Cruciverba e puzzles fanno dimagrire


di Matteo Clerici

Non solo pesi, corsa o piegamenti. Si possono consumare calorie anche risolvendo cruciverba, facendo il sudoku o ricomponendo puzzle. Lo sostiene una ricerca di Tim Forrester, pubblicata da “Cannyminds,” sito web dedicato all’esercizio della mente.

Secondo Forrester e colleghi, un’attività celebrale intensa consente di aumentare il metabolismo e bruciare fino a 90 calorie l’ora, buttando giù peso da fianchi e glutei.

Spiega Forrester: “Il nostro cervello richiede 0,1 calorie ogni minuto semplicemente per sopravvivere. Quando facciamo qualcosa di impegnativo come un puzzle o un quiz siamo in grado di bruciare 1,5 calorie ogni minuto”. Ad esempio, se la soluzione di un puzzle complicato prende 2 ore si consumano 180 calorie, cioè poco più di quelle contenute in un sacchetto di patatine (175), e poche meno di un litro di birra (182).

Secondo gli studiosi, il potere dimagrante di sciarade ed anagrammi vari è legato al funzionale del cervello. Questo è formato da milioni di neuroni che trasmettono messaggi al corpo. Per poter svolgere tale compito (tramite la creazione di neurotrasmettitori) i neuroni utilizzano tre quarti del glucosio e un quinto dell’ossigeno del sangue.

Se perciò il cervello viene messo “sotto pressione” (come appunto accade per i giochi di abilità intellettuali), tale organo spinge i neuroni ad aumentare la richiesta ed il consumo di glucosio.

 NOTE FINALI, per approfondire:

www.cannyminds.com

da www.newsfood.com

I cibi grassi fanno male al cervello


cibi grassidi Matteo Clerici

Una dieta troppo ricca di grasso non è “solo” portatrice di di obesità, diabete e malattie cardiovascolari: tale modo di mangiare ostacola il funzionamento del cervello.

A sostenerlo è uno studio dell’Università di Oxford (Gran Bretagna), diretto dal professor Kieran Clarke e pubblicato su Journal.

I ricercatori spiegano come grandi quantità di junk food fanno salire i livelli di una proteina cattiva, responsabile di danni al cuore, ridotta efficienza fisica e declino delle capacità cognitive.

Tale idea è condivisa da altri studiosi, tra cui Alan Maryon-Davis, presidente della UK Faculty of Public Health, che spiega: “Una dieta ad alto contenuto di grassi invia un messaggio di sazietà al cervello che ci fa sentire appagati e ci spinge quindi a non cercare più il cibo. È come se il nostro istinto di sopravvivenza fosse spento o messo a riposo, e insieme a lui il cervello“.

Per avere una mente sana in un corpo sano, perciò, bisogna seguire un altra strada perché, ricorda ancora Clarke: “Un’alimentazione ricca di grassi, anche per brevi periodi, può influire notevolmente su mente e corpo. Dopo un’abbuffata bisognerebbe compensare con una giornata di sana alimentazione“. In particolare  Clarke e collaboratori consigliano di mangiare molta frutta e verdura, non esagerare con le calorie e limitare l’assunzione di grassi al 30% del fabbisogno giornaliero.

www.newsfood.com