L’attesa


di Tiziana Mignosa
A volte amo
quelle rughe che odio
quand’è la voce del riflesso
a parlarmi del tempo
quand’è l’attesa
la protagonista solitaria
del caos che gonfia i vuoti
di parole vane.

Rumori
suoni
e colori accesi
che riempiono
e colmano
per non udire
il grido straziante
del silenzio.

Amo
a volte
quei segni che odio
indelebili tracce
che di plumbeo vestono
l’effimera grazia.

Sfuggono
i desideri
m’aleggiano intorno
come anime beffarde
senza corpo
gridano ai rimpianti
di sterile attesa
che si consumano
vergini
nel tempo.

A volte amo
quelle rughe che odio
quando mi giro indietro
sui sassi di sangue e sudore
che scivolano giù
tra le pieghe consumate dell’anima
tra graffi e strappi al cuore

e m’accorgo

di quel sorriso delicato
che con amore asciuga
le mie stanche lacrime
e mi porta a pensare
che nulla più m’importa
nulla
neanche d’aspettare.

Grazie – Thanks – Merci – Danke – Spasiba


Grazie, Signore, per aver messo sulla mia strada tante persone che, nelle occasioni più varie e per i motivi più diversi, mi hanno tradito, ferito, fatto del male, hanno risposto con l’ingratitudine e la falsità alla mia sincerità e al mio amore gratuito e disinteressato: il dolore che mi hanno dato mi ha fatto crescere, mi ha fatto diventare più forte ma non mi ha cambiato dentro; loro hanno perso un’occasione di amore, di crescita, di arricchimento, io sono uscita dal deserto in cui mi hanno buttato e torno a essere oasi per chi ha bisogno di ascolto, affetto, attenzione, amore.

Grazie, Signore, per tutti i doni che mi hai dato e che provo, in ogni momento, a condividere con chi si trova a percorrere un tratto, più meno lungo, della mia vita; sono doni gratuiti che tento di far fruttificare come i talenti della tua parabola, spero che la missione che mi hai affidato porti ancora qualche frutto prima che io concluda questo ciclo terreno che mi apre le porte della Casa.

Niente carcere, seconda settimana: riflessione sul far del bene a chi non lo merita


di Daniela Domenici

“Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi” (dal Vangelo di Matteo 7,6)

Ecco come ho trasformato queste straordinarie parole evangeliche in una filastrocca di qualche tempo fa, in tempi non…sospetti:

“…le cose sante ai cani e le perle a porci non dobbiamo dare

il nostro affetto doniamolo solo a chi ci sa apprezzare

il cuore e la mente non facciamoci calpestare

da chi non merita e non capisce come si deve amare.”

E non mi riferisco naturalmente ai detenuti (a parte uno, ma l’eccezione conferma la regola) che hanno meritato e meritano, tutti, indistintamente, il nostro affetto, la nostra attenzione, la nostra disponibilità, le nostre parole, i nostri sorrisi, le nostre strette di mano…a parte quel gentilissimo ragazzo del Senegal che proprio la mattina del nostro addio, lo scorso 10 febbraio,  mi aveva appena spiegato perché non mi poteva dare la mano: non per maleducazione, ha sottolineato, ma per una sua forte fede musulmana. E mi ha salutato con la mano destra aperta e appoggiata sul suo petto, bellissimo gesto, e così ho capito perché molti altri, prima di lui, ogni volta che mi incontravano mi salutavano con quello stesso gesto: ti saluto col cuore, selèm, pace.

Tutto questo non potranno più averlo, purtroppo, mi dispiace…mi mancano…

…sciuscràn (come ho imparato da alcuni detenuti di lingua araba), grazie di cuore a tutti voi: cattolici, evangelici, musulmani, buddisti, non importa la razza, la fede, la lingua, mi avete dato tanto, ognuno di voi nel suo piccolo, mi avete fatto crescere, e spero di aver seminato, in ognuno di voi, una goccia di gioia, di sorriso, di affetto.

Preghiera di ringraziamento al risveglio dall’anestesia


di Daniela Domenici

Signore, Padre mio,

ancora una volta mi hai dato la grazia

di riaprire gli occhi su questo mondo

che, per quanto imperfetto,

ha sempre qualcosa da mostrare

a chi ha occhi, cuore e anima

sempre puri per apprezzare…

Grazie, Signore,

anche se non so quali progetti tu abbia ancora per me

aiutami a portarli avanti giorno per giorno,

anche se non so che missione tu mi abbia affidato

aiutami a metterla in pratica nel migliore dei modi

e quando credi che sia venuto il momento

di lasciare questa vita terrena

per andare alla Casa

lo capirò senza bisogno di avvertimenti

e sarò sempre e felice di raggiungerti.

Niente accade per caso


Qualche giorno fa mi sono arresa di fronte all’ingratitudine  di certe persone, il Signore oggi mi manda a dire di non arrendermi ma di continuare a ringraziarlo anche se sto soffrendo perchè un giorno capirò il motivo della mia sofferenza, il Suo disegno imperscrutabile, solo così, ci dice Aivanhov, alimentiamo la fiamma della vita, il Signore vede dentro di noi, le nostre buone azioni, la nostra buona fede, il nostro disinteresse, il nostro umanesimo…

Tutto mi è accaduto per il mio bene, certe porte mi si sono chiuse, altre se ne apriranno…

  Nella tua vita niente avviene per caso.

Le persone e gli avvenimenti che compaiono nella vostra vita nascondono importanti motivi, significati e spiegazioni.

Per questo sbagliamo quando pensiamo che incontri e rapporti siano casuali: tutto dipende da una forza potente che ci collega e favorisce determinate conoscenze e relazioni.

da http://crescereleggendo.wordpress.com

“Pensate ogni giorno a ringraziare il Cielo, fino sentire che
tutto ciò che vi accade è per il vostro bene. D’ora in poi dite:
“Grazie Signore, grazie Signore…” Ringraziate per ciò che avete
e per ciò che non avete, per ciò che vi dà gioia e per ciò che vi
fa soffrire. È così che alimenterete in voi la fiamma della vita.
È una legge che bisogna conoscere: nulla può resistere dinanzi
alla gratitudine.
Direte: “Ma come si fa a ringraziare quando si è infelici,
malati, in miseria? Non potremo mai!” Sì che potrete, ed è questo
il più grande segreto: benché infelici, riuscire a trovare una
ragione per ringraziare. Siete poveri? Siete malati? Ringraziate,
ringraziate, rallegratevi nel vedere gli altri ricchi, in buona
salute, nell’abbondanza, e vedrete… poco dopo, certe porte si
apriranno e le benedizioni cominceranno a riversarsi su di voi.”

Omraam Mikhaël Aïvanhov

“Lui ci ha dato”


Non so proprio come far
Per ringraziare il mio Signor
Ci ha dato i cieli da guardar
E tanta gioia dentro il cuor

Lui ci ha dato i cieli da guardar
Lui ci ha dato la bocca per cantar
Lui ci ha dato il mondo per amar
E tanta gioia dentro il cuor (2v)

Si è chinato su di noi
Ed è disceso giù dal ciel
Per abitare in mezzo a noi
E per salvare tutti noi

Lui ci ha dato …

E quando un dì con Lui sarem
Nella sua casa abiterem
Nella sua casa tutta d’or
Con tanta gioia dentro il cuor.

Lui ci ha dato …

da www.tuttoscout.org