Questo matrimonio s’ha fare


di Daniela Domenici

La parafrasi della celebre frase detta dai bravi a don Abbondio all’inizio de “ I promessi Sposi” di Manzoni è stata scelta come titolo del convegno organizzato ieri da Arcigay Palermo sulle prospettive di tutela delle coppie formate da persone dello stesso sesso alla luce della recente sentenza della recente sentenza della Corte Costituzionale.

Il convegno rientra tra gli eventi per il Sicilia Pride 2010, il primo lgbt pride mai realizzato a Palermo, che si terrà il prossimo 19 giugno e si è tenuto nella sala Borsellino presso la facoltà di Scienze Politiche a Palermo.

I relatori invitati a partecipare erano molti di più ma alcuni di loro non si sono presentati senza neanche preoccuparsi di avvertire gli organizzatori (forse perché temevano un ritorno negativo d’immagine partecipando a questo convegno!); preferiamo concentrare la nostra attenzione su chi invece ha fornito dei contributi interessanti e costruttivo con il proprio intervento.

Ha introdotto il convegno Daniela Tomasino dell’Arcigay di Palermo che ha dato subito la parola a Marco Carnabuci, avvocato, il quale ha concentrato il suo intervento, naturalmente, sulla recente sentenza n°137 della Corte Costituzionale e parlando dell’art. 29 della Costituzione (valore del matrimonio) sottolineando come tutti i valori costituzionali abbiano lo stesso peso, non c’è una gerarchia di valori; ha concluso citando alcune frasi tratte dal “Galileo” di Brecht per evidenziare il coraggio dello scienziato e paragonarlo a quello delle due coppie omosessuali che, recentemente, hanno avuto il coraggio di “smuovere le acque” con le loro istanze.

E’ stata poi la volta di Stefania Munafò, vice capogruppo al consiglio comunale di Palermo per il PDL, che ha parlato della mozione da lei presentata contro l’omofobia soprattutto nelle scuole; ha evidenziato come questo sia un forte segnale da parte delle istituzioni e soprattutto del suo partito che non si è mai schierato in questo campo. La mozione non è stata ancora votata ma la Munafò spera che possa esserlo nella settimana del Sicilia Pride in cui le istituzioni locali saranno presenti: “ci sarà, per la prima volta, il logo del Comune di Palermo e alcuni suoi rappresentanti saliranno sul palco” ha dichiarato.

Ha preso poi la parola Sergio Rovasio, segretario dell’associazione radicale “Certi Diritti”, che ha voluto brevemente accennare alla vicenda di Rosa Parks, la donna di colore che negli USA con il suo rifiuto di cedere il posto sul bus ha dato il via alle lotte per la parità tra bianchi e neri negli Sati Uniti, per sottolineare che come questa lotta fu poi portata avanti dai bianchi per i neri anche la battaglia delle coppie omosessuali per il diritto a potersi sposare deve essere condotta dagli etero, come ha dichiarato loro il presidente Napolitano lo scorso 17 maggio quando li ha ricevuti nell’ambito della giornata contro l’omofobia. Rovasio ha poi evidenziato i tre punti “novità”i della sentenza n°137 della Corte Costituzionale che può davvero aprire la strada a un cambiamento che teme, però, non avrà tempi brevi; ha parlato del comitato “Si lo voglio” che ha il sostegno dell’Agedo e delle famiglie Arcobaleno e ha concluso con una battuta ironica:  nelle nazioni, come la Spagna e il Portogallo, europee in cui il matrimonio gay è diventato legge non c’è stata alcuna tragedia o catastrofe, non è morto nessuno e allora se i diritti di queste coppie non ledono quelli degli etero, perché no?

E a queste ultime frasi di Rovasio si è subito collegata Rita Borsellino, deputata al parlamento europeo, dicendo che facendo lei parte della commissione per i diritti umani ha una particolare attenzione verso i diritti degli omosessuali, “gli ostacoli che c’erano sulla strada del matrimonio gay sono decaduti grazie alla sentenza, non ci sono più scuse, ora si deve fare una battaglia per fare accettare questa sentenza”. La Borsellino ha dichiarato che si impegnerà a cercare convergenze trasversali in Europa su questo argomento per far prendere delle misure in modo che l’Italia faccia qualcosa in questo campo, “deve diventare una battaglia comune perché diventi una legge di tutti”. E ha concluso anche lei con una sottolineatura amaramente ironica: “Il Vaticano fa il suo dovere seguendo i suoi dettami quando rifiuta questo tipo di matrimonio; è l’Italia che dovrebbe non essere succube, non accettarli ma rendersi conto di quanto sia fondamentale essere uno stato laico” e ha sorriso dicendo “e ve lo dice una cattolica”.

Conferenza sulla laparoscopia curata dall’ Unuci di Augusta


Si è tenuta venerdì 23 aprile, presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare ad Augusta, la conferenza medico-scientifica dal titolo “I progressi in chirurgia: dalle origini alla moderna chirurgia laparoscopica”.

La conferenza si è aperta con i saluti del capitano Vincenzo Italia che ha avuto l’onore di presentare, agli oltre 150 ospiti presenti, il relatore, Rosario Vecchio, professore del dipartimento di Chirurgia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania nonché docente di Chirurgia Oncologica che attualmente svolge l’attività di responsabile dell’Unità Operativa  di chirurgia laparoscopica presso il dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Vittorio Emanuele di Catania. L’illustre luminare catanese vanta numerosissime esperienze all’ estero, solo per citare alcune tappe significative: Barcellona nell’84, Londra nell‘88, Texas dal 1989 al 1994. Il prof. Vecchio (appena cinquantenne) annovera al suo attivo oltre 150 pubblicazioni in riviste scientifiche sulla chirurgia laparoscopica e per la sua esperienza nel settore è stato più volte relatore durante congressi sia in Italia che all’estero.

Il prof. Vecchio ha delineato la storia della chirurgia dalle origini sino alle recenti scoperte, sottolineando nel dettaglio la tecnica laparoscopica. Nell’illustrare i vantaggi della chirurgia laparoscopica sono stati evidenziati alcuni punti rilevanti come i tempi minimi di degenza ospedaliera, l’assenza di perdita di sangue durante l’intervento, le incisioni ridotte a fori di piccolissime dimensioni necessari all’introduzione degli attrezzi operatori e infine la totale assenza di cicatrici deturpanti sul corpo del paziente.

Numerose le domande degli ospiti in sala, tra questi numerosi medici sia civili che militari, stimolate dalla dialettica e della chiarezza del relatore. La conferenza si è conclusa con la consegna del “crest” ricordo al prof. Vecchio e con un rinfresco per tutti gli intervenuti.

Belice: tre giorni per ricordare il terremoto del 15 gennaio 1968


Il 15 gennaio del 1968 è una data che resterà viva per sempre nella memoria degli abitanti del Belice. Un terremoto mise in ginocchio la valle del Belice provocando circa 300 vittime, radendo al suolo sei paesi, lasciando quasi centomila persone senza un tetto sulla testa e altrettante con abitazioni gravemente danneggiate.

A quarant’anni di distanza da quella terribile notte sono state previste tre giornate commemorative dal titolo “terre in moto” verso il futuro. Nel 2007 simbolicamente sono state smontate tutte le baracche e in questo momento si sta procedendo per ultimare la bonifica del territorio dall’amianto e per completare la ristrutturazione di case ed infrastrutture. “Questo è il momento della rinascita” ha commentato il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro nel corso della presentazione della manifestazione insieme ai sindaci dei comuni dell Valle del Belice.

“Allora intellettuali quali Sciascia e Guttuso firmarono un appello per la ricostruzione delle case. Oggi abbiamo chiesto allo scrittore Vincenzo Consolo di scrivere un manifesto per la promozione dell’arte e della cultura contemporanea nel Belice – ha spiegato Tanino Bonifacio, direttore tistico dell’evento.

Negli anni settanta i cortei di protesta dei belicesi contro il governo nazionale che non stanziava fondi sufficienti per la ricostruzione del territorio erano aperti da un grande lenziono del maestro Giambecchina intitolato: Gridano le pietre di Gibellina. Adesso cinque artisti contemporanei (Rosario Bruno, Dino Frisca, Frnaco Accursio Gulino, Vincenzo Nucci e Nino Pilotto) della scuola pittorica di Sciacca, hanno realizzato gratuitamente cinque grandi lenzioni “in memoria” che saranno presentati per l’occasione del quarantesimo anniversario della tragedia, nel museo d’arte contemporanea di Gibellina.

Nel corso delle manifestazioni lunedì 14 gennaio nella chiesa della Santissima Trinità di Salaparuta alle 20.30 sarà proiettato il documentario “Belice 68, Terre in moto”, realizzato da Salvo Cuccia e Antonio Belli per Rai educational. Un altro cortometraggio, ispirato agli scritti di Vincenzo Consolo, realizzato da Giorsio Serafini Prosperi e intitolato “Il ritorno”, sarà proiettato maerterì prossimo, 15 gennaio, nell’aula consiliare di Santa Ninfa dove lo scrittore originario di Sant’Agata Militello, Vincenzo Consolo, leggerà il nuovo manifesto scritto per il Belice. A conclusione della tre giorni per ricordare, si svolgerà una fiaccolata che attraverserà Poggioreale, mentre a Partanna si svolgerà alle 21 una messa solenne.

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Prima giornata del convegno su Martoglio “Una città ritrovata”


di Daniela Domenici

Proseguirà domani alle ore 10 presso il Coro di Notte del Monastero dei Benedettini l’evento culturale  “UNA CITTÁ RITROVATA, Convegno su  Martoglio, la sua città e il dialetto siciliano” organizzato dall’Associazione Città Teatro.

Oggi la prima giornata di seminario è stata introdotta dall’’Assessore alle Politiche  Culturali del Comune di Catania, Prof. Fabio Fatuzzo, il quale ha encomiato tali iniziative “che incoraggiano ed avvicinano alla cultura ed alla conoscenza in modo critico e sono necessarie alla crescita ed allo sviluppo della società; ha salutato auspicando il proliferare di tali eventi culturali ed assicurando la piena collaborazione del Comune di Catania.

Hanno partecipato alla tavola rotonda l’esperto cinematografico Franco La Magna che ha accompagnato il pubblico presente nell’affascinante viaggio dell’arrivo del cinematografo a Catania nel 1897 in Via Etnea n°139 attraverso alcuni estratti da articoli del giornale Dartagnan firmati da un entusiasta Martoglio e letti dai bravissimi ed applauditi attori Carmela Buffa Calleo, Fabio Costanzo e Maria Rita Sgarlato; un viaggio fotografico tra le produzioni cinematografiche di Martoglio che fondò in quegli anni la “Morgana Films”.

Uno spaccato importante del vissuto di Martoglio giornalista è stata sapientemente raccontata dal Prof. Sciacca che ha analizzato la storia del giornalismo  dai tempi del Dartagnan ad oggi passando per Leonardo Sciascia ed Ercole Patti e sottolineando come la loro spinta a scrivere fosse la vocazione a “formare” e non solo a “informare” per lasciare una chiara testimonianza del loro pensiero.

Il regista Turi Giordano ha invece analizzato il verismo insito in quel ritratto della città che è “I Civitoti in Pretura” di cui ha selezionato alcuni passi coordinandone ed interpretandone, insieme agli attori sopra citati, la lettura e regalandoci un alto momento di teatro.

Ha coordinato gli interventi Orazio Torrisi  che ha presentato l’iniziativa dell’Associazione  “Città Teatro” chiamata “Il Lunedì del Dartagnan” che inizierà nel prossimo mese di gennaio: un incontro puntuale per discutere e dibattere della realtà di oggi rilette ed analizzate attraverso la letteratura, la poesia, il cinema ed il teatro, un’occasione per interagire e scambiare opinioni e pensieri attraverso l’arte.

“Una città ritrovata – Convegno su Martoglio, la sua città e il dialetto siciliano


di Daniela Domenici

L’Associazione Città Teatro presenta  “UNA CITTÁ RITROVATA – Convegno su  Martoglio, la sua città e il dialetto siciliano”, che avrà luogo venerdì 18 dicembre alle ore 10 presso la Biblioteca Comunale V. Bellini e Sabato 19 dicembre sempre alle ore 10 presso Il Coro di Notte del Monastero dei Benedettini.

Due giorni  dedicati all’autore belpassese che vedranno trattare  e affrontare, da parte di un’ autorevole e prestigiosa tavola rotonda, tematiche inerenti il periodo storico in cui visse Martoglio con riferimenti alla realtà odierna, gli aspetti letterari della sua opera, i contenuti artistici della produzione teatrale, sottolineando il particolare utilizzo del dialetto siciliano ed evidenziandone i riferimenti al dibattito, sorto nel nostro paese, sulla riscoperta dei dialetti o delle cosiddette “lingue regionali”.

Un’analisi della poliedrica attività artistica del Martoglio, che spaziava dalla letteratura al giornalismo, dal teatro all’attività politica, dalla poesia al cinema di cui fu uno dei precursori nel nostro paese.

Il convegno vuole essere una “tangente” che passa attraversa tutte le sfaccettature della sua personalità artistica per cogliere sia i sentimenti dell’autore sia lo spirito di cronaca del giornalista sia l’umorista e il commediografo che si fondono nel poeta fino ad arrivare alle velleità del critico cinematografico.

Venerdì 18 presso la Biblioteca Comunale  interverranno L’Assessore alle Politiche  Culturali del Comune di Catania Prof. Fabio Fatuzzo, Franco La Magna che affronterà il tema del cinema  trattando de L’arrivo del cinematografo a Catania, con proiezioni fotografiche; il Prof. Sergio Sciacca ed il tema de il Giornalismo letterario di Martoglio, l’attore Tuccio Musumeci, un attore a passeggio con  Martoglio e il regista Turi Giordano e  I Civitoti in Pretura.

Durante il convegno saranno recitati brani martogliani da Carmela Buffa Calleo, Fabio Costanzo e Maria Rita Sgarlato. Coordinerà gli interventi di venerdì e sabato Orazio Torrisi.

Sabato 19 gli aspetti trattati saranno quelli della poesia, del teatro e della musica; interverranno al convegno il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania Prof. Enrico Iachello, relatori la Prof.ssa Sarah Zappulla Muscarà (Teatro e Poesia), il regista Romano Bernardi ( Io e Martoglio); reciteranno brani tratti dalle opere di Martoglio  Egle Doria, Emanuele Puglia e Raniera Aragonese.

Per il tema Martoglio e la musica  il gruppo musicale Broken Consorts(Francesca Laganà – voce, Angela Minuta – arpa, Cinzia Condorelli – violino, Loredana Sollima – flauto

e Natalina Messina – violoncello,  eseguirà musiche di Carmen Failla su testi martogliani. Martoglio cineasta sarà invece l’argomeno affrontato dall’Avv. Enzo Zappula, presidente dell’Istituto di Storia della Spettacolo Siciliano.

Marco Pannella a Siracusa per il convegno “Passioni e furori di Leonardo Sciascia”


di Daniela Domenici

Nel ventennale della scomparsa di Leonardo Sciascia si è svolto stamattina presso la fondazione I.N.D.A (Istituto Nazionale del Dramma Antico) a palazzo Greco in corso Matteotti a Siracusa il convegno nazionale “Passioni e furori di Leonardo Sciascia” organizzato dall’associazione Alexandria.

Si sono avvicendati vari relatori per portare il loro contributo alla figura di questo grande scrittore siciliano del ‘900 che si è voluto confrontare, nel corso della sua vita, anche con il mondo del cinema e quello della politica, facendosi addirittura eleggere nelle file del partito radicale in cui ha militato e operato per molti anni.

Proprio per questo è venuto a ricordarlo, a rendergli omaggio Marco Pannella, leader storico di questo partito, che ha condiviso con Sciascia tante battaglie civili; tre settimane dopo essere stato a Racalmuto, città natale dello scrittore, Pannella è tornato in Sicilia, a Siracusa, per parlare ancora di lui con “L’avventura politica di Leonardo Sciascia” e per ascoltare, con molta attenzione com’è nel suo stile, le altre relazioni del convegno.

Gli interventi dei vari relatori sono stati intervallati sia dalla lettura che l’attore, di origine augustana, Davide Sbrogiò, che da anni collabora con l’INDA, ha fatto di alcuni passi tratti da libri di Sciascia sia da alcune testimonianze di persone che, per diversi motivi, hanno avuto rapporti con lo scrittore e hanno voluto rendergli omaggio: il sovrintendente dell’INDA Fernando Balestra, il giurista e scrittore Corrado Piccione, l’artista Gaetano Tranchino e lo scrittore Sebastiano Burgaretta.

I relatori sono stati: il prof Rosario Castelli dell’università di Catania che ha parlato di “La passione per il cinema e le trasposizioni cinematografiche dei suoi romanzi”; la prof.ssa Giovanna Lombardo, sempre dell’ateneo catanese, che ha trattato “L’editoria secondo Sciascia” e il prof. Natale Tedesco dell’università di Palermo che si è soffermato su “Un classico irregolare”. Hanno relazionato anche due dottorandi, sempre dell’ateneo catanese, la dott.ssa Samantha Viva su “Sciascia e i radicali: la scelta indipendente” e il dott. Andrea Schembari su “Il secolo dilatato: idee, uomini e storie dal Settecento di Sciascia”.

http://www.radioradicale.it/scheda/292720/passioni-e-furori-di-leonardo-sciascia-convegno-nazionale-su-leonardo-sciascia-nel-ventennale-della-sua-sc

il video integrale del convegno

Filosofia: a Firenze un convegno per il centanario della nascita di Cesare Luporini


Nel centenario della nascita, il Dipartimento di Filosofia dell’Universita’ di Firenze organizza una giornata di studi sul filosofo e critico letterario Cesare Luporini. Promosso in collaborazione con la rivista ”Il Ponte”, in occasione dell’uscita del numero monografico ”Cesare Luporini 1909-1993”, l’incontro si svolgera’ mercoledi’ 25 novembre, alle ore 9.30, nell’aula magna del rettorato (in piazza san Marco, 4).

Dopo il saluto del preside della Facolta’ di lettere e filosofia, Franca Pecchioli, e del direttore del Dipartimento di Filosofia, Pierluigi Minari, prenderanno la parola Claudio Cesa, che presentera’ il numero della rivista, Aldo Tortorella, che parlera’ dell’attivita’ politica dello studioso che fu per molti anni docente di filosofia morale presso l’ateneo fiorentino, e Roberto Mapelli, sul marxismo di Luporini. Seguiranno gli interventi di Furio Cerutti, Michele Maggi e Massimo Mugnai; le conclusioni saranno affidate a Maria Moneti.

Nato a Ferrara nel 1909, nei primi anni Trenta Cesare Luporini si reco’ prima a Friburgo, dove frequento’ le lezioni di Martin Heidegger, e poi a Berlino, dove segui’ le lezioni di Nicolai Hartmann; si laureo’ successivamente in filosofia a Firenze. Luporini ha insegnato storia della filosofia nelle Universita’ di Cagliari, Pisa e Firenze. Dopo un’iniziale interesse per l’esistenzialismo, aderi’ al marxismo, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano, per il quale fu eletto senatore nella terza legislatura (1958-1963). Con Ranuccio Bianchi Bandinelli, Romano Bilenchi e Marta Chiesi fu tra i fondatori della rivista ”Societa”’. Oltre agli studi sulla storia del pensiero moderno e a un’elaborazione teorica del marxismo incentrata sui temi etici, si ricordano, fra le sue opere principali, ”Situazione e liberta’ nell’esistenza umana” (1942), ”Spazio e materia in Kant” (1961), ”Dialettica e materialismo” (1974). Un’incidenza notevolissima ebbe sugli studi leopardiani il suo saggio ”Leopardi progressivo” (1947). Dopo il saluto del preside della Facolta’ di lettere e filosofia, Franca Pecchioli, e del direttore del Dipartimento di Filosofia, Pierluigi Minari, prenderanno la parola Claudio Cesa, che presentera’ il numero della rivista, Aldo Tortorella, che parlera’ dell’attivita’ politica dello studioso che fu per molti anni docente di filosofia morale presso l’ateneo fiorentino, e Roberto Mapelli, sul marxismo di Luporini. Seguiranno gli interventi di Furio Cerutti, Michele Maggi e Massimo Mugnai; le conclusioni saranno affidate a Maria Moneti.

Nato a Ferrara nel 1909, nei primi anni Trenta Cesare Luporini si reco’ prima a Friburgo, dove frequento’ le lezioni di Martin Heidegger, e poi a Berlino, dove segui’ le lezioni di Nicolai Hartmann; si laureo’ successivamente in filosofia a Firenze. Luporini ha insegnato storia della filosofia nelle Universita’ di Cagliari, Pisa e Firenze. Dopo un’iniziale interesse per l’esistenzialismo, aderi’ al marxismo, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano, per il quale fu eletto senatore nella terza legislatura (1958-1963). Con Ranuccio Bianchi Bandinelli, Romano Bilenchi e Marta Chiesi fu tra i fondatori della rivista ”Societa”’. Oltre agli studi sulla storia del pensiero moderno e a un’elaborazione teorica del marxismo incentrata sui temi etici, si ricordano, fra le sue opere principali, ”Situazione e liberta’ nell’esistenza umana” (1942), ”Spazio e materia in Kant” (1961), ”Dialettica e materialismo” (1974). Un’incidenza notevolissima ebbe sugli studi leopardiani il suo saggio ”Leopardi progressivo” (1947).

fonte Adnkronos