Malattie del sesso: a Milano un ambulatorio per ‘trasmettere’ intelligenza


di Paola Simonetti

Con un’equipe giovane e preparata, attivo un centro dedicato ai ragazzi del capoluogo lombardo per prevenzione diagnosi e consulenza sulla patologie veneree, aumentate del 25% negli ultimi quattro anni.

Fonte: immagine dal web

L’intelligenza al pari di un virus: contagiosa,

circolante, inarrestabile. Una pandemia virtuosa che può essere alimentata e diffusa quando si parla di abitudini sessuali. L’accostamento è sembrato appropriato ai promotori del primo’Laboratorio di intelligenza sessualmente trasmissibile’, nato nel Policlinico di Milano ad uso e consumo dei giovanissimi.

Un centro di prevenzione, diagnosi e

consulenza aperto in via Pace 9, il lunedì ed il giovedì dalle ore 14 alle 18, con accesso libero, gratuito ed assolutamente anonimo e che vede la presenza di un’equipe preparata ma giovane, con cui i ragazzi possano trovarsi a loro agio. Un nome scherzosamente provocatorio quello dato all’ambulatorio, che richiama, con un sorriso, alla responsabilità, ricordando come fare scelte di buon senso nell’affrontare la sessualità possa singificare salvarsi la vita.

Il progetto innovativo si è rivelato necessario, sull’onda di dati

preoccupanti registrati nel capoluogo lombardo: le malattie veneree soprattutto fra i ragazzi sono aumentate, solo negli ultimi quattro anni, del 25 per cento. Due milanesi al giorno contraggono l’Hiv, ma ad impensierire i promotori dell’iniziativa ci sono anche i condilomi aumentati del 50 per cento, la gonorrea del 28 per cento e un’importante recrudescenza di sifilide. Nei primi cinque mesi del 2010, il centro malattie sessualmente trasmissibili (Mts) del Policlinico di Milano ha seguito 7mila 586 persone, tra questi il 15,2 per cento ha meno di 24 anni.

Una rosa di patologie riscontrate negli ultimi anni, cui si è esposti,

secondo quanto sottolineato dal dottorMarco Cusini Responsabile del Centro Malattie a Trasmissione Sessuale del Policlinico, proprio quando si fa strada l’Hiv (fattore di maggiore fragilità immunitaria che apre la breccia a innumerevoli complicanze), “sul quale si è abbassata pericolosamente la guardia”.

Per questo il progetto dell’ambulatorio si è concretizzato nell’ambito

del più ampio programma del Comune milanese dal nome ‘SaluteINformaMi’, in collaborazione della Fondazione Ca’ Granda Policlinico e palestre Getfit, “per raggiungere i cittadini e indirizzarli a comportamenti responsabili – ha spiegato Cusini-,  in tema di sesso, alimentazione e attività fisica”.

La necessità di informare a dovere e con i giusti linguaggi è, a detta

del Responsabile del CMTS del Policlinico, “la chiave più importante per raggiungere i giovani, ai quali, a mio avviso, le campagne sinora messe in campo non sono arrivate con la giusta forza”.

Per ampliare l’iniziativa e monitorare al meglio le abitudini e gli stili di

vita dei ragazzi è stato attivato anche un sito internet nel quale i giovani potranno rispondere anonimamente ad un test sotto il profilo psicologico, fisico, alimentare e sessuale. Uno strumento che darà modo ai medici di programmare al meglio iniziative di prevenzione.

da http://www.nannimagazine.it

8 MARZO…parliamo di carcere e salute


Oggi dicono che sia la festa delle donne e ieri era la giornata dedicata alla lotta contro la sclerosi multipla, per questo pubblico questa lettera di una donna medico che parla di una donna in carcere che soffre di questa grave patologia

PER NON DIMENTICARE QUANTI UOMINI E DONNE SONO RISTRETTI NELLE CARCERI ITALIANE CON PATOLOGIE SIMILI E ANCHE PIU’ GRAVI MA NESSUNO NE PARLA

 Questo il testo integrale della lettera scritta al Corriere della Sera da Melania Rizzoli, deputato Pdl

Gentile Direttore,
le scrivo pubblicamente per rivolgere una pubblica richiesta al dott. Aldo Morgigni. La settimana scorsa sono stata nel carcere giudiziario di Rebibbia, a Roma, per una visita ispettiva sanitaria, ed ho incontrato la detenuta Giorgia Ricci, che mi era stata segnalata nella Commissione d’inchiesta Sanitaria della quale sono capogruppo, come persona affetta da una grave patologia neurologica. La detenuta, 39enne, era in stato di isolamento giudiziario ed io, in qualità di medico le ho rivolto solo poche domande sul suo stato di salute e sulle terapie a cui si sottopone da dodici anni, e con sconcerto ho verificato che è sicuramente affetta da sclerosi multipla attiva, chiamata anche sclerosi a placche, una patologia neurologica progressiva ed invalidante, ad eziologia sconosciuta, caratterizzata da varie fasi di remissioni e di riaccensioni, sempre peggiorative, ed è una malattia che si riattiva spesso in coincidenza di particolari e violente reazioni emotive.

 Gentile dott. Morgigni, lei è il Gip che ha scritto e firmato l’ordine di cattura della signora Ricci, e naturalmente io non mi permetto di entrare nel merito del suo lavoro, ma sono costretta a rivolgerle un invito a modificare lo stato detentivo della paziente, le cui condizioni di salute sono assolutamente incompatibili con il regime carcerario. La signora Ricci è sottoposta regolarmente, presso l’ospedale Careggi di Firenze, a cure specialistiche mirate, che prevedono anche una mensile somministrazione, per via endovenosa, di un particolare anticorpo monoclonale, la cui infusione impone il ricovero in ambiente ospedaliero fornito di un centro di rianimazione. La prossima dose del farmaco, essenziale per stabilizzare e rallentare la patologia, e che deve essere somministrato a scadenza regolare, è prevista per il 12 marzo, nel nosocomio toscano, ed è importantissimo che la paziente non manchi a tale appuntamento.

 Io non ho mai incontrato prima la signora Ricci, non conosco i reati commessi né il motivo del suo arresto, ma conosco bene la patologia di cui soffre e ribadisco, da medico, l’assoluta incompatibilità con lo stato detentivo forzato, che può essere molto dannoso e responsabile di pericolose recidive di malattia con future lesioni permanenti. Da parlamentare mi appello all’articolo 27 della Costituzione, spesso citato dai magistrati, che recita che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità”, e mi auguro che questa disposizione costituzionale venga applicata nel caso della detenuta in questione.

 Gentile dott. Morgigni, non ripeta l’errore che nel 1983 fu fatto, da altri giudici, nei confronti di mio marito, Angelo Rizzoli, allora anche lui 39enne e affetto dalla medesima patologia, che fu incarcerato per 13 lunghi mesi, detenuto in ben cinque penitenziari, senza alcuna assistenza medica né specialistica, per poi essere assolto, ma con addosso il ricordo di importanti complicanze neurologiche delle quali tuttora subisce le conseguenze. Per tale motivo le scrivo pubblicamente, e le rivolgo un appello a favore di una persona a me sconosciuta, alla quale nulla mi lega, e che probabilmente non incontrerò mai più, ma che ha bisogno di aiuto, del suo aiuto, per la tutela della sua salute fisica che oggi dipende esclusivamente dalle sue decisioni.

 Con stima.
Melania Rizzoli – Medico e deputato Pdl

Carceri: Hiv, Lazio maglia nera: è malato il 3,33% dei detenuti


Il Lazio detiene il record di detenuti con Hiv: sono il 3,33%, quasi il doppio rispetto alla media italiana dell’1,98%. E’ quanto emerso dal convegno “L’emergenza sanitaria nei penitenziari italiani”, che si è svolto oggi nel carcere di Regina Coeli a Roma. L’iniziativa, organizzata dal centro studi Cappella Orsini, si è svolta nella rotonda centrale del penitenziario. Dei 2.500 detenuti sieropositivi che vivono nelle carceri italiane circa 200 si trovano negli istituti penitenziari del Lazio. Ma non è solo l’hiv a colpire i carcerati. Dilaga l’epatite, con oltre 2mila detenuti affetti da epatite virale cronica B e C, soprattutto tra i tossicodipendenti (71% dei casi) che rappresentano il 26,8% del totale, mentre sono in forte aumento i casi di tubercolosi. Il 27% dei detenuti soffre di problemi di carattere psicologico o psichiatrico e uno su due è stato almeno una volta trattato con psicofarmaci.

da notizie.virgilio.it

fonte APCOM

India, prostitute protestano per la bassa qualità dei preservativi


condomLe prostitute della captale indiana stanno protestando perché ritengono che i gratuiti che il governo indiano distribuisce loro siano di bassa qualità.

Le prostitute di , il quartiere a luci rosse di Delhi, hanno inviato lettere di protesta sia al governo locale che a quello nazionale e hanno deciso di manifestare in piazza se il governo non cambierà le forniture, anche se dai palazzi dell’esecutivo fanno sapere di non aver ricevuto notizie a riguardo. «Non sappiamo nulla – ha detto alla stampa Aradhana Johri, il segretario della commissione nazionale di controllo per l’Aids – e se avessimo qualche segnalazione, non esiteremmo a controllare e a cambiare i ».

Secondo le prostitute, i che vengono distribuiti non le salverebbero dalle malattie. In la prostituzione è illegale, ma da qualche tempo tollerata. Nel quartiere a luci rosse della capitale ci sono oltre 100 case di appuntamenti dove vivono circa 5000 prostitute indiane e provenienti da paesi limitrofi.

da www.blitzquotidiano.it

Cina: aperto primo bar per gay con autorizzazione governo


Dopo un rinvio di tre settimane, il primo bar per gay della Cina approvato dallo Stato ha aperto i battenti a Dali, una località turistica nella provincia meridionale dello Yunnan. Secondo l’agenzia Nuova Cina, che ha dato la notizia, all’ inaugurazione erano presenti una settantina di persone, in maggioranza gay, tra cui dieci volontari venuti da altre città della Cina.

“Il loro arrivo – ha dichiarato il proprietario del bar, Zhang Jianbo – mi è stato grande aiuto”. Zhang, che ha 36 anni, è anche il direttore del Dipartimento Dermatologico dell’ Ospedale numero 2 di Dali e il fondatore della locale Associazione per la Prevenzione dell’ Hiv/Aids. Secondo Nuova Cina un finanziamento di 120mila yuan (12 mila euro) concesso dal governo locale all’ Ospedale numero 2 per le sue iniziative contro l’ Aids era stato confuso dalla stampa con un investimento del governo nel bar per gay. Il locale rimane il primo in Cina ad essere aperto con l’ esplicito consenso delle autorità di governo.

L’ apertura, prevista inizialmente per il primo dicembre, è stata rinviata “per proteggere la privacy dei volontari e dei clienti” dopo la curiosità mostrata dai mezzi di comunicazione cinesi e stranieri per l’ avvenimento, afferma l’ agenzia. Zhang Jianbo ha precisato che il locale verrà usato tra l’ altro per “promuovere la conoscenza dell’ Aids e che preservativi verranno distribuiti gratuitamente ai clienti.

fonte ANSA