Addio a Nicola Arigliano: portò il jazz in TV


Musica, tv, cinema e anche la pubblicità: Nicola Arigliano, morto questa notte a 87 anni, ha sperimentato mote forme artistiche nella sua vita in obbedienza ai dettami del jazz, il suo grande amore.

Nato a Squinzano, in provincia di Lecce, il 6 dicembre 1923, a 11 anni scappa di casa e va a Milano dove inizia a cantare. Suona sax, batteria e contrabbasso, i primi due strumenti li porta eccentricamente in una cesta in cui ci sono anche gli abiti di scena. Notato dal critico Marshall Brown viene invitato a partecipare al Festival di Newport, poi si trasferisce a Roma dove inizia la sua carriera di cantante-pianista-entertainer tuttofare. Nel 1956 presenta i suoi primi di dischi a 78 giri per la Rca (tra cui A tazza ‘e caffe’/Zitto zitto zitto, Spatella ‘argento/Scetate), poi escono gli extended play Festival del jazz Sanremo 1959 (tra cui Un giorno ti diro’ e I sing ammore).

Con il passaggio al 45 giri Arigliano ottiene un grandissimo successo con Simpatica brano di Garinei, Giovannini e Kramer. Partecipa all’edizione 1958-59 di Canzonissima, al Cantatutto, a Sentimentale, programma condotto da Lelio Luttazzi (ospite fisso con Mina; la sigla del programma, intitolata Sentimentale diventa un grande successo inciso da entrambi cantanti in due versioni differenti) e a vari festival jazz, mettendosi in luce con il suo stile da crooner. Nella prima metà degli ’60 spopola per i suoi brani in ‘italesé come I love forestiera, Amorevole, Tre volte baciami, My wonderful bambina ma anche con le sue particolari interpretazioni di My Funny Valentine e Arrivederci (di Umberto Bindi) entrate a far parte dei classici da night e piano bar. Arigliano è stato per diversi anni testimonial del digestivo Antonetto per i Caroselli televisivi, ma anche attore (ha vestito i panni del soldato Giardino ne La grande guerra di Mario Monicelli e nel ’99 ha recitato al fianco di Enrico Montesano e Mietta nella serie Tv L’ispettore Giusti).

Nel 1968 si trasferisce a Magliano Sabina, tornerà in sala d’incisione nel 1973 con l’album Non mi importa quando, nel 1976 con I miei successi, nel 1977 in tv in alcune puntate di Non Stop, programma per la regia di Enzo Trapani. Attivissimo per tutti gli anni Ottanta e Novanta (tra gli altri, incide lp Nicola Arigliano, I Quattro musicanti), nel 2003 festeggia i suoi 80 anni con un concerto e nel 2005 partecipa a Sanremo con il brano Colpevole, che vince il premio della critica. E’ la sua ultima apparizione pubblica.

fonte ANSA

Nicola Arigliano canta DONNA

http://www.youtube.com/watch?v=7cL3gPPbBmA&feature=related

E’ morta Lauretta Masiero, attrice che spaziò dal varietà al cinema


La storia del varietà italiano dice addio a una delle sue stelle, Lauretta Masiero. Nata 82 anni fa a Venezia oltre al teatro aveva lavorato nel mondo del cinema e poi sul piccolo schermo in bianco e nero che l’aveva portata nelle case di tutti.

Aveva cominciato la sua carriera nel teatro di varietà come ballerina. Danzando negli spettacoli di Wanda Osiris e poi di Macario, nel 1945. Insieme a Alberto Lionello, Aroldo Tieri e Lilli Lembo nel 1960 condusse anche Canzonissima, quando vinse Romantica di Tony Dallara. Di Lauretta si innamorò Johnny Dorelli e dalla loro relazione è nato Gianluca Guidi. E’ stato lui a dare la notizia della morte. L’attrice si è spenta in una clinica romana dove era ricoverata da tempo.

Fra il 1965 e il 1966 ha impersonato l’eclettica giornalista-investigatrice Laura Storm, nell’omonimo sceneggiato televisivo RAI (Le avventure di Laura Storm). Dedita allo judo e al karate Laura Storm, il cui vero nome era Laura Persichetti, indossava un trench bianco e scarpe con tacco a spillo. Era la risposta femminile del tenente Sheridan. Nel cast c’era anche Aldo Giuffrè, che interpretava il capo redattore-fidanzato sempre deluso per dover rinviare continuamente le nozze dalla fidanzata-investigatrice ogni volta alle prese con un nuovo caso, e Oreste Lionello nel ruolo di Michelino Colnaghi, fotografo e braccio destro di Laura Storm. Alle prime quattro puntate della serie – che andò in onda in due stagioni – partecipò anche Vittorio Mezzogiorno.

Tra i suoi film più famosi, Siamo tutti milanesi (1953), Baracca e burattini (1954), Gran Varietà (1954) nel ruolo della bellissima ragazza, Totò a Parigi (1958) nel ruolo dell’aiutante del marchese e della zingara, Marinai, donne e guai (1958) nel ruolo di Mademoiselle Ester, Sua Eccellenza si fermò a mangiare (1961) nel ruolo di Lauretta, Cacciatori di dote (1961) nel ruolo di Alba Ibanez, Il tuttofare (1967) e Il viaggio di Capitan Fracassa (1990) nel ruolo di Lady Leonarde.

da www.blitzquotidiano.it