Appena ricevuta e copiata
di Giovanni Lentini dal carcere di Bologna 15.06.2010
non ho più lacrime per piangere, non ho più sentimenti da esternare, né emozioni per vibrare, per tremare, ho solo voglia di urlare gridare sstrillare. Mi guardo intorno e vedo solo muri circolari e polizia penitenziaria. Ci sono solo orari da rispettare Per mangiare, camminare, lavare, telefonare. Bisogn sempre aspettare Sembra quasi che non siamo più uomini da rispettare, ma solo numeri da contare, non sempre ci si può curare, né sempre si può lavorare, bisogna sempre pazientare, dobbiamo sempe ringraziare, menomale che si può studiare. Fra un po’ non saremo più liberi di guardare Nemmeno i muri circolari Per via delle reti che vogliono montare, speriamo ci lasceranno l’aria per respirare. Per fortuna possiamo pensare, sperare e pregare. E’ difficile persino sognare Sei ore al mese per coltivare I rapporti familiari. Non mi resta che Dio da ringraziare, mamma, moglie e figlio da Amare. Voglio urlare gridare strillare, ma soprattutto voglio Amare.