“Democrazia, legalità, lavoro. Sì alle regole e ai diritti. No ai trucchi. Per vincere”: grande manifestazione della Sinistra unita e compatta in piazza del Popolo a Roma


C’erano tutti i colori del centrosinistra oggi in piazza del Popolo, a Roma, per una manifestazione dalla piattaforma multitema, che parte dal lavoro e arriva ai pensionati. Collante l’opposizione al governo Berlusconi. Attesa per gli interventi di Bersani e del leader dell’Idv Antonio Di Pietro, ma ci saranno anche il portabandiera di tutti i microcosmi della Sinistra alternativa. Rifondazione, Verdi, Pdci, Sinistra ecologia e libertà, ma anche un precario, un lavoratore disoccupato e non solo. Chiude il concerto di Simone Cristicchi. Indetta da Pd, Idv, Verdi, Sinistra ecologia e libertà, Federazione della Sinistra, socialisti, si manifesta anche a Milano, Mestre e Potenza e con le quali Piazza del Popolo si collegherà.

fonte Virgilio

ed ecco il video della manifestazione

http://www.radioradicale.it/scheda/299325

Il decreto salva liste è incostituzionale: protestiamo?


ll decreto cosiddetto “Salva Liste” è incostituzionale:
1. secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale “Allorquando, invece, risulti l’intenzione della legge interpretativa di vincolare il giudice ad assumere una determinata decisione in specifiche ed individuate controversie, la funzione legislativa perde la propria natura ed assume contenuto meramente provvedimentale” (Corte costituzionale sent. n. 397del 1994). In altre parole questo decreto è incostituzionale perché non regola situazioni in via generale ed astratta ma vuole influenzare il singolo giudizio;
2. inoltre l’interpretazione autentica delle leggi spetta al legislatore, cioè al Parlamento, e non all’ esecutivo;
3. infine l’articolo 15, secondo comma, della legge n.400 del 23 agosto 1988 sui poteri del governo, stabilisce che il governo non può provvedere nelle materie indicate nell’articolo 72, quarto comma della Costituzione (materia costituzionale e elettorale).

Alla luce di quanto sopra, il provvedimento firmato dal Presidente appare abnorme, oltre che incostituzionale. Oltre che la legge, viola gli stessi principi del nostro diritto.
Che ne dite di inviare una civilissima protesta al Quirinale?
Potete farlo, anche inviando il testo che precede, tramite questo form.

da www.metilparaben.blogspot.com

Emma Bonino: il Pdl potrebbe non convertire il decreto legge, per annullare elezioni in caso di sconfitta


Il centrodestra potrebbe non convertire il decreto se le elezioni in Lazio andassero male, cosi’ da inficiare il risultato.Ha detto Bonino. La candidata nel Lazio ha adombrato questa ipotesi nel comizio tenuto in piazza del Pantheon a Roma. Secondo Bonino il decreto ‘annulla qualsiasi certezza del diritto e del processo elettorale democratico. Non e’ detto che il decreto verra’ riconvertito, perche’ se perdessero vorrebbero interpretare il risultato’.

fonte ANSA

Il popolo viola in piazza contro il decreto “salva liste”


L’opposizione si mobilita contro il decreto salva-liste, firmato dal presidente Napolitano. Dalla notte dell’approvazione fino a tutto il giorno successivo il popolo viola è sceso in piazza: dal Quirinale a Montecitorio. Ha annunciato anche una mobilitazione per domani: «Convochiamo per il 7 marzo, alle ore 15, in piazza Navona, una mobilitazione cittadina allo scopo di denunciare l’incostituzionalità del decreto e per ribadire il nostro impegno nella difesa della nostra Costituzione con metodi non violenti», ha fatto sapere l’Ufficio stampa del Popolo viola, nell’ambito delle mobilitazione contro il Dl interpretativo per le regionali.

QUIRINALE Sit-in autoconvocato del popolo viola sotto il Quirinale. Circa cento persone, a poche ore dal varo del decreto salva-liste da parte del Consiglio dei ministri e dalla conseguente controfirma da parte del Capo dello Stato, sono sedute o sdraiate nella piazza del Quirinale con lumini e candele accese. Alcuni manifestanti imbracciano cartelli. Su uno di questi campeggia la frase, ormai tardiva, «Presidente non firmare».

MONTECITORIO Il presidio davanti a Montecitorio del Popolo viola è iniziato di notte dopo l’approvazione da parte del consiglio dei ministri del decreto interpretativo sulle liste regionali. Questa mattina al popolo viola si sono unite le bandiere dei partiti del centrosinistra: Sel, Pd, Prc e Idv.

Manifesti funebri in cui si annuncia la morte della democrazia e una sorte di lapide con un altarino dove c’è scritto «qui giace lo Stato di diritto», con tanto di fiori e candelotto rigorosamente viola. In piazza la protesta assume anche i toni dell’ironia e del sarcasmo. Molti cittadini sono intervenuti ai microfoni e ai megafoni sfogando il loro dissenso, anche arrampicati su una scaletta, tra slogan e bandiere viola, insieme ai rappresentanti di partiti come Idv e Rifondazione. Circa 1500 persone si sono poi aggiunte virtualmente alla protesta seguendo con una diretta in streaming su internet la manifestazione e gli interventi. In piazza alcuni militanti del Pdci hanno distribuito dei volantini in stile manifesto funebre dove sotto il simbolo della Repubblica italiana c’è scritto: «I comunisti italiani annunciano la scomparsa della Democrazia, uccisa dal governo Berlusconi il 5 marzo 2010 attraverso l’approvazione del decreto interpretativo per le elezioni regionali. I funerali si terranno il 28 e 29 marzo 2010 (giorni delle elezioni, ndr)».

Gli esponenti della ‘rete dei cittadinì hanno invece girato esponendo cartelli con su scritto «De-cretino uccide la Democrazia». I leader hanno parteciperanno nel pomeriggio alla manifestazione delle 16.30 al Pantheon dove, affermano, sarà presente anche la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Emma Bonino.

da www.blitzquotidiano.it

Un video della manifestazione di ieri a Roma del popolo viola

http://www.radioradicale.it/scheda/298914

Furto con scasso nella notte


di Marco Travaglio

Come i ladri professionisti, che agiscono nottetempo con passo felpato, il Pdl (Partito dei Ladri) ha svaligiato ieri notte un altro pezzo di legalità e di democrazia. Il decreto che fornisce la cosiddetta “interpretazione autentica” delle leggi elettorali stravolgendole ex post a immagine e somiglianza delle illegalità commesse presentando la lista del presidente Formigoni in Lombardia e quella del Pdl nel Lazio, è un obbrobrio giuridico, l’ultimo sputo sulla Costituzione.

La consueta firma di Ponzio Napolitano è anche peggio di quelle apposte su altre leggi vergogna come il Lodo Alfano, le norme razziali anti-immigrati e lo scudo fiscale. Stavolta cambiano in corsa le regole della partita elettorale per riammettere in campo chi ne era stato espulso per evidenti illegalità. Cioè per consentire di vincere a chi, secondo la legge, non dovrebbe proprio giocare. Il tutto in barba ai diritti di coloro che hanno rispettato le regole, raccolto firme autentiche, presentato le liste in tempo utile. Senza contare la legge (nr. 400/1988) che vieta espressamente i decreti in materia elettorale.

Personalmente era da un pezzo che non mi sentivo più rappresentato da Giorgio Napolitano e nutrivo sempre maggiore nostalgia per i veri garanti della Costituzione come Einaudi, Pertini, Scalfaro e persino Ciampi. Da ieri – a giudicare dai centralini intasati del Quirinale – ho l’impressione di essere in ottima compagnia.
Per 50 anni Napolitano è stato accompagnato dal nomignolo di “figlio del Re” per la sua straordinaria somiglianza con Umberto II di Savoia. Ma era il re sbagliato: Napolitano è il degno erede di Vittorio Emanuele III, il sovrano che nel 1922 non mosse un dito contro la marcia su Roma e nel 1943 fuggì a Brindisi. Anche lui, nella notte. 

da www.voglioscendere.ilcannocchiale.it

Decreto salva-liste, Alfano (IdV), Costituzione violata


Roma, 6 Mar. Il decreto ‘interpretativo’, varato ieri in tarda serata dal Consiglio dei Ministri e frettolosamente firmato dal Presidente Napolitano, scatena la reazione dell’On. Sonia Alfano, deputato europeo di Italia dei Valori e Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime della Mafia, che attraverso una nota afferma “Per l’ennesima volta la Costituzione è stata violata, oltraggiata e calpestata con un abuso di potere degno di un regime sudamericano, e con il benestare di un Capo dello Stato che non è disposto ad ascoltare la voce dei cittadini e dell’opposizione”.

“Siamo già in piazza e stiamo ancora aspettando – sottolinea Sonia Alfano – insieme a centinaia di persone, soprattutto giovani, quei giovani che ci ricordano tanto gli appelli di Sandro Pertini alla resistenza, che Napolitano dia una spiegazione plausibile ed esaustiva”. “Continuo a credere fermamente nella giustizia – prosegue – e in quella Carta per la quale migliaia di persone hanno versato il proprio sangue. Credo che Napolitano sia confuso sul proprio ruolo: garantire il rispetto delle regole democratiche e del popolo italiano; è questo quello che ha il dovere di fare. Provo un indescrivibile sconforto se penso che sia necessario ricordarglielo”. “Io ho il coraggio di stare in piazza in mezzo ai miei concittadini – conclude – voglio sperare e credere che anche il Presidente della Repubblica lo farà, smentendo quanti oggi, me compresa, dichiarano sepolto lo stato di diritto”.

da www.soniaalfano.it