L’impegno ha pagato: via quei provvedimenti discriminatori!


“Questo è un grande risultato per le persone con disabilità e per il loro movimento associativo, anche se avremmo preferito dedicarci ad azioni propositive, anziché di difesa e anche se resta forte la preoccupazione per tagli alle politiche sociali delle Regioni»: così, in una Piazza Montecitorio gremita da migliaia di persone con disabilità, i presidenti di FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) hanno accolto la notizia del ritiro di quei provvedimenti riguardanti l’innalzamento della percentuale di invalidità e le restrizioni sulla concessione dell’indennità di accompagnamento, che nei giorni scorsi hanno compattato in un’unica mobilitazione nazionale di protesta, decine di organizzazioni della società civile

Pietro Barbieri, presidente  della FISH, interviene durante la manifestazione di Roma. Al suo fianco  il presidente della FAND Giovanni Pagano (foto di Giuliano Giovinazzo)
Pietro Barbieri, presidente della FISH, interviene durante la manifestazione di Roma. Al suo fianco il presidente della FAND Giovanni Pagano (foto di Giuliano Giovinazzo)«Questa è una vittoria che è costata molto in termini di impegno, di risorse e di energie che avremmo preferito dedicare ad azioni propositive anziché di difesa. Rimane una fortissima preoccupazione per i tagli alle politiche sociali delle Regioni»: è il primo commento a caldo di Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), dopo che praticamente “in diretta”, davanti a Palazzo Montecitorio, nel corso della grande manifestazione nazionale organizzata dalla stessa FISH, insieme alla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili), è arrivato l’annuncio che entrambi gli obiettivi dell’iniziativa sono stati centrati.

Abrogato dunque il nuovo limite per l’assegno agli invalidi parziali (resta il 74%) – come avevamo anticipato già nella serata di ieri – e scomparse tutte le ipotesi di restrizione dell’indennità di accompagnamento. Entusiasta la reazione dei partecipanti della Manifestazione convenuti a Roma da tutta Italia (circa 3.000 persone), per un risultato di grande importanza per le persone con disabilità e per il movimento associativo di esse, che in tale occasione ha indubbiamente dimostrato maturità politica, tecnica e di comunicazione.
Interlocuzioni, contatti politici, documenti tecnici e di proposta, comunicazione, sensibilizzazione e mobilitazione di una base estremamente diffusa e motivata: è il capillare lavoro svolto in queste settimane da FISH e FAND, Federazioni che hanno messo in campo tutte le proprie risorse per contrastare le disposizioni negative contenute nella Manovra.
Secondo Giovanni Pagano, presidente della FAND, si tratta di «un risultato di portata storica, anche considerato il clima politico, le premesse e la vera e propria campagna mediatica scatenata nei confronti delle persone con disabilità».

Incassato, dunque, questo risultato del tutto positivo – durante una manifestazione cui sono intervenute decine di organizzazioni della società civile, esponenti di partiti e sindacati – inizia sin d’ora l’impegno per il domani, guardando ad esempio alla preoccupazione richiamata da Barbieri per le conseguenze che la Manovra Finanziaria potrà portare sulle politiche sociali delle Regioni. Infatti, è di ieri sera l’annuncio che i tagli agli Enti Locali verranno stabiliti secondo la “virtuosità” delle Regioni e le modalità di restrizione verranno definite in Conferenza Stato-Regioni.

«Purtroppo – annota Carlo Giacobini – la “virtuosità” si basa solo su elementi di bilancio e non di qualità dei servizi ai Cittadini, aspetto di cui nessuno sembra preoccuparsi. Il rischio più immediato, quindi, è che nelle Regioni più inefficienti i Cittadini finiscano per pagare due volte: prima per l’inefficienza delle risposte, poi per le “sanzioni” dello Stato».

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Facebook non è la luna, bensì il dito che la indica


di Franco Bolelli
Ogni volta che un fenomeno facciamo fatica a definirlo, ogni volta che non ne vuole sapere di stare nella gabbia delle nostre categorie mentali, è dannatamente probabile che quel fenomeno abbia qualcosa in più, che sia più ricco, più complesso, più vivo.
Prendiamo – no, non sbuffate, vi prego – Facebook. Non ricordo che gli umani abbiano mai congegnato prima un prodotto meno unilaterale, tanto capace di essere tranquillamente una cosa e anche il suo opposto. Facebook è una moda fatua e un esperimento antropologico senza precedenti. E’ un passatempo se non una perdita di tempo e un’esposizione universale di biografie individuali. E’ sostanzioso confronto di idee e futile cazzeggio, è un diluvio di informazioni in diretta e voyeurismo da buco della serratura. E’ illusorio, consolatorio tentativo di colmare i propri vuoti cercando qualcosa che manca nella propria esistenza ed è straordinaria espansione delle proprie relazioni. Se di questa bipolarità – comunque energetica – vedete soltanto una delle due anime, è perchè quella è la vostra appartenenza, il vostro mondo di riferimento.
Nassim Taleb, autore del Cigno Nero, oggi celebrato per aver previsto la crisi economica, ha elaborato questa tesi: nel nostro mondo ci sono due mondi, che potremmo chiamare Mediocristan ed Estremistan. Il primo è generalista e dentro gli schemi, il secondo portato ad avventurarsi dove gli schemi si dissolvono e si aprono nuove possibilità. Ecco, Taleb non fa riferimento a Facebook, ma la connessione è evidente.
Perchè Facebook non è la luna, è il dito che la indica: la luna è la qualità degli esseri umani che usano il più pop dei social network. Facebook rispecchia chi sei, lo evidenzia, lo amplifica. E’ questo il suo grandioso valore, ed è per questo che trovo Facebook assolutamente appassionante, è perchè crea opportunità e le estende sempre di più. Se tu sei una zucca, non è che Facebook ti trasforma in carrozza con i cavalli: ma genera opzioni che poi tocca a ciascuno di noi giocarsi da sè. Ad esempio, sta a noi decidere se i contatti generati lì resteranno confinati in rete o si estenderanno ai corpi: Facebook ce ne offre comunque la possibilità, anzi di più, ci svela che web e corpo, biologico e tecnologico, non sono affatto in opposizione, stanno benissimo mano nella mano. Una più ampia possibilità di scelta: non credo che a un fenomeno, a uno strumento, si possa chiedere più di così.