“Profumo di me”


di Angela Ragusa

Agitano forte …dentro di me
Mille pensieri che volgono in su ,
zenit del cielo ,punto invisibile
ma fisso alla mente…
groviglio di sensi,desiderati e aspettati
mentre le ore girano intorno
a chi ,navigante sperduto nel mare di amore e passione
riempie di sabbia la clessidra del tempo….

E grida la voce…dentro di me
ritmo incessante di parole invocate ,
melodie sussurrate per offerte copiose
di teneri gesti ,sensuali , carnali,
quando in silenzio di complici notti
aspergo te di profumo di me.

“Empatia”


di Angela Ragusa

Ho caldo di te,
di un’empatia improvvisa
che traccia di solchi
terra dimenticata
sollevandola al vento.

Un bisbigliare
rarefatto e inconsueto
sovrasta di note
ritrovata musica d’angeli
e noi, complici
di tanto accadere ,
di sussurri e gesti
confortiamo il silenzio.

Sinceri vs perfetti bugiardi, la sfida non solo a parole. Tutti i segreti in un libro


Il linguaggio segreto della bugia in un libro. Esce il 29 aprile “Il manuale del perfetto bugiardo” (Manifestolibri, 160 pp, distribuito da Messaggerie). Autore Flavio Pagano . In un mondo ipermediatico dominato dall’immagine, quale è quello in cui viviamo, riuscire a capire chi mente, osservandolo e ascoltandolo, è fondamentale. Toccarsi il naso, tossire, fare “linguini”, accavallare le gambe, e innumerevoli altri segni costituiscono infatti l’alfabeto del corpo, e conoscerlo consente di smascherare anche il bugiardo più esperto.

Scoprire chi tra D’Alema, Fini o Berlusconi mente di più (se lo fa…) semplicemente osservandoli in tv, oppure scoprire se il nostro partner è fedele o ci riempie di corna, o se un collega o una persona con cui siamo in affari è affidabile o ci vuol prendere in giro, non sarà più un problema. Con questo nuovo libro interattivo Pagano ci conduce oltre i confini della verità, all’insegna di un fondamentale principio guida: il vero bugiardo mente agli altri, ma mai a se stesso.

Un test preliminare ci indicherà il nostro livello di partenza, e uno finale ci diplomerà “maestro bugiardo”. A quel punto vorrà dire che avremo imparato a mentire senza che nessuno se ne accorga, neanche noi stessi.

“Mentire”, scrive l’autore, “vuol dire fare l’amore con la verità”. La bugia ha dunque in sé qualcosa di positivo? A volte sì, quando serve ad ampliare ed arricchire la realtà, e non a soffocarla.

Tre le categorie: il “tipo Pinocchio”, il “tipo Munchausen”, e il “tipo Ulisse”, con precisi caratteri fisici e psicologici, e nella quali potremo incasellare inesorabilmente le persone che ci circondano. Comprese quelle che incontriamo nell’universo virtuale, perché non bisogna dimenticare che anche community come Facebook (cui è dedicato un capitolo) possono rivelarsi paradisi per i bugiardi e inferni per gli ingenui.

fonte Adnkronos

Padronanza dei propri sentimenti e pensieri


La vita spirituale presuppone la padronanza dei sentimenti e dei
pensieri; ma per riuscire a dominare i propri sentimenti e i
propri pensieri, bisogna cominciare sorvegliando i minimi gesti
che si fanno nella vita quotidiana. È così che si acquisiscono a
poco a poco le possibilità psichiche che permetteranno di
dominare in seguito correnti più potenti. Direte che non vedete
il nesso. Ebbene, proprio qui sta l’errore: finché non avrete
imparato a dominarvi in tutti i piccoli dettagli della vita
quotidiana, non potrete dominare la collera, il disprezzo, la
bramosia, l’avversione, il bisogno di vendetta…
Se faceste attenzione al modo in cui parlate, vi sareste già
accorti che non siete nemmeno capaci di dominare le vostre mani:
le muovete in tutte le direzioni, vi grattate, tirate i bottoni
dei vestiti… Cominciate con l’imparare a tenere le vostre mani
tranquille. Come volete riuscire a dominare delle forze che vi
superano, se non riuscite a controllare le vostre mani?”

Omraam Mikhaël Aïvanhov

I gesti sono come le parole: attivano i centri del linguaggio


gesti e paroleROMA – Il ‘linguaggio del corpo’ è come quello delle parole: il nostro cervello decodifica i gesti come fa con le parole della lingua parlata e scritta, ovvero attivando proprio i centri del linguaggio. Secondo James Battey, direttore del National Institute on Deafness and Other Communication Disorders (NIDCD), uno dei National Institutes of Health statunitensi che ha finanziato e in parte condotto lo studio, la scoperta suggerisce che l’evoluzione del linguaggio ha avuto come ‘tappa intermedia’ la capacità dei nostri antenati di comunicare gesticolando. La ricerca è stata pubblicata sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Finora era noto che il linguaggio dei sordomuti sfrutta le stesse aree neurali del linguaggio, ma mancava uno studio sulla lingua del corpo, il gesticolare comune, come per esempio mettersi un dito di fronte alla bocca per chiedere silenzio o passarsi la mano sulla fronte per indicare caldo o fatica. Gli esperti hanno esaminato il cervello di un gruppo di volontari con la risonanza magnetica funzionale per immagini, per vedere come reagisce a gesti senza significato, gesti di uso comune e quindi dotati di senso, al linguaggio.

E’ emerso che, mentre i gesti privi di significato non suscitano l’attivazione di aree neurali del linguaggio, questo avviene in modo molto simile per i gesti e la lingua parlata e scritta, accendendo aree del linguaggio come l’area di Broca nella parte frontale dell’emisfero sinistro del cervello e l’area di Wernicke posta nella regione posteriore temporale dello stesso emisfero. Ciò significa che il cervello decodifica i gesti come se fossero parole e che probabilmente i nostri antenati hanno imparato prima a comunicare tramite gesti e poi a parlare, come del resto avviene tuttora nei neonati.

fonte ANSA