“Parole mute” di e con Francesca Vitale a Scenario Pubblico a Catania


 “E’una storia vera, la storia mia e di mio padre…” “Parole mute”,  lo spettacolo scritto e interpretato da Francesca Vitale, in scena per la rassegna Gesti Contemporanei, nell’ambito della sezione TE.ST. del Teatro Stabile di Catania, è il racconto, in prima persona, di sensazioni, ricordi, sofferenze ed emozioni .

Francesca Vitale in questo spettacolo, in scena sabato 27 e domenica 28 marzo alle 21 a Scenario Pubblico, svela lo sconvolgimento che si prova nel trovarsi faccia a faccia con la  brutalità  che è una malattia come  l’Alzheimer. Racconta la pena e lo sconforto che nasce quando sai che un tuo caro è stato aggredito da qualcosa di mostruoso e sconosciuto. E’ la testimonianza di quanto si possa imparare da questa esperienza dolorosa, attraverso la comprensione di tutti quei meccanismi di comunicazione extraverbale che questi malati posseggono e che consentono loro di rompere le barriere culturali.

Parole mute” nasce da una dolorosa esperienza personale: il padre dell’autrice è scomparso ed i suoi ultimi anni di vita sono stati segnati dall’Alzheimer. Questa messa in scena vuole essere un contributo e un conforto per tutti coloro che conoscono, subiscono o operano per i problemi della malattia.

La costruzione dello spettacolo, un atto unico composto da 17 quadri scanditi da contributi musicali, è una suggestiva commistione fra testo, immagini, voci fuori campo e musica. Un vero e proprio dialogo con l’assente, ripercorrendo le tappe di un rapporto mai chiuso.

Dopo aver debuttato il 17 dicembre 2008 al Teatro dei Filodrammatici di Milano, Parole mute ha ottenuto nel 2009 il Premio Enriquez.

Sul palco di Scenario Pubblico Francesca Vitale sarà accompagnata dalle suggestioni vocali fuori campo di Paolo Bonacelli e Ottavia Piccolo e da un video dove scorrono immagini, ricordi, fotografie, fantasie e suggestioni.

“Vi racconto l’esperienza ed i problemi di una figlia, le sensazioni, i ricordi, le sofferenze e le emozioni. Vi racconto le sensazioni buone, alte, importanti che la sofferenza, talvolta, può dare……spero che tutti possano sentirsi coinvolti e protagonisti di questa operazione nata dall’amore di una figlia per il suo genitore…”

 

Laboratorio “L’isola diversa” a Catania per “Gesti contemporanei”


Entra nel vivo la rassegna “Gesti contemporanei”, inserita nella sezione TE.ST del Teatro Stabile di Catania, ideata e curata da Giuseppe Dipasquale, direttore dello Stabile,  insieme a Guglielmo Ferro.

E’ in corso la campagna abbonamenti ed in attesa del debutto, previsto per il 4 dicembre con “Pinocchio”, gran fermento per l’allestimento dello spettacolo-laboratorio sulla diversità: “L’isola diversa”, con la regia di Monica Felloni e Piero Ristagno, in scena da ZŌ centro culture contemporanee il 6 e 7 febbraio 2010. Questa coproduzione Teatro Stabile di Catania – Teatro CULT-U-R(E),  racconta il viaggio verso un’isola che esiste solo agli occhi di chi vede “altro”. È un’isola sconosciuta, non inesistente. Chi si imbarca in questa avventura vuole rivendicare questa verità. Vuole dimostrare che in quel mare c’è un’isola da scoprire.

Si tratta, dicevamo, di uno spettacolo-laboratorio sulla diversità che ha già preso il via con le selezioni che hanno visto impegnati 30 candidati preselezionati sulla base dei curricula. Centinaia le domande pervenute.  Tutti giovanissimi i candidati (27 anni l’età media), con esperienze nel campo teatrale e pronti a coltivare la loro passione come un impegno professionale. Sette in tutto i protagonisti,  a superare le prove di selezione sono stati: Emanuela Dei Pieri , Alfina Fresta, Giuseppe Giardina, Enzo Malerba, Nino Torre, Andrea Lapi, Ilenia Rigliaco.

Prenderanno parte allo spettacolo, oltre ai sette attori selezionati, Giuseppe Calcagno, Giuseppe D’Alia, Stefania Licciardello e Manuela Partanni del Teatro CULT-U-R(E), un progetto quest’ultimo, nato all’interno della Cooperativa Arte e Socialità . Responsabile organizzativa di CULT-U- R(E), è Bianca Caccamese.

Le prove dello spettacolo, sempre in forma di laboratorio, inizieranno il 4 novembre prossimo e andranno avanti fino a gennaio. Il 6 febbraio il debutto.

Si tratta di un’ attività teatrale incentrata su una realtà piena di sfaccettature: quella delle persone disabili. Questa conoscenza offre l’opportunità di guardare in un altro modo le persone affette da handicap. Il lavoro sviluppato negli anni dal team che si occupa di questo progetto e gli obiettivi raggiunti, dimostrano che l’attività teatrale svolta con le persone disabili può avere un elevato valore artistico. Il riconoscimento di questo aspetto e la sua emancipazione rientrano in un contesto non più esclusivamente sociale ma in quello artistico-culturale.

Il progetto nasce dal desiderio di attuare forme di interazione artistica tra persone “diverse”.

“Un teatro della socialità, fondato sul lavoro con le persone e non sulla loro diversità – spiega il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale – La diversità vuole essere intesa come qualità che differenzia una persona da un’altra, non come discriminazione, bensì come valorizzazione della persona stessa. Il teatro è il luogo naturale della diversità, dove questa non solo si manifesta ma è simbolo del teatro stesso”.