Il decreto salva liste è incostituzionale: protestiamo?


ll decreto cosiddetto “Salva Liste” è incostituzionale:
1. secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale “Allorquando, invece, risulti l’intenzione della legge interpretativa di vincolare il giudice ad assumere una determinata decisione in specifiche ed individuate controversie, la funzione legislativa perde la propria natura ed assume contenuto meramente provvedimentale” (Corte costituzionale sent. n. 397del 1994). In altre parole questo decreto è incostituzionale perché non regola situazioni in via generale ed astratta ma vuole influenzare il singolo giudizio;
2. inoltre l’interpretazione autentica delle leggi spetta al legislatore, cioè al Parlamento, e non all’ esecutivo;
3. infine l’articolo 15, secondo comma, della legge n.400 del 23 agosto 1988 sui poteri del governo, stabilisce che il governo non può provvedere nelle materie indicate nell’articolo 72, quarto comma della Costituzione (materia costituzionale e elettorale).

Alla luce di quanto sopra, il provvedimento firmato dal Presidente appare abnorme, oltre che incostituzionale. Oltre che la legge, viola gli stessi principi del nostro diritto.
Che ne dite di inviare una civilissima protesta al Quirinale?
Potete farlo, anche inviando il testo che precede, tramite questo form.

da www.metilparaben.blogspot.com

A un malato di sclerosi multipla concessa la marijuana per uso terapeutico


Il tribunale di Avezzano accoglie la procedura di urgenza per la somministrazione gratuita di un farmaco a base di cannabis, che deve essere acquistato fuori dall’Italia. Primo caso in Italia

pillole farmaceutiche sul palmo di una mano

AVEZZANO – Per la prima volta in Italia a un malato di sclerosi multipla viene concessa la somministrazione gratuita di un farmaco a base di cannabis. Succede ad Avezzano dove il tribunale ha dato ragione ad un malato in uno stata avanzato della malattia che aveva chiesto di essere curato con il farmaco che deve essere acquistato fuori dall’Italia. Il giudice, Elisabetta Pierazzi, si è infatti pronunciato in un procedimento cautelare e urgente promosso da un malato, affermando il diritto alla somministrazione gratuita di cannabinoidi al malato in questione, in rispetto dell’articolo 32 della Costituzione (che afferma il diritto del cittadino alla salute). L’ordinanza considera, infatti, questo diritto prevalente rispetto a norme a fondamento etico che pure di fatto ne limitano l’efficacia.

Secondo quanto riportato oggi dalla pagina on-line de “Il centro”, il malato ha ottenuto un pronunciamento favorevole perché in condizioni di particolare indigenza e perché il farmaco si è dimostrato l’unico mezzo per alleviarne le sue sofferenze. A spingere inoltre il giudice ad accogliere la procedura di urgenza per ottenere il farmaco anche il fatto che sussisterebbe il cosiddetto periculum in mora. Cioè il rischio di un pregiudizio imminente e irreparabile alla salute del paziente perché le condizioni del ricorrente potrebbero essere pregiudicate dal tempo che occorre per instaurare un giudizio ordinario (più lungo e complesso), in considerazione della gravità della patologia diagnosticata e della sua progressiva evoluzione in senso peggiorativa.

Il pericolo di una danno grave e irreparabile consiste, secondo il giudice, anche nel fatto che la spesa necessaria per l’acquisto degli unici medicinali efficaci, anche in relazione alla cronicità della patologia, potrebbe compromettere la possibilità di soddisfare con il proprio reddito le altre minime esigenze di vita del malato: insomma il farmaco in questione costerebbe troppo rispetto al reddito della persona che ha presentato il ricorso.

da www.superabile.it