Musica: Parma si ‘tinge’ di Jazz, dal 5 maggio il primo festival


Parma si ‘tinge’ di Jazz per la prima edizione del Parma Jazz festival, la manifestazione organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, con la direzione artistica di Antonio Ciacca, pianista e direttore della programmazione del Jazz presso il Lincoln Center. Il festival, in programma da mercoledi’ 5 a domenica 8 maggio, presenta un programma interamente dedicato a Duke Ellington figura chiave non solo del Jazz ma di tutta la musica del Novecento. “La nostra citta’ -spiega il sindaco di Parma Pietro Vignali, presentando l’evento- ha nella cultura una delle sue vocazioni e una delle sue eccellenze, percio’ abbiamo deciso di scommettere sul grande jazz, come in questi anni abbiamo scommesso, con risultati molto soddisfacenti, sulla mostra di Carreggio, sul festival di Verdi e su tanti altri eventi che hanno raccolto apprezzamento e attenzione da tutto il mondo”. Apre il Parma Jazz Festival, mercoledi’ 5 maggio all’Auditorium Paganini, Ciacca, che presenta il suo ultimo lavoro discografico ”Lagos Blues” con la sua working band affiancata per l’occasione da Joe Locke al vibrafono. A seguire, sempre il 5 maggio all’Auditorium Paganini, Dianne Reeves, una delle cantanti piu’ prestigiose al mondo, con la sua versatilita’ interpretativa, i mezzi vocali ed espressivi di cui dispone, che le permettono di confrontarsi con repertori diversi, di riprendere in chiave personale la tradizione del canto jazz, cosi’ come di cimentarsi con il rhythm’n’blues e il pop piu’ sofisticato, facendo di ogni sua esecuzione un capolavoro. Il programma del 5 maggio prosegue nella Sala Verdi, Starhotels Du Parc, con l’Ohio Youth Jazz Orchestra, diretta da Todd Stoll e composta dai migliori allievi delle scuole superiori dell’Ohio, che presenta il repertorio di Duke Ellington, dagli anni ’30 agli anni ’70. A chiudere la serata sempre nella Sala Verdi, Starhotels Du Parc il quintetto del chitarrista Lucio Ferrara con Michael Mwenso, trombone, Spike Wilner piano, Patrick Boman, contrabbasso e Nicola Angelucci, batteria.

fonte Adnkronos

’Jazz Colours – La Musica che ti gira intorno ‘’ – Jazz e Spiritualità


di Giulia La Rosa, una Cantante di Jazz

Si è conclusa ieri sera  la rassegna ‘’Jazz Colours- La Musica che ti gira intorno ‘’ presso la  Casa del Jazz  a Roma e presentata dal giornalista Alfredo Saitta.

E’ stato affrontato un argomento  molto particolare: Il Jazz e la Spiritualità.

‘’Ognuno prega nella lingua che conosce ‘’diceva il grande Duke Ellington, musicista e compositore di Jazz. La Musica è molto più di una lingua , è un ‘elaborazione istintiva  tra il cuore e le diverse culture in cui viviamo.

 ‘’Nobody knows the trouble I’ve seen..nobody knows but Jesus ‘’ frase che può aiutarci a  comprendere la vera anima della spiritualità nel Jazz che nasce dalla forte esigenza del popolo africano deportato negli Stati Uniti di parlare a Dio.

Nobody knows the trouble I’ve seen
Nobody knows but Jesus
Nobody knows the trouble I’ve seen
Glory Hallelujah

http://www.youtube.com/watch?v=SVKKRzemX_w (Vi invito all’ascolto ) famoso gospel dove si avverte forte l’abbandono a Dio, la disperazione  di un uomo  che vive le ‘’troubles’’di una condizione di vita molto difficile ed oppressa  esprimendosi con un canto di dolore, di fede e speranza per raggiungere un conforto e sentirsi vicino a Dio.

La musica diventa un mezzo di congiunzione tra il terreno e la sfera del sacro elevando l’uomo in una sorta di sublimazione  rendendolo migliore.

Con il Jazz le tematiche classiche possono essere contaminate, sfumate,  ritrattate con dissonanze raggiungendo ugualmente la riconciliazione spirituale dell’intenzione iniziale.

Cambia la forma ma non l’essenza.

Ieri ho avuto il piacere di poter ascoltare da vivo il pianista romano Riccardo Biseo, il quale ha espresso il suo sentire natalizio con una versione insolita di “White Christmas” per solo piano, versione Jazz che oscillava tra lo swing e frasi musicale molto lente;  il tutto dava un senso di raccoglimento delle note….Lui era lì tra quelle note.  E’ stato un momento di profondo silenzio e religioso.

Che sia Pergolesi, J.Sebastian Bach, Miles Davis, John Coltrain, Gershwin, musica Classica , rock, sacra  non importa, la musica nasce dal cuore,  sfiora le anime, fa il giro del mondo  e ritorna nel cuore.

Vi invito a una riflessione: come potrebbe  un uomo di chiesa  sentirsi uno strumento divino suonando una chitarra Gibson, ed esattamente il modello ‘’Diavoletto’’, esprimersi in modalità rock e rimanere ugualmente  un sant’uomo ?

Sembrerebbe paradossale ascoltare un abate in concerto con i Deep Purple  nell’esecuzione di ‘’Smoke on the water’ ?  vi allego il video http://www.youtube.com/watch?v=ZjJI8zBG0yQ    e capirete.

Parlo di padre Wolf  Notker, abate della Basilica di Sant’Anselmo a Roma; un uomo di grande cuore,  religioso  e musicale….semplicemente un Grande Uomo.

Vi parlo da musicista, sono una cantante di Jazz e ho ricevuto da Dio il dono di riuscire a vivere la mia vita  con i colori della Musica.

Il potere della Musica è quello di aprire le anime  per ritrovare le note  della Vita e viverla  in perfetta  Armonia.