Da SISTER ACT 2 questo celebre gospel che commuove la nostra anima ogni volta che l’ascoltiamo…:-)
From SISTER ACT 2 this famous gospel which moves our soul whenever we listen to iy…:-)
A sette anni fu portata da schiava in America su un vascello negriero (il “Phillis” da cui prese il nome di battesimo) dove fu acquistata da una coppia di ricchi commercianti che la incoraggiarono a studiare, fino a diventare un’icona: Phillis Wheatley (1753-1784) fu la prima poetessa nera pubblicata nella storia.
È un omaggio alla poetessa- simbolo, e agli artisti del “Rinascimento Nero”, “Back to Black”, lo spettacolo che debutta alla Sala Laudamo del teatro “Vittorio Emanuele” di Messina, con repliche sia pomeridiane (ore 17.30) che serali (ore 21.00) sabato 23 e domenica 24 Gennaio. Un viaggio in musica e poesia che ripercorre le tappe del movimento culturale e artistico fiorito ad Harlem nei primi del Novecento. Spaziando attraverso le atmosfere della musica afro-americana, dagli Spiritual al Gospel, dal Blues al Jazz, lo spettacolo si spinge fino a Nicholas Vachel Lindsay (1879-1931), primo poeta bianco ad esaltare, nelle sue poesie, la cultura e la razza afro-americana e catalizzatore di quello che poi diventerà, con il poeta Langston Hughes, il cosiddetto Rinascimento di Harlem.
La regia è di Giuliano Pagliaro che sviluppa un’idea del sassofonista Giuseppe Alfredo Restuccia (sul palco con una band di quattro musicisti). In scena le attrici, Valeria Alessi e Marinella Romano, ci raccontano la storia degli schiavi d’America, dalla nostalgia per le radici, ai riti voodoo, spaccati di vita vissuta nelle piantagioni di cotone del Sud, attingendo ai versi di Nicholas Vachel Lindsay – “Il Congo”, di Langston Hughes – “Jazzonia” – “La vita non è una scala di cristallo” e Paul Laurance Dumbar – “Per sempre”.
La voce di Sandra De Dominici (vocalist dei Mo-Town) accompagna attraverso la resistenza e la voglia di riscatto di un popolo. Uno spettacolo che, quasi profeticamente in questi drammatici giorni di conflitti razziali a Rosarno, ci invita a riflettere sulla diversità e la possibilità di integrazione. Sandra De Dominici è accompagnata da sei coristi d’eccezione: Veronica Gabriele, Michele Gentile, Eleonora Lacquaniti e Claudia Scirè (già protagonisti dello spettacolo “Musical Miracles” scritto e diretto da Giuliano Pagliaro) a cui si aggiungono le emergenti Gabriella Mazzullo e Caterina Pellegrino. Le musiche dal vivo sono affidate a Giuseppe Alfredo Restuccia (sax tenore), Adolfo Crisafulli (chitarre), Placido Pinizzotto (batteria), Gaetano Bonsignore (basso) che, tra l’altro, eseguiranno grandi classici del jazz: da “Epistrophy” di Thelonious Monk e Kenny Clarke, “African Flower” a “Caravan” di Duke Ellington.
Davvero magica la serata che l’Alexanderplatz, luogo storico del jazz nella Capitale, ci ha offerto sabato scorso, 26 dicembre: il “magic sound”, il suono magico del Natale attraverso la voce e il pianoforte dei “Chicago High Spirits” che ci hanno regalato una scaletta densa di brani del “Christmas Gospel”, della spiritualità del Natale.
Lo spettacolo è stato un excursus dello sviluppo di quel genere musicale che in duecento anni di storia americana è diventato cultura: la musica sacra africana, il gospel, espressione di un popolo, quello africano, costretto a vivere in schiavitù in un paese non scelto che, grazie alla propria profonda e incrollabile fede in Dio, dà vita agli “spirituals”.
All’interiorizzazione austera di un “monologo musicale”, un “assolo” di uno dei componenti del “quartet”, segue lo scatenarsi ritmico del gruppo in un perfetto “interplay” tra i musicisti che punta sull’intensità della musica e la fisicità delle voci regalando al numeroso pubblico uno spettacolo denso di religiosità che è stato un continuo inno alla felicità e alla vita; conclusione quasi d’obbligo con l’esecuzione della celebre “Happy days” a cui è stata invitata a partecipare, in una sorta di jam session improvvisata, la jazz singer Giulia La Rosa che si trovava tra gli spettatori.
I componenti dei CHICAGO HIGH SPIRITS:
Charlie Cannon: voce
Joy Garrison: voce
Orlando Johnson: voce
Desiree KedJour: voce
Davide Pistoni: piano
di Giulia La Rosa, una Cantante di Jazz
Si è conclusa ieri sera la rassegna ‘’Jazz Colours- La Musica che ti gira intorno ‘’ presso la Casa del Jazz a Roma e presentata dal giornalista Alfredo Saitta.
E’ stato affrontato un argomento molto particolare: Il Jazz e la Spiritualità.
‘’Ognuno prega nella lingua che conosce ‘’diceva il grande Duke Ellington, musicista e compositore di Jazz. La Musica è molto più di una lingua , è un ‘elaborazione istintiva tra il cuore e le diverse culture in cui viviamo.
‘’Nobody knows the trouble I’ve seen..nobody knows but Jesus ‘’ frase che può aiutarci a comprendere la vera anima della spiritualità nel Jazz che nasce dalla forte esigenza del popolo africano deportato negli Stati Uniti di parlare a Dio.
Nobody knows the trouble I’ve seen
Nobody knows but Jesus
Nobody knows the trouble I’ve seen
Glory Hallelujah
http://www.youtube.com/watch?v=SVKKRzemX_w (Vi invito all’ascolto ) famoso gospel dove si avverte forte l’abbandono a Dio, la disperazione di un uomo che vive le ‘’troubles’’di una condizione di vita molto difficile ed oppressa esprimendosi con un canto di dolore, di fede e speranza per raggiungere un conforto e sentirsi vicino a Dio.
La musica diventa un mezzo di congiunzione tra il terreno e la sfera del sacro elevando l’uomo in una sorta di sublimazione rendendolo migliore.
Con il Jazz le tematiche classiche possono essere contaminate, sfumate, ritrattate con dissonanze raggiungendo ugualmente la riconciliazione spirituale dell’intenzione iniziale.
Cambia la forma ma non l’essenza.
Ieri ho avuto il piacere di poter ascoltare da vivo il pianista romano Riccardo Biseo, il quale ha espresso il suo sentire natalizio con una versione insolita di “White Christmas” per solo piano, versione Jazz che oscillava tra lo swing e frasi musicale molto lente; il tutto dava un senso di raccoglimento delle note….Lui era lì tra quelle note. E’ stato un momento di profondo silenzio e religioso.
Che sia Pergolesi, J.Sebastian Bach, Miles Davis, John Coltrain, Gershwin, musica Classica , rock, sacra non importa, la musica nasce dal cuore, sfiora le anime, fa il giro del mondo e ritorna nel cuore.
Vi invito a una riflessione: come potrebbe un uomo di chiesa sentirsi uno strumento divino suonando una chitarra Gibson, ed esattamente il modello ‘’Diavoletto’’, esprimersi in modalità rock e rimanere ugualmente un sant’uomo ?
Sembrerebbe paradossale ascoltare un abate in concerto con i Deep Purple nell’esecuzione di ‘’Smoke on the water’ ? vi allego il video http://www.youtube.com/watch?v=ZjJI8zBG0yQ e capirete.
Parlo di padre Wolf Notker, abate della Basilica di Sant’Anselmo a Roma; un uomo di grande cuore, religioso e musicale….semplicemente un Grande Uomo.
Vi parlo da musicista, sono una cantante di Jazz e ho ricevuto da Dio il dono di riuscire a vivere la mia vita con i colori della Musica.
Il potere della Musica è quello di aprire le anime per ritrovare le note della Vita e viverla in perfetta Armonia.
Amazing grace
sweet the sound.
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Che grazia stupefacente
Che lieta novella
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That saved a wretch
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che ha salvato una miserabile
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like me!
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come me!
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I once was lost,
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Un tempo ero perduto,
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but now I am found.
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ma ora sono ritrovato.
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Was blind but now I see.
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Ero cieco ma ora ci vedo.
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‘Twas grace that taught
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E’ stata la grazia ad insegnare
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my heart to fear.
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al mio cuore il timor di Dio
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And grace my fears relieved:
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Ed è la grazia che mi solleva dalla paura;
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How precious did that grace appear
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Quanto preziosa mi apparve quella grazia
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The hour I first believed!
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Nell’ora in cui ho cominciato a credere!
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Through many dangers,
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Attraverso molti pericoli,
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toils and snares
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travagli e insidie
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I have already come;
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sono già passato;
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‘This grace has brought me
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La grazia mi ha condotto
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safe thus fare,
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in salvo fin qui,
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And grace will lead me home.
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E la grazia mi condurrà a casa.
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The Lord has promised good to me.
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Il Signore mi ha promesso il bene, |
His word my hope secures;
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la sua parola sostiene la mia speranza;
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He will my shield and portion be
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Egli sarà la mia difesa e la mia eredità,
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As long as life endures.
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per tutta la durata della vita
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Yea, when this flesh
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Sì, quando questa carne
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and heart shall fail,
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e questo cuore verranno meno,
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And mortal life shall cease,
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E la vita mortale cesserà,
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I shall possess, within the veil,
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io entrerò in possesso, oltre il velo,
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A life of joy and peace.
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di una vita di gioia e di pace.
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