Massimo Gallo, 43 anni, doveva essere trasferito a Torino in una sezione di Osservazione psichiatrica
ROMA – Massimo Gallo, un detenuto di 43 anni, si è ucciso giovedì nel carcere di Vercelli. L’uomo – secondo quanto si è appreso – è stato trovato impiccato nel sottoscala che conduce al cortile dei passeggi del carcere. Gallo – secondo una prima ricostruzione – avrebbe portato con se un lenzuolo che avrebbe annodato all’inferriata di un cancello inutilizzato del sottoscala e si sarebbe suicidato.
ERA STATO DECISO IL TRASFERIMENTO A TORINO Gallo, si è poi saputo, doveva essere trasferito nel reparto del carcere torinese Lorusso e Cutugno in una sezione di Osservazione psichiatrica, dove arrivano detenuti provenienti da ogni carcere. Gallo, fanno notare fonti vicini al carcere, era una persona psicologicamente fragile e, pur in assenza di una patologia specifica, era già stato autorizzato il suo trasferimento nel capoluogo piemontese. È probabile che la notizia del cambio di carcere lo avesse turbato. Gallo si è suicidato durante il tragitto di ritorno dalla zona del «passeggio», in cui aveva trascorso qualche momento libero, alla cella. Anzi, secondo indiscrezioni, è stato lui stesso a chiedere di potere rientrare in anticipo. È probabile che avesse con se il lenzuolo e, approfittando di un momento di solitudine, abbia messo in atto il suicidio. L’uomo era stato condannato per tentato furto. Avrebbe finito di scontare la sua pena nel 2011.
IL CARCERE DI VERCELLI ERA GIA’ SOTTO INDAGINE – Il suicidio di Massimo Gallo arriva in un momento particolarmente difficile per il carcere vercellese. Nei giorni scorsi, infatti, è stata aperta un’indagine sulle forniture alla mensa detenuti. Sotto inchiesta per truffa e abuso d’ufficio in concorso vi sono varie persone, tra le quali il direttore Antonino Raineri.
da corriere.it