‘Libero cinema in libera terra’: il potere delle immagini contro tutte le mafie


di Paola Simonetti

Alla sua quinta edizione, la rassegna cinematografica itinerante promossa da Libera e Cinemovel, toccherà i luoghi confiscati alla criminalità organizzata, da Nord a Sud della Penisola. Un viaggio per seminare consapevolezza, conoscenza, confronto.

Don Luigi Ciotti, presidente di Libera
Fonte: immagine dal web

L’arte del cinema può sublimare la denuncia

contro mafie e violazione dei diritti? Può farsi portatrice di impegno sociale, rendendo fertili le menti dei cittadini? Se lo era chiesto retoricamente don Ciotti davanti al pubblico delle piazze lo scorso anno, in occasione della quarta edizione di ‘Libero cinema in libera terra’, rassegna cinematografica itinerante nei luoghi confiscati alle mafie, promossa dall’associazione Libera e la fondazione Cinemovel, presieduta da Ettore Scola.

Oggi, proprio il presidente di Libera lo

ribadisce con la consueta determinazione da guerriero delle idee: “Il grande schermo, come ogni forma d’arte, è la lotta potente a tutte le mafie e ad ogni forma di sopruso e ingiustizia, perché queste si nutrono di ignoranza, disinformazione, superficialità”.

Dunque, un viaggio di ‘semina’ quello del

camioncino bianco targato in giallo, carico di messaggi per immagini; proprio lì, sulle terre rese aride troppo a lungo dalla mano illegale della mafia, trafugatrice di diritti, libertà e spazio: dal 13 al 24 luglio attraverserà di nuovo i luoghi italiani confiscati alla criminalità organizzata, quest’anno con una novità, la partenza dal Nord, in Piemonte, con approdo in Sicilia; “Un segnale per ricordare – ha sottolineato Elisabetta Antonioni, cofondatrice di Cinemovel -, che la mafia ha colonizzato l’Italia intera e una grande fetta di mondo, non solo il Sud”.

Dodici in tutto le tappe di questa quinta

edizione, con la proiezione di altrettanti film incentrati su diritti universali, pace e legalità, storie raccontate con documentari e film di autori italiani e stranieri. L’evento si aprirà il 13 luglio da San Sebastiano da Po, in provincia di Torino, nel bene confiscato Cascina Caccia, per proseguire in territorio lombardo il 14 a Galbiate, a Villa Coco Trovato, e il 15 a San Demetrio Ne’ Vestini in Abruzzo. Dal 17 al 20 luglio poi sarà la volta della Sicilia: Corleone, Monreale, Paceco, Belpasso. A seguire la Calabria a Polistena e ancora in Puglia a Mesagne e la tappa finale il 24 luglio a Castel Volturno, Campania.

Numerose le pellicole significative presenti nella manifestazione, film che “se

non possono modificare la realtà – ha sottolineato Ettore Scola -, possono almeno farla conoscere, renderne note le pieghe dolenti, scardinarne pregiudizi e miti”.

Fra i titoli , presenti ‘Comando e controllo’ di Angelo Puliafito, documentario

sullo stato di emergenza dopo il terremoto a L’Aquila, affiancato a ‘Draquila’ di Sabina Guzzanti; e ancora ‘È tempo di cambiare’ di Ferdinando Muraca, storia d’amore fra la figlia di un boss e un ragazzo con alle spalle una famiglia vessata dalla ‘ndrangheta.

Non manca uno sguardo oltre frontiera con le pellicole ‘Persepolis’ di

Marjane Satrapi, ‘Rough Cut’ di Firouzeh Khosrovani, regista iraniana, e ‘Rachel’, di Simon Bitton, franco-israeliana che torna nei territori occupati con un’inchiesta sulla morte di Rachel Corrie, giovane pacifista americana uccisa dagli israeliani nel 2003.  “La conoscenza profonda da parte dei cittadini è necessaria – ha concluso don Ciotti -: è l’unica che possa creare responsabilità diretta di quel che accade in questo Paese, ma anche la sola che possa armare di idee, voglia di fare e speranza tutti noi”.

da http://www.nannimagazine.it