Cassino: è anche colpa nostra


di Daniela Domenici

Dopo il recente episodio di violenza omofoba a Cassino, l’ennesimo, siamo convinti che il mondo lgbt si dovrebbe interrogare su come arrestare quest’onda, su quali siano le eventuali colpe all’interno del movimento stesso.

E a questo proposito ci è pervenuta questa riflessione molto amara e dura di un responsabile di arcigay Messina, Rosario Duca, a cui vogliamo dare spazio:

E’ triste dover commentare episodi del genere, mi auguro solo che porti tutti a domandarci cosa stiamo facendo nei nostri territori, oltre a mille cose dilettevoli e allegre, per il nostro singolare piacere, oltre a marce per questo o per quello, oltre a commemorazioni di secoli , oltre, oltre, oltre, oltre. ma pensiamo anche a come tutelarci e tutelare il nostro popolo per quanto sia possibile?

Credo che ognuno di noi, oltre a essere megafono di risonanza di ciò che succede, dovrebbe pensare a come fare per ottenere sicurezza.

Scusate il mio sfogo ma virtualmente è anche colpa della nostra indifferenza e del nostro fare poco o nulla…di questo dovremmo sentirci colpevoli alla pari di chi ha commesso il crimine.

La mano dei criminali si ferma con la determinazione di azioni reali al fine di ottenere una legge vera e completa, basta con le “ciancia fare” e le attestazioni di solidarietà, facciamo qualcosa per noi.

Due gay aggrediti a Palermo, scatta il divieto di avvicinamento


Alla loro vista li ha aggrediti, provocando a uno dei due ferite con prognosi di cinque giorni. Il motivo? Si trattava di una coppia gay. La vicenda accade a Palermo lo scorso novembre quando due giovani si trovavano all’interno di un internet point. F.F., entrando e intuendo che si trattava di una coppia di omosessuali, ha cominciato a offenderli pesantemente e a prendere a pugni e calci nel basso ventre uno dei due. La polizia è intervenuta chiamando un’ambulanza e appurando un diverbio e un’aggressione. Poi, visionando il filmato, i poliziotti hanno verificato che si trattava di un’aggressione totalmente ingiustificata, se non da motivazioni omofobiche.

Ad aggravare la sua situazione c’è stato un ulteriore episodio. Pochi giorni dopo l’aggressione, F.F. ha incontrato nuovamente i due e li ha minacciati mostrando un coltello: “Se non ritiri la denuncia t’incaprietto”.

Così è scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai due, decretata dal gip del tribunale di Palermo per  violenza privata, porto e detenzione di armi, lesioni personali, ingiuria e minacce. F.F., inoltre, deve stare a 50 metri dalle persone offese in qualunque luogo essi si trovino e di non comunicare con loro attraverso qualsiasi mezzo.

da www.livesicilia.it

Dalla-De Gregori, rinasce la magia


di Paolo Biamonte

NONANTOLA (MODENA) – Una vera reunion, un incontro tra due amici che si stimano e si dividono i brani con un’intesa naturale. Dalla-De Gregori trent’anni dopo Banana Republic non ha niente del revival, piuttosto ha il sapore di una storia che si rinnova. Trenta anni fa era stato il primo tour italiano negli stadi, quest’anno sono ripartiti dal Vox di Nonantola, uno dei rock club più importanti d’Italia. A maggio saranno a Milano e Roma in teatro, poi è probabile che la tourneè proseguirà nell’estate.

La prima notazione importante da fare è che i due hanno preso molto sul serio l’impegno, sono apparsi ispirati e hanno lavorato sugli arrangiamenti dei brani di una scaletta tutt’altro che scontata che, ovviamente, contiene alcuni classici ma anche un inedito, ‘Non basta saper cantare’, scritto a quattro mani e che è una delle più belle canzoni italiane ascoltate negli ultimi anni.

Il concerto si è aperto con una versione strumentale di Over the Rainbow, con De Gregori all’armonica e Dalla al clarinetto. Poi, Come fanno i marinai, un po’ più lenta dell’originale e con una certa malinconia caraibica. Tutta la vita una sferzata rock, I matti e Canzone sono piuttosto fedeli all’originale. La prima accensione poetica è Anna e Marco, iniziata da De Gregori che poi introduce l’Agnello di Dio. Dalla presenta Santa Lucia confessando di essere invidioso di questa canzone, l’Anno che Verrà si ammorbidisce rispetto al passato e i Muscoli del Capitano riporta il clima dei concerti dell’ultimo De Gregori. Come è Profondo il Mare è un altro dei momenti più intensi con De Gregori che entra a perfezione nello spirito del brano.

Buonanotte Fiorellino è in versione rock. Viva l’Italia e Piazza Grande sono una sorta di celebrazione finale. Prima dei bis con la già citata Non Basta Saper Cantare e 4 Marzo 1943 eseguita, come ha detto “Come due buskers” (musicisti da strada). L’atmosfera che si è respirata a Nonantola lascia intendere che è rinata la magia di un concerto che ha fatto la storia della canzone italiana. Con una voglia diversa di mettersi in gioco e, ovviamente, una maggiore consapevolezza.

De Gregori è stato persino emozionante per il suo modo di cantare, una vocalità matura che riesce a dare ad ogni intervento un’impronta personale. Dalla ha assunto più un ruolo da regista-arrangiatore, quasi volesse dare spazio al suo amico-collega in stato di grazia. E’ questo il modo di celebrare una storia, la maniera perfetta per non rimanere prigionieri del ricordo o di emulare le tante patetiche reunion che abbiamo visto in questi anni.

fonte ANSA

il video di questo incontro dopo trent’anni

http://mag.sky.it/mag/musica/2010/01/23/dalla_de_gregori_reunion.htmlo

Dalla e De Gregori cantano “Cosa sarà” in Banana Republic

http://www.youtube.com/watch?v=1g_CGsTHKvA

Coppia gay in sciopero della fame


 Appello dell?Associazione Radicale Certi Diritti al Presidente della Camera e alla Presidente della Commissione giustizia: Date un cenno di speranza
Per la prima volta in Italia una coppia gay ha avviato una iniziativa nonviolenta per vedere riconosciuti i propri diritti, nel rispetto dell’eguaglianza e per l’affermazione della propria dignità.
Oggi, sabato 9 gennaio 2010, Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia di Savona, sono giunti al sesto giorno di sciopero della fame nella quasi totale indifferenza mediatica. La loro iniziativa di dialogo è rivolta ai massimi rappresentanti delle istituzioni. Chiedono che vengano calendarizzate le varie proposte per il riconoscimento delle unioni civili e/o per il matrimonio gay.
Facciamo un appello al Presidente della Camera dei deputati, on. Gianfranco Fini e alla Presidente della Commissione Giustizia, on. Giulia Bongiorno, affinchè prendano contatti con Francesco e Manuel. Forse basterebbe questo per farli desistere da questa iniziativa.
Finora, a parte alcune rare eccezioni, la classe politica non ha manifestato alcuna attenzione a questa iniziativa nonviolenta. Sarebbe ora forse che qualcuno si muova per loro. E dia loro una qualche speranza.