“I gemelli” da “Gemelli si, ma biovulari” di Marca Sfavilla – Boopen editore


Dedicata a tutti i gemelli e le gemelle biovulari ma anche

“…in questo patto però c’è di più di quanto espresso, c’è il tacito, il non detto che riguarda la loro sfera affettiva reciproca. C’è una trasfusione solidale di forza, di comunicazione immediata che sottende sempre tutto ancor prima che accada.

Il loro abbraccio non è pi solo funzionale, non è solo necessità di adattarsi agli spazi angusti disponibili, ora è anche un passaggio d’amore che lega sempre più strette le loro esistenze in una circolazione unica di affettività esclusiva, di complicità che li fonde in un ‘noi’ singolare, in un’individualità collettiva, solo gemellare, perché solo i gemelli hanno già imparato a spartire prima ancora di nascere. Che bello vivere abbracciati!…”

25 aprile 1945


« Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini  Piero Calamandrei »
 
(

Per Resistenza italiana (chiamata anche Resistenza partigiana o più semplicemente Resistenza) si intende l’opposizione, militare o anche soltanto politica, condotta nell’ambito della seconda guerra mondiale contro l’invasione d’Italia da parte della Germania nazista e nei confronti degli occupanti e della Repubblica Sociale Italiana da parte di liberi individui, partiti e movimenti organizzati in formazioni partigiane, nonché delle ricostituite forze armate del Regno del Sud che combatterono a fianco degli Alleati.

Il movimento resistenziale – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all’occupazione nazista – fu caratterizzato in Italia dall’impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici). I partiti animatori della Resistenza, riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale, avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.

La Resistenza costituisce il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica italiana. Infatti, l’Assemblea costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche e ispirandola ai princìpi della Democrazia e dell’Antifascismo.

Il periodo storico individuato comunemente come Resistenza italiana inizia, per convenzione storiografica ormai consolidata, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e termina alla fine del mese di aprile 1945. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fu riferito dal CLNAI con la data dell’appello per l’insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano. La Resistenza italiana fu solo la prima parte del cosiddetto periodo costituzionale transitorio. In termini politici questo periodo si concluse con la nomina del primo governo Parri del 21 giugno 1945. La seconda parte terminerà il 1º gennaio 1948, giorno dell’applicazione della nuova Costituzione Italiana.

fonte Wikipedia

“Cristo non è morto in croce”


di Francesco Sabatino

Cristo non è morto in croce. Cristo muore in croce!

Cristo muore in croce, quando uomini, donne, vecchi e bambini, civili inermi, vengono colpiti dai missili (“intelligenti!” si intende!) di una stupida guerra senza senso.

Cristo muore in croce, quando un bambino viene violentato da un figlio di puttana, che la società, in maniera raffinata, chiama pedofilo, compromettendo per sempre la sua innocenza.

Cristo muore in croce, quando milioni di bambini, giorno dopo giorno, muoiono di fame, mentre i ricchi, un’esigua parte della società mondiale, diventano sempre più ricchi.

Cristo muore in croce, quando l’amore di un uomo viene ricambiato con ceca indifferenza.

Cristo muore in croce, quando un uomo, nel buio della propria anima e del proprio cuore, si fa un buco di dolore.

Cristo muore in croce, quando chi combatte quotidianamente, perché la giustizia trionfi, viene ucciso da chi, governato da sporchi interessi e mosso dalla cupidigia, segue la legge del male, violando il diritto e soggiogando i più deboli, umili ed onesti.

Cristo muore e morirà sempre in croce, fino a quando l’umanità non alzerà la voce, per gridare “no!” alla guerra, al terrorismo, all’ingiustizia e all’odio. Ma soprattutto, alla stupidità, all’irrazionalità umana che li provoca.

Arturo Toscanini 25 marzo 1867


Oggi nel 1867 nasceva uno dei più celebri direttori d’orchestra di tutti i tempi, l’italiano Arturo Toscanini che dette esempio non solo di bravura nella sua arte direttoriale ma anche di coerenza ai valori dell’ antifascismo. Ho scelto l’emozionante “Ouverture” da “La forza del destino” di Giuseppe Verdi

http://www.youtube.com/watch?v=bqmmTjC3ffk

Al teatro del TRE a Catania “La neve era sporca” di D. Scattina


Nel prossimo fine settimana, sabato 27 alle ore 21 e domenica 28 febbraio alle 18, la Compagnia TEATRO DELLE OMBRE di Roma presenta “La neve era sporca” di D. Scattina con lo stesso autore e Sarah Polito come interpreti al teatro de TRE in viale Africa a Catania.

Dato che l’argomento trattato è la guerra, con la messa in scena anche di immagini che potrebbero essere considerate forti, la direzione del teatro preferisce  consigliare la partecipazione allo spettacolo a un pubblico di età superiore ai 14 anni.

 E’ un racconto di guerra su quello che c’era e quello che rimane nelle vite, nei cuori e nelle coscienze degli uomini; un racconto disegnato su una tela attraverso immagini viste in televisione, seguendo frammenti di poesia che parlano di libertà e costrizione, di vittime e di potenti, di gente senza volto e senza nome. Un racconto di potenza e fragilità, distruzione e costruzione, violenza e vita, guerra e amore, qualcosa di illogico, di incomprensibile, ma spesso forse più vero di tutto ciò che dovrebbe sembrare logico e sensato.

L’autore, Scattina, ha voluto qualcosa che non ci staccasse dalla verità, dalla lucidità, una narrazione che non percorresse i sentieri della finzione ma quelli di un racconto poetico nella durezza della sua realtà; non vuole prendere una posizione, non vuole giudicare: la guerra è un luogo dell’animo umano buio, contorto.

All’inizio c’è sempre un grande caos ma, nello stesso tempo, una certezza su quello che si è e su quello che non si è, come esseri umani innanzitutto.

Scattina crede che si debba partire proprio da questo grande caos e sperare di dargli un ordine. E quando lo spettacolo è montato, quando è compiuto, non significa che si è capito, che finalmente si sa dare una risposta: no, perché lo spettacolo, in realtà, è come una domanda più profonda.

“Generale” di Bertolt Brecht


Oggi nel 1898 nasceva un grande drammaturgo del ventesimo secolo, il tedesco Bertolt Brecht, che ha cambiato, con le sue opere, il teatro del ‘900, gli ha dato una svolta, nella sua produzione poetica ho voluto scegliere questa celebre lirica.

Generale, il tuo carro armato
è una macchina potente

Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Brunetta: guerra ai “furbi” della PA, aumentano le ore di reperibilità in caso di malattia


di Monica Maiorano

Il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, aveva già dichiarato il suo disappunto per il boom di assenze registrato nel mese di Ottobre di quest’anno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e dopo aver appreso delle assenze di novembre in aumento ha reso noto di aver firmato la versione definitiva del decreto che stabilizza le fasce di reperibilità a sette ore. Sarà operativo a fine mese sperando, sottolinea il Ministro, che già da gennaio le assenze per malattia possano cominciare a ridursi.

Per il Ministro si tratterebbe di comportamento “opportunistico” dei dipendenti della pubblica amministrazione che avrebbero approfittato, furbamente, della diminuzione degli orari di reperibilità in caso di malattia, ritornati da agosto alle vecchie quattro ore, incuranti dell’applicazione della decurtazione in busta paga dello stipendio accessorio.

La scuola, il comparto più opportunistico: da un’accurata rilevazione ministeriale sul 97% delle istituzioni scolastiche è risultato un significativo aumento nelle assenze per malattia con un picco nella scuola secondaria di primo grado, a seguire, nell’ordine la scuola primaria, la scuola dell’infanzia e quella secondaria di secondo grado.

Secondo il Ministro il trend positivo di assenze non ha alcun legame con le sindromi influenzali, ma vista l’accurata rilevazione ministeriale, viene spontaneo chiedersi, visto che nella scuola c’è stato il massimo opportunismo, si è fatta un’altrettanta accurata rilevazione ministeriale delle assenze degli alunni nello stesso periodo “incriminato”?

In ogni caso grazie al decreto legislativo 150, approvato in Parlamento circa tre settimane fa che conferisce al Ministro della Funzione Pubblica pieno potere di cambiare le fasce orarie, ecco che ricomincia la guerra ai “furbi” che avranno nuovamente vita dura.

Ecco l’annuncio:pochi giorni e tutti i dipendenti della PA, tranne i militari ed i vigili del fuoco, dovranno rimanere nel domicilio dichiarato alla propria amministrazione dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18.

Fonte: Tecnica della Scuola.it

Steve McCurry 1980-2009. Sud-Est


di Maria Vacante

“Osservare un viso è come guardare dentro un pozzo, sul fondo si compone un riflesso ed è l’anima che si lascia intravvedere”. E’ questo il cuore della mostra su Steve McCurry che dall’11 novembre al 31 gennaio si può visitare nella splendida cornice medioevale del Palazzo della Ragione a Milano.

“Sud-Est” racconta gli ultimi, i dimenticati, coloro che in silenzio vivono in luoghi segnati da grande sofferenza ma enorme dignità come l’Afghanistan, il Tibet, la Birmania, l’India. Attraverso i volti fermati in questi scatti troviamo bellezza, eleganza, dignità e ci possiamo specchiare nel loro sguardo cercando la nostra storia.

La mostra si compone di sei sezioni divise da “alberi” e fasci di luce rossa sul pavimento che aiutano il passaggio da una sensazione all’altra. L’altro è una raccolta di visi, sguardi ed espressioni che ci raccontano vite, luoghi ed emozioni lontani nello spazio ma vicini per la forza che hanno di catturare la nostra mente. Il silenzio, che ha accompagnato il fotografo durante i suoi viaggi, permette allo spettatore di osservare ed entrare in contatto con l’anima profonda di quei luoghi, attraverso persone in preghiera e scenari di silenzio. Nella terza sezione esplode La guerra, e McCurry esprime il passaggio improvviso e scioccante che ha vissuto tornando proprio il 10 settembre 2001 dal Tibet agli Stati Uniti, in tempo per assistere al crollo delle Torri Gemelle. Dal silenzio della preghiera al boato del dramma dell’umanità contro l’umanità. “Seicento pozzi di petrolio in fiamme, il cielo nero e denso più della notte, animali agonizzanti, corpi carbonizzati. Questo l’inferno”, così l’autore spiega il disastro di tutte le guerre, ma che nel suo lavoro diventa armonia di colori e immagini. Senza retorica e senza giudizi di parte, lascia che lo spettatore si faccia la propria idea guardando prigionieri, morti, carri armati, animali carbonizzati. Ma lo scontro mostra la forza dei popoli di risollevarsi, ed ecco che inizia La gioia, liberatoria come una risata e bella come delle mai alzate verso il cielo. I colori ora sono vivaci, accesi e allegri, i volti sorridenti, sereni e leggeri. Ci si sente subito meglio, ma dura poco, perché subito dopo siamo riportati alla triste realtà dello sfruttamento dell’Infanzia. Bambini soldato vicini a bambini che lavorano nei campi, bambini pastori, bambini a cui è negata la possibilità di vivere l’età più bella e spensierata; forse non può esistere autentica gioia senza piena consapevolezza del dolore e queste immagini ci raccontano di paura, solitudine, necessità di crescere troppo in fretta. Ma ecco che alla fine arriva la speranza della Bellezza che secondo Dostojevski può salvare il mondo. Tre ritratti di bambine in cui si condensa tutta l’opera di McCurry: dietro ogni immagine c’è una storia che va raccontata e lui riesce a combinare tutti gli elementi in maniera magica, portandoci a conoscere realtà che devono essere viste per prendere piena consapevolezza del nostro tempo.

Alle fronde dei salici


Sempre in onore delle nostre forze armate che oggi festeggiano la loro giornata pubblico un’altra poesia che amo particolarmente dedicata ai nostri militari nella Seconda Guerra Mondiale

di Salvatore Quasimodo

guerraE come potevano noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.