Germania, i bulli condannati a leggere mettono giudizio


di Salvo Mazzolini

La giustizia tedesca ha inventato una nuova condanna per recuperare i minori colpevoli di violenze, abusi sessuali o atti vandalici: la lettura di un’opera letteraria. E i risultati si sono rivelati prodigiosi. Piccoli delinquenti che prima della condanna non avevano mai aperto un libro si sono trasformati, attraverso la lettura di romanzi e poesie, in ragazzi modello. Miracoli della letteratura.
L’idea della lettura come pena rieducativa è venuta a un giudice del tribunale minorile di Fulda, Christoph Mangelsdorf, dopo aver constatato l’inefficacia delle pene tradizionali che in Germania, per reati non particolarmente gravi, consistono nell’assegnazione a lavori di utilità sociale come fare le pulizie negli ospedali, spalare la neve o aiutare i netturbini. Tutte pene rivelatesi inutili agli effetti del recupero. Finito il lavoro obbligato, il minore condannato riprendeva le vecchie abitudini. E così il fantasioso magistrato ha deciso di tentare un esperimento: niente lavori «umilianti» e «pesanti» ma obbligo di leggere entro un certo numero di giorni un romanzo appositamente scelto, discuterne quotidianamente il contenuto con un assistente sociale e al termine della lettura presentare per iscritto le sue riflessioni al giudice.
La prima cavia è stato un quindicenne colpevole di ripetute violenze sui compagni di scuola. È stato condannato a leggere un romanzo di Jan Guillou, Das Böse (Il male), ambientato in un collegio dove i ragazzi più grandi commettono ogni genere di soprusi sui più piccoli, con conseguenze deleterie che marchieranno la vita adulta sia dei carnefici che delle loro vittime. Il minore condannato alla lettura del libro è stato talmente colpito che alla fine invece di presentare al giudice le sue riflessioni in cinque cartelle, come ordinato, ne ha scritte ben tredici.
Da allora il tribunale di Fulda ha condannato alla lettura ben quindici ragazzi e i risultati sono stati talmente incoraggianti che altri tribunali hanno deciso di seguirne l’esempio e i romanzi, ovviamente selezionati con criteri inerenti il reato, sono entrati nello strumentario della giustizia minorile tedesca. E non mancano criminologi e sociologi che propongono di estendere l’esperimento agli adulti. In questo caso potrebbe succedere che un terrorista sia condannato a leggere I demoni di Dostoevskij, o Guerra e pace di Tolstoi.

da www.ilgiornale.it

Firenze: ragazzini sparano pallini di gomma ad un conducente di autobus


Pubblico questo articolo di cronaca solo perchè …mi riguarda da vicino: l’autobus della linea 9 è quello su cui ho viaggiato per ben 16 anni,  è quello che passa sotto casa mia e che porta alla stazione, complimenti alla professionalità e al sangue freddo di questo autista dell’ATAF 🙂

Un gruppo di ragazzini di dodici anni hanno preso di mira a Firenze l’autista impegnato nella guida dell’autobus numero nove. I minorenni lo hanno bersagliato sparandogli contro alcuni pallini di plastica dura.

È successo questa mattina alle undici; la bravata è stata interrotta da alcuni agenti della polizia municipale di Firenze.

L’autista ha fermato il mezzo e ha fatto salire a bordo gli agenti per consentire l’identificazione dei responsabili: la ‘punizione’ è stata il sequestro della pistola giocattolo.

Duro il commento del presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi: «Una vicenda incredibile. L’autista ha avuto un comportamento impeccabile: non ha interrotto il servizio, ha mantenuto la calma continuando a guidare fin quando ha incrociato la pattuglia dei vigili. Ancora una volta ha dimostrato la grande professionalità del personale Ataf che spesso si trova a lavorare in situazioni delicate. Spero di non dover mai modificare la targhetta ‘vietato parlare al conducente’ in ‘non sparate al conducente’ ».

da www.blitzquotidiano.it

Oliviero Toscani combatte il bullismo


Bolzano,campagna contro deriva violenta

Una banana e un pisello con due scritte contrapposte: uomo e bullo. Sono questi gli elementi fondamentali di una campagna contro il bullismo ideata dal fotografo Oliviero Toscani e finanziata dalla Provincia di Bolzano. Una scelta dell’amministrazione altoatesina per combattere sul fenomeno dell’estremismo di destra che nei mesi scorsi ha visto gruppi di giovani del meranese aderire ad organizzazioni neo-naziste.

L’iniziativa si inserisce nel progetto altoatesino Fair Play contro ogni forma di estremismo. Come ha detto il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini, si tratta di un “progetto di educazione alla legalità” ed è diretto in modo particolare ad incidere sul fenomeno dell’estremismo di destra.

La campagna Fair Play prevede anche incontri con magistrati, da Cuno Tarfusser a Raffaele Cantone a Pier Camillo Davigo. Come hanno spiegato i responsabili del laboratorio della Sterpaia che hanno realizzato la campagna, il soggetto si basa su un’iconografia fallica e “se i bulli dovessero offendersi, evidentemente hanno qualche cosa da nascondere”. Alla presentazione ha preso parte anche Oliviero Toscani, in collegamento telefonico dalla Francia dove è bloccato per una indisposizione: “Il bullismo – ha detto – va preso sul serio ma va anche smitizzato, perché sono i bulli a dover essere smitizzati”.

fonte tgcom