di Angela Ragusa
Frattanto, ho giaciuto nel tuo grembo,
accolta come feto che sguazza
nel suo liquido amniotico…
Nel silenzio ovattato,
braccia come placenta
hanno avvolto l’essenza di me,
congiungendosi alle mie radici
e spingendosi sino alle mie ali…
Fin giù alle viscere
di un vulcano ribollente,
ne hai sedato la forza
mettendo a tacere
quanto di dubbi
natura aveva generato…
Ora che tutto è quiete
anche il mio respiro ti appartiene!