Scrittori: Ken Follett racconta il Novecento con la trilogia ‘Century


Si intitola ”Fall of Giants” (La caduta dei giganti) il prossimo romanzo dello scrittore inglese Ken Follett che uscira’ in 14 nazioni il prossimo 28 settembre. Una pubblicazione in contemporanea mondiale che coinvolgera’ alcune tra le maggiori case editrici, tra le quali Mondadori, l’editore italiano dell’autore di tanti bestseller, Penguin negli Stati Uniti, Random House Mondadori in Spagna e America Latina, Laffont in Francia, Pan Macmillan in Gran Bretagna e Australia, Lubbe in Germania e Unieboek in Olanda. ”Fall of Giants” sara’ il primo di una trilogia intitolata “Century” (Secolo) che raccontera’ il destino di cinque famiglie intrecciate tra di loro (un’americana, una russa, una tedesca, un’inglese e una gallese) dallo scoppio della prima guerra mondiale fino alla rivoluzione russa. Il secondo libro della serie, ambientato durante la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale, uscira’ nel 2012, seguendo le storie dei figlie dei protagonisti del precedente romanzo. Il terzo volume sara’ nelle librerie nel 2014 e narrera’ le vicende familiari degli eredi dei precedenti personaggi ambientate nello scenario della Guerra Fredda. L’autore inglese da oltre 100 milioni di copie grazie a bestseller come ”La cruna dell’ago” e ”I pilastri della terra” riproporra’ anche nella trilogia ”Century” un suo meccanismo narrativo prediletto: i personaggi escono da un conflitto per entrare in un altro. La notizia della pubblicazione del primo volume della trilogia e’ on line sul sito internet ufficiale di Ken Follett. ”Quello disegnato da Follett e’ ”uno scenario perfetto per esercitare il suo talento: una saga storica che unisce la narrazione epica de ‘I pilastri della terra’ e di ‘Mondo senza fine’ con la suspense delle sue classiche spy stories”, ha detto Amy Berkower dell’agenzia Writers House che rappresenta lo scrittore inglese. ”Una pubblicazione in contemporanea da parte dei piu’ importanti editori del mondo rappresenta l’ideale per lanciare un romanzo che da’ vita alla piu’ tumultuosa, violenta e complessa epoca dei tempi moderni”, ha aggiunto Berkower.

fonte Adnkronos

E siamo a 16: ennesimo suicidio in carcere…avanti il prossimo


Siamo al sedicesimo suicidio in carcere del 2010: buona Pasqua a tutti quelli che continuano a strafottersene.

  1. Pierpaolo Ciullo, 39 anni – 2 gennaio – carcere di Altamura, asfissia con gas;
  2. Celeste Frau, 62 anni – 4 gennaio – carcere Buoncammino di Cagliari, impiccagione;
  3. Antonio Tammaro, 28 anni – 7 gennaio – carcere di Sulmona, impiccagione;
  4. Giacomo Attolini, 49 anni – 8 gennaio – carcere di Verona, impiccagione;
  5. Abellativ Sirage Eddine, 27 anni – 14 gennaio – carcere di Massa, impiccagione;
  6. Mohamed El Aboubj, 25 anni – 16 gennaio – carcere S. Vittore di Milano, asfissia con gas;
  7. Ivano Volpi, 29 anni – 20 gennaio – carcere di Spoleto, impiccagione;
  8. Cittadino tunisino, 27 anni – 22 febbraio – carcere di Brescia, impiccagione;
  9. Vincenzo Balsamo, 40 anni – 23 febbraio – carcere di Fermo, impiccagione;
  10. Walid Aloui, 27 anni – 23 febbraio – carcere di Padova, impiccagione;
  11. Rocco Nania, 42 anni – 24 febbraio – carcere di Vibo Valentia, impiccagione;
  12. Roberto Giuliani, 47 anni – 25 febbraio – carcere di Rebibbia (Roma), impiccagione;
  13. Giuseppe Sorrentino, 35 anni – 7 marzo – carcere di Padova, impiccagione;
  14. Angelo Russo, 31 anni – 10 marzo – carcere di Poggioreale a Napoli, impiccagione;
  15. Detenuto italiano, 47 anni – 27 marzo – carcere di Reggio Emilia, asfissia on gas;
  16. Romano Iaria, 54 anni – 3 aprile – carcere di Sulmona, impiccagione.

da www.metilparaben.blogspot.com

Lettera da un carcere del centro Italia, non più da Augusta


Stamattina ho ricevuto questa lettera da una persona attualmente detenuta in un carcere del centro Italia, l’ho copiata esattamente com’era scritta, con tutti gli errori dovuti alla sua non frequenza scolastica che non inficiano minimamente il suo racconto.

Eccola:

Carissima Daniela, scusami se ti scrivo con ritardo, ho mandato l’indirizzo del tuo sito internet hai miei figli e i miei nipoti che sono più grandi dei miei figli.

Io ho 48 anni, 9 anni me lo anno fatto fare a 41bis e sono quasi tre anni che sto a….Ho fatto 10 anni di latitanza e 12 anni di carcere. Mi anno tolto dal 41bis per le mie patologie a cui soffro “crisi epilessie neurologiche mentali e movimenti articolari, vertigini, disturbo depressione maggiore e di personalità, sindromi comiziali, frequenti tentativi di autolesionismo ecc ecc con patologie croniche, grave deficit visivo occhio sx. Mi accusano di mandante di omicidio, senza pentiti, primo grado assolto, poi ribaltata la sentenza senza motivazione per cui sto in carcere perché la voleva la giustizia (sono andati alla ricerca di un colpevole, ma no della verità). Te lo puoi immaginare come me la passo in carcere, non esco quasi mai dalla cella, da quando mi hanno arrestato mi anno fatto girare quasi tutti i carceri d’Italia, centri clinici e OPG. Adesso sto qui a…..da quando mi anno tolto il 41 bis ho il piantone 4 ore al giorno, mi fa le cose giornaliere che io non riesco a fare, fa le pulizie, cucina e mi assiste ogni quando mi sento male. Se ti ho scritto con ritardo è perché psicologicamente vengono giorni che sto malissimo. Adesso ho voglia di scrivere un po’ così ho pensato a te anche per mandarti i miei più grandi auguri di trascorrere una santa Pasqua serena unitamente alla tua famiglia.
Ritornando a te, con tuo marito che avete fatto volontariato nel carcere di Augusta, purtroppo sono tante le cose perché a tante persone che fanno parte degli apparati, delle istituzioni, non gli è stato più bene il bene che facevate verso di noi detenuti e quindi anno fatto in modo di sbarazzarsi di voi.

Depressione, quarta causa di disabilità nel mondo


In una mozione presentata al Senato da un gruppo di senatori di opposizione e maggioranza, la richiesta al governo di impegni precisi. Per i promotori occorre individuare percorsi clinico-terapeutici distinti da quelli della restante patologia psichiatrica

una donna accucciata a terra

ROMA – La depressione è una malattia. Partendo da questa constatazione un nutrito gruppo di senatori di opposizione e maggioranza, con in testa Emanuela Baio del Pd, hanno presentato, martedì 16 in Aula al Senato, una mozione per chiedere impegni precisi al governo. Proprio in considerazione della depressione come stato patologico  – la depressione è oggi la quarta causa di disabilità nel mondo e, secondo l’Oms, sarà la seconda nel 2020 – secondo i promotori dell’iniziativa sarebbe utile individuare percorsi clinico-terapeutici distinti da quelli della restante patologia psichiatrica. La depressione – si legge nell’atto – è una patologia curabile ed esige un piano di cura personalizzato associando terapia psicologica e farmacologica.

Nella mozione si indicano quindi gli impegni che i parlamentari chiedono che siano presi dall’esecutivo: dalla sensibilizzazione della popolazione sulla depressione come patologia curabile, alla promozione delle iniziative volte a sostenere la persona depressa perché superi lo stato di vergogna e di paura, aiutandola a rivolgersi al medico di medicina generale e allo specialista; dal miglioramento dell’appropriatezza della diagnosi e della cura su tutto il territorio nazionale, al potenziamento della rete, su tutto il territorio nazionale, tra i medici di medicina generale e i centri plurispecialistici per la cura della depressione, da individuare anche al di fuori dei consueti percorsi diagnostico-terapeutici della sola psichiatria. Ed inoltre, tra gli impegni chiesti, anche quello di arrivare alla promozione di corsi di aggiornamento sulla depressione per i medici di medicina generale ed il miglioramento dell’accessibilità alla cura attraverso la disponibilità del supporto psicologico come necessaria integrazione della terapia farmacologia su tutto il territorio nazionale, con la possibilità di usare farmaci innovativi, già approvati a livello europeo e con il potenziamento degli ambulatori di supporto psicologico convenzionati con il Ssn.

da www.superabile.it

Gocce…un po’ speciali


Ho ricevuto, via mail, queste parole e questa deliziosa filastrocca creata apposta per me da una persona che ho “conosciuto” solo via web attraverso i nostri rispettivi spazi, e che ha sentito il desiderio di scrivermi quello che segue.

Grazie Paolo 🙂

Nei libri sta scritto che il mondo emotivo che percepiamo è una nostra elaborazione e non la realtà. In base a questa elaborazione noi operiamo una costruzione del nostro mondo.
Delle piccole molecole influenzano la formazione di mappe in certe parti del cervello adibite a dare piacere, se mancano, la nostra ricostruzione ne risentirà, e noi vedremo il mondo nero.
Siccome solitamente le spiegazioni razionali servono a poco, ecco che ti invio un boccettina che contiene…

Alla donna ch’è depressa
non regalo la compressa
ma le dico con pazienza
noi di te non facciam senza.

C’ho un armadio e dentro quello
all’interno d’un secchiello
conservato assai con cura
c’ho bottiglia in vetro, dura.

Dentro al vetro stanno strette
delle gocce che per sette
giorni tu dovrai pigliare
e il sorrì verrà a tornare.

In ste gocce si contiene
una stilla che fa bene
se ne bevi con diletto
fan tornar il viso lietto.

Cara Dani è con passione
preparata la pozione
e se leggi tutte ‘e piste
fan fuggire il viso triste.

Stai allegra cara, non far vincere il dèmone…

Cercasi sorriso, anche usato, di seconda mano


di Daniela Domenici

Ho perso il mio sorriso, anzi, me l’hanno rubato…

Qualcuno, per caso, l’ha trovato?

Ci ero affezionata, potete immaginarlo, dopo più di 50 anni insieme…

E ora mi manca, non lo trovo più, chissà dove se lo sono portato…

Lo Zingarelli dice che la parola “depressione” proviene dal latino “de-pressus”, premuto verso il basso, infatti si dice “cadere in depressione”, ci cadi perché qualcuno ti ci spinge…

Pochi giorni fa è apparsa una notizia sulle donne che temono la depressione più del tumore al seno, non avrei mai creduto di entrare a far parte di questa categoria…io che ho aiutato un’amica carissima qualche anno fa a uscirne mi ci sto lentamente ma inesorabilmente avviando per la prima volta nella mia vita, una cosa positiva è che almeno ne sono consapevole, è già tanto…

Non parlo con nessuno per ore e giorni, non esco quasi più di casa, non mi vesto, soprattutto NON SORRIDO PIU’ da non so quanto…

Qualcuno mi trova un sorriso, anche usato?

Oggi è il “blue Monday”, il giorno più nero dell’anno


 Depressi? Scarsa voglia di lavorare e fatica immensa nell’alzarsi dal letto? Nulla di strano: oggi e’ ufficialmente il giorno piu’ deprimente dell’anno, il “Blue Monday”, in cui si incrociano molteplici “influssi” negativi difficili da evitare. Puo’ sembrare una boutade, ma e’ la conclusione a cui e’ giunta una ricerca della FirstCare, una serissima compagnia inglese specializzata nel fornire dati e studi alle aziende per contrastare l’assenteismo dei dipendenti. Le vacanze sono finite, le risoluzioni per il nuovo anno gia’ andate deluse, fa freddo e i soldi scarseggiano dopo i bagordi natalizi. Inoltre, l’estate e’ ancora un miraggio, cosi’ come il prossimo periodo festivo. Senza contare che, naturalmente, e’ lunedi’, gia’ di per se’ giorno non felicissimo. Proprio il terzo lunedi’ di gennaio, secondo lo psicologo Cliff Arnall dell’Universita’ di Cardiff che per primo lo ha teorizzato, e’ il “Blue Monday” (noi diremmo “lunedi’ nero”), il giorno piu’ deprimente dell’anno. Una conclusione a cui lo psicologo e’ giunto mettendo a punto una vera e propria formula matematica: il meteo, i debiti, il tempo trascorso dal Natale, i bassi livelli motivazionali e la sensazione pressante della necessita’ di agire. E oggi, secondo gli esperti, e’ il peggior “lunedi’ nero” degli ultimi anni, complice la crisi. Ma come combattere l’inesorabile depressione di oggi? Ecco la ricetta del dottor Arnall, intervistato dal canale Msnbc: “Mettere su un Dvd divertente, chiamare gli amici e mangiare insieme, magari contattando persone non frequentate da mesi o anni”. E mettersi l’anima in pace: il “giorno piu’ felice dell’anno”, naturalmente, e’ in piena estate. Cioe’ tra diversi mesi.

fonte AGI

Carceri: “Lo Stato si rieduchi” sit in oggi dalle 10 alle 13 in piazza Montecitorio


 

CARCERI: LO STATO SI “RIEDUCHI”

Martedì 12 gennaio, dalle 10 alle 13

sit in a Piazza Montecitorio
in occasione della discussione e votazione della mozione radicale sulle carceri

65.774 detenuti ammassati in celle che possono contenerne 43.220

6.261 agenti in meno di quelli previsti in pianta organica;

402 educatori in meno rispetto alla pianta organica

1 solo psicologo, per poche ore lavorative a settimana, ogni 187 detenuti

Il 50% dei detenuti è in attesa di giudizio; il 30% di loro sarà riconosciuto “innocente”

la metà degli imputati che fa ingresso in carcere, vi rimane per non più di 10 giorni; il 35% esce dopo 48 ore

il 27% dei detenuti è tossicodipendente

il 38% dei detenuti è in condizioni di salute “mediocri”, il 37% “scadenti”, il 4% “gravi”

il 15% dei detenuti soffre di depressione e altri disturbi psichiatrici

solo 1 detenuto su 4 ha la possibilità di lavorare e solo 1 su 10 può partecipare a corsi professionali: tutti gli altri sono costretti a passare nell’ozio, in celle sovraffollate, dalle 18 alle 22 ore al giorno;

moltissimi detenuti sono costretti a scontare la pena a centinaia di Km di distanza dagli affetti familiari; figli, genitori, coniugi – quasi sempre per motivi economici – riducono a poche visite annuali i rapporti con il loro congiunto recluso;

70 bambini sotto i tre anni sono carcerati con le loro madri;

ecc. ecc.

art. 27 della Costituzione

“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”

art. 13 della Costituzione

“E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà”

art. 3 della Convenzione Europea per i diritti dell’uomo

“Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”

Qui puoi leggere l testo della Mozione radicale sottoscritta da 93 deputati di diversi Gruppi Parlamentari (79 PD, 8 PDL, 2 IDV, 1 UDC, 2 Misto – MPA, 1 Misto – REPUBBLICANI REGIONALISTI POPOLARI

Mario Staderini Rita Bernardini

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Per il momento, hanno annunciato la loro partecipazione, oltre ai parlamentari:

Mario Staderini (Segretario di Radicali Italiani), Sergio D’Elia (Segretario Nessuno Tocchi Caino); Patrizio Gonnella (Antigone); Giuseppe Rossodivita (Segretario Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei); Gianfranco Spadaccia (Comitato Nazionale Radicali Italiani), Riccardo Arena (Radio Carcere); Irene Testa (Segretario Il Detenuto Ignoto); Salvatore Bonadonna (Rifondazione Comunista); Gian Domenico Caiazza (presidente del Comitato Radicale per la Giustizia “Piero Calamandrei”);

Per le organizzazioni sindacali:

Eugenio Sarno (Segretario Nazionale UIL Penitenziari); Leo Beneduci (segretario generale dell’ Osapp); Francesco Quinti (Coordinatore Nazionale FPCGIL Polizia Penitenziaria); Enrico Sbriglia, Segretario Nazionale del Sidipe (Sindacato dei Direttori e Dirigenti Penitenziari);

Sport: un calcio alla depressione


di Matteo Clerici

Sport: un calcio alla depressione

Il calcio come terapia di gruppo contro la depressione, da svolgere su un campo di pallone invece che in una struttura medica.

E’ la proposta di “Back on the Net”, programma di psicologia per gli adolescenti creato dall’Università di Dublino e presentato alla conferenza annuale della British Psychological Society’s Division of Clinical Psychology, tenutasi a Londra.

Ecco come Siobhain McArdle, ricercatore leader dell’iniziativa, presenta il lavoro: “I giovani, nonostante rappresentino un gruppo di rischio per la depressione e i comportamenti suicidi, sono quelli che difficilmente vanno alla ricerca di un aiuto professionale. Abbiamo allora ideato questo programma che sfrutta il gioco del calcio e le metafore calcistiche per effettuare terapie di gruppo, eliminare le barriere mentali e stimolare la salute psicofisica dell’individuo”.

Gli scienziati hanno lavorato con 104 volontari (età compresa tra i 18 ed i 40 anni), dividendoli in tre gruppi: uno svolgeva esercizio individuale, un altro giocava a calcio e alternava le partite con sessioni di terapia mirata. Tutti i soggetti sono stati seguiti e valutati costantemente.

Alla fine del periodo di osservazione, il team di McArdle ha potuto notare come “I partecipanti sono stati poi seguiti e valutati durante tutto il periodo di studio. Abbiamo scoperto che entrambi i gruppi che svolgevano esercizio avevano buoni risultati, ma il gruppo con più’ miglioramenti e’ stato quello che ha svolto il programma mirato basato sul calcio”.

Secondo i terapeuti intervenuti, praticare il calcio è stato fondamentale ai pazienti per concretizzare le istruzioni dei medici, riducendo la depressione e combattendo le tendenze suicide.

Conclude allora Siobhain McArdle: “Le ricerche future dovranno continuare a utilizzare simili interventi di comunità’ per le terapie di gruppo”.

da www.newsfood.com

Depressione: e’ un corto circuito delle aree del piacere


La depressione è un corto circuito delle aree che elaborano i pensieri positivi e gli aspetti piacevoli della vita: nei depressi queste aree si accendono ma poi di fatto non riescono a funzionare, come se andassero in corto, così, dopo un primo momento di apparente normale funzionamento, la loro attività cala precipitosamente, lasciando la persona nel ‘buio’ emotivo più fitto.

E’ quanto dimostra uno studio coordinato da Richard Davinson dell’Università del Wisconsin-Madison e pubblicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze ‘PNAS’. Un tratto tipico dei pazienti depressi è l”anedonia”, ossia l’incapacità di provare piacere e appagamento, gioia e benessere da cose o situazioni che normalmente fanno felici le persone sane. Gli esperti hanno osservato con la risonanza magnetica funzionale per immagini un gruppo di pazienti e un campione sano di controllo mentre questi guardavano foto di situazioni che suscitano una reazione emotiva positiva o negativa. Poi hanno anche chiesto loro di immedesimarsi in quelle scene per amplificare la risposta ad esse. E’ emerso che nei depressi le scene positive che trasmettono piacere e appagamento accendono brevemente le aree neurali deputate a elaborare risposte di appagamento rispetto a situazioni esterne, ma poi queste aree repentinamente, come se entrassero in corto, si disattivano, lasciando l’individuo depresso incapace di godere dei piaceri della vita.

fonte ANSA