifica competenza delle Corte d’Appello.

La lodevole iniziativa della legge ex Cirielli era nata dall’esigenza di colpire duramente, con condanne adeguate, gli associati mafiosi. Tuttavia, il legislatore nel promulgare la legge evidentemente non si è reso conto dei danni che essa avrebbe potuto causare, come poi ha rilevato dalla Cassazione. Ma l’intento di questo post non è evidenziare macroscopici errori o ritornare su talune modifiche di sapore pro mafiosi o ad uso e consumo di pochi. L’intento è un altro.

Il ruolo delle donne nei gangli vitali di questo nostro bel Paese a cominciare dalla politica. Ma perché ancora oggi la società femminile deve essere così maltrattata con la presunzione maschilista che le donne non possono occupare posti di rilievo all’interno delle vita pubblica e non solo?

Già qualche tempo fa al solo pensiero che una norma doveva prevedere o che prevede, la cosiddetta “quota rosa” nelle liste di candidati a qualsiasi plesso elettorale, mi faceva rabbrividire.

Non concepisco, su quali prerogative, su quali premesse la classe politica maschile deve arroccarsi il privilegio escludente di far partecipare liberamente alla libera eleggibilità le donne. Non sarebbe ora di ragionare in termini paritarie senza dover far cadere dall’alto la concessione di includere in percentuali nelle liste elettive, le donne?

È un loro diritto e fin quanto questa omologazione di pensiero, alligna sia nella destra che nella sinistra, non verrà sradicata da questi soloni maschili da una politica ostentatamente prosaica, la donna non avrà spazio.

Qui voglio citare per intero il pensiero di Irene:

Credo che bisognerebbe dare più spazio alle donne in politica ma, finché avremo figli e non saremo ricchissime, quasi nessuna donna potrà farlo a meno di rinunciare ad un aspetto importante della propria femminilità: i figli”. Parole condivisibili ed aggiungo quello che qualche giorno fa ho scritto su internet:

“Il rispetto e l’amore per una donna non devono essere corrisposti per l’esteriore bellezza femminile, ma dalla consapevolezza che la DONNA è fucina d’ intelligenza e d’amore ai quali noi uomini dovremmo attingere la linfa per alimentare i nostri cuori….”

Dopo la mail di Irene. Mi sento di aggiungere che noi uomini potremmo giovarci non solo della loro intelligenza ma anche dall’ indiscussa capacità della donna di essere razionale e cosciente delle proprie azioni.

I cari maschietti politici non si offendano, sono convinto che per la loro determinazione di soppesare ogni loro pensiero, le donne non avrebbero commesso gli errori della ex Cirielli, perché hanno una visuale della vita a 360 gradi e non guardano ai loro interessi privati, come spesso sta accadendo in questo Paese.

Per esperienza diretta ho visto donne manager, ho visto donne dipendenti della Stato, ho visto donne in politica, che le avevano davvero quadrate. Altro che balle.

Quindi, invito le donne a non accettare che i signori della politica continuino negli antri delle sacrestie dei partiti o nelle hall di hotel a cinque stelle a decidere la vostra esclusione della politica.

Vi suggerisco uno slogan e adottatelo: “NON VOTO UN UOMO”. Solo così potete costringerli a farli scendere dal torpedone pieno di solo uomini e lasciare spazio anche a voi.

da www.palermo.blogsicilia.it