Brenda, Morgana, politici e trans


di Daniela Domenici

Marrazzo e Brenda, Zaccai e Morgana: politici e trans, questo binomio, purtroppo, sempre più spesso ha gli onori della cronaca. Brenda veniva dal Brasile ed è stata brutalmente ammazzata dopo che è esploso lo scandalo degli incontri a luci rosse tra Marrazzo, lei e altre colleghe; Morgana viene dalla Sicilia, da Palermo per l’esattezza, e anche lei, come Brenda, è finita nella capitale con chissà quali miraggi. Le auguriamo che il nome da fata che le hanno dato le porti un po’ più di fortuna, non dev’essere stato piacevole stare con il politico sapendo che aveva un’arma…

Ma cosa cercano questi maschi (non uomini, non se lo meritano) quando fanno sesso con le trans? E soprattutto perché devono usare il loro potere politico, mescolato a quello del denaro, della droga e della violenza latente delle armi, per avere questi incontri sessuali trasgressivi? Me lo sono chiesto spesso e ho trovato una risposta in una bellissima intervista a una di loro.

Morgana, come una fata dalle ali di farfalla, come ti ha definito Roberto Puglisi nella sua intervista, vola via da quel fango in cui ti sei cacciata mentre sei in tempo, pensa a Brenda.

Ecco il link all’intervista di Roberto Puglisi a Morgana

https://nutrimente2.wordpress.com/2010/01/26/morgana-dalla-crisalide-alle-ali-di-farfalla/

Musica: Fiorella Mannoia canta con i ragazzi di Bahia all’Umbria Jazz


Fiorella Mannoia con 20 ragazzi di Bahia canta all’Umbria Jazz 2010. Nel cuore di Perugia, il 18 luglio all’Arena Santa Giuliana i ragazzi brasiliani figli delle favelas suoneranno, canteranno e balleranno per ‘Projeto Axe”, l’organizzazione no-profit nata nel 1990 a Salvador, Bahia (Brasile), ad opera di Cesare de Florio La Rocca, avvocato ed educatore fiorentino, con l’obiettivo di recuperare bambini e ragazzi di strada, esclusi dalla vita affettiva, sociale ed istituzionale. La cultura e la storia di questi ragazzi saranno le protagoniste d’eccezione dell’edizione 2010 dell’Umbria Jazz Festival, il cui programma completo sara’ presentato il 19 maggio. “Dal 1973 ad oggi -ha detto all’ADNKRONOS Stefano Mazzi, dell’associazione Umbria Jazz Festival, a margine della presentazione al Tempio di Adriano a Roma- Umbria Jazz ha cambiato molte anime, e’ diventato un Festival diverso da quello che era nel 1973, quando era del tutto gratuito e si svolgeva solo nelle piazze mentre adesso e’ un festival che si svolge nei teatri, in un’arena e anche per strada. Umbria Jazz -ha aggiunto- negli ultimi due anni ha sviluppato ed ha maturato l’idea che una dimensione di strada ed educativa e pedagogica sembra che sia una parte naturale del progetto Umbria Jazz”. “L’anno scorso -ha sottolineato Mazzi- insieme all’Amref abbiamo fatto il progetto di Nairobi, quest’anno facciamo quello di Bahia e sullo stesso filo rosso penso che in futuro faremo qualcosa legato soprattutto ai bambini e alla musica educativa”. E per quanto riguarda il futuro, ha concluso Mazzi, “mi piacerebbe molto qualcosa dall’Asia pero’ non ho un progetto operativo in tasca”.

fonte Adnkronos

I condom anche per salvare il pianeta


I benefici dei condom, dalla prevenzione delle malattie trasmesse sessualmente a quella delle gravidanze indesiderate, sono noti ma, a quanto sembra, possono fare ben di più, e salvare il pianeta, come dimostrano due campagne, una lanciata negli Usa e una in Brasile, che anche se diverse tra loro hanno uno scopo comune: aiutare piante e animali grazie ai profilattici.
La popolazione umana sul pianeta sta per raggiungere i 7 miliardi di individui, un numero superiore a quello di tutti gli altri mammiferi, con gravi problemi per gli ecosistemi, sfruttati dall’uomo per il proprio mantenimento.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema il mezzo migliore trovato dall’Ong ambientalista statunitense Center for Biological Diversity sono proprio i condom: nei prossimi mesi 5mila volontari distribuiranno in tutti gli Stati Uniti confezioni gratuite di preservativi (ne sono previste 350mila, e c’é anche un concorso per vincere una fornitura a vita) con sulla scatola immagini di animali in via di estinzione, e all’interno informazioni sui problemi derivanti dalla sovrappopolazione. I protagonisti scelti saranno sei, tra cui l’orso polare, la civetta, il giaguaro e una specie di rana, tutti accompagnati da slogan.

“I condom – si legge sul sito dell’iniziativa – verranno distribuiti a concerti, bar, università ed altri eventi pubblici, per far capire che è necessaria una riproduzione responsabile della specie umana”.

E’ dedicata alla protezione della foresta amazzonica brasiliana invece l’iniziativa ‘Sexy Brasil’, che consiste nella produzione di condom ecosostenibili direttamente da parte degli abitanti della foresta, che sono così disincentivati al disboscamento. Secondo quanto riporta il Guardian l’iniziativa, partita due anni fa, sta avendo un grande successo, e una nuova fabbrica produrrà più di 100 milioni di pezzi all’anno, dando lavoro a 550 famiglie nello stato nord occidentale di Acre.

Secondo il governo del Brasile, che è il principale compratore di condom del mondo per via delle numerose campagne anti Aids, l’iniziativa sta avendo un successo così grande che presto i profilattici ‘amazzonici’ potrebbero venire esportati, insieme a una serie di altri prodotti, come zaini e borsette, sempre prodotti grazie al lattice naturale amazzonico.

fonte ANSA//

Milano: transessuale brasiliano si uccide in un CIE


transSi è con un lenzuolo alle sbarre della finestra della sua stanza nel di via Corelli. Si è ucciso così un di 34 anni, bloccato domenica scorsa perchè irregolare e portato al Centro di identificazione ed espulsione di .

A dare l’allarme è stato oggi attorno alle 15.30 un altro immigrato trattenuto nel centro. Secondo la prima ricostruzione, il transessuale sarebbe entrato nella sua stanza attorno alle 14. Quindi nessun segnale fino a quando è stato notato il suo cadavere appeso.

Subito sono stati chiamati i soccorsi, è stato portato in infermeria dove sono iniziate, senza esito, le manovre rianimatorie. Poi, quando è arrivata l’ambulanza, il rianimatore non ha potuto che constatarne la morte. Per ora non si sa quale sia stata la causa del . La Polizia ha fatto notare che in questi giorni il non è particolarmente affollato.

da www.blitzquotidiano.it

Una buona notizia per ogni mese del 2009. Secondo Amnesty International


Pena di morte – Ghana
Il 9 gennaio 2009 Il presidente uscente John Kuffour, ha commutato tutte le condanne a morte. Secondo i dati di Amnesty International, il provvedimento ha riguardato 108 prigionieri in attesa di esecuzione, 105 uomini e tre donne. L’ultima esecuzione nel paese aveva avuto luogo nel 1993.

Giustizia internazionale – Kosova / Serbia
Il 26 febbraio 2009 il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia ha emesso cinque condanne nei confronti di altrettante persone giudicate colpevoli di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nell’allora provincia serba del Kosovo, nel 1999. L’ex vice primo ministro jugoslavo Nikola Sainovic, il generale dell’esecito jugoslavo Nebojsa Pavkovic e l’ufficiale della polizia serba Sreten Lukiv sono stati condannati a 22 anni, mentre Vladimir Lazarevic e Dragoljub Ojdanic, rispettivamente generale e capo di stato maggiore dell’esercito jugoslavo, sono stati condannati a 15 anni.

“Mai più violenza sulle donne” / Diritti sessuali e riproduttivi – Messico
Dopo una campagna condotta per molti mesi da Amnesty International e dalle organizzazioni locali per i diritti umani, il 16 marzo 2009 è entrata in vigore la Direttiva NOM-046-SSA2-2005 che prevede, tra l’altro, accesso legale e sicuro all’interruzione di gravidanza per le donne vittime di violenza sessuale.

Pena di morte – Burundi
Il 24 aprile 2009, a seguito dell’introduzione del nuovo codice penale, il Burundi è diventato il 93mo paese abolizionista per tutti i reati. L’ultima esecuzione nel paese africano aveva avuto luogo nel 1997.

Prigionieri di coscienza – Iran
Roxana Saberi, la giornalista irano-statunitense condannata in primo grado a otto anni di carcere per “spionaggio in favore di un paese ostile”, è stata liberata l’11 maggio 2009 dopo che una corte d’appello ha commutato l’imputazione in “possesso di materiale riservato”, emettendo una condanna a due anni di carcere con pena sospesa. Amnesty International aveva lanciato un appello per la scarcerazione di Saberi all’indomani del primo verdetto, il 18 aprile.

Pena di morte – Togo
Il 23 giugno 2009 l’Assemblea nazionale ha votato all’unanimità in favore dell’abolizione della pena di morte. Il Togo diventa così il 15mo stato africano abolizionista, il 94mo a livello mondiale. “Questo paese ha deciso di istituire un sistema giudiziario sano, che riduce il rischio di errori giudiziari e garantisce i diritti delle persone”, ha commentato il ministro della Giustizia Kokou Tozoun. “Questo nuovo sistema non è più compatibile con un codice penale che mantiene la pena di morte e concede all’autorità giudiziaria un potere assoluto, con conseguenze irrevocabili”.

Diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender – India
Il 1° luglio 2009 l’Alta corte di Delhi ha decriminalizzato l’omosessualità. Secondo Amnesty International, che insieme alle organizzazioni locali per i diritti umani aveva svolto una lunga campagna per questo obiettivo, la sentenza è un deciso passo avanti per assicurare che in India sia possibile esprimere il proprio orientamento sessuale e l’identità di genere senza timore di subire discriminazioni. La sentenza dell’Alta corte ha annullato, definendola discriminatoria e “contraria alla moralità costituzionale”, una norma britannica risalente al periodo coloniale che proibiva relazioni sessuali consensuali tra persone dello stesso sesso, definite “rapporti carnali contro l’ordine naturale”. La legge è stata usata per colpire l’azione degli organismi impegnati nella prevenzione dell’Hiv/Aids.

Impunità  – Brasile / Uruguay
Il 7 agosto 2009 la Corte suprema brasiliana ha autorizzato l’estradizione in Argentina del colonnello uruguayano Luis Cordero Piacentini, che deve rispondere della scomparsa di cittadini argentini e uruguayani (tra cui il neonato Adalberto Soba Fernandez, sequestrato a venti giorni dalla nascita e successivamente dato in adozione illegale) nel contesto del “Piano Condor”. La massima corte brasiliana ha accolto la richiesta della magistratura argentina, che sta indagando su una serie di crimini commessi in un centro di detenzione clandestino conosciuto come “Concessionaria Orletti”, un autosalone della capitale Buenos Aires attivo negli anni della dittatura. Il “Piano Condor” fu un’operazione coordinata tra i governi militari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Uruguay e Paraguay destinata a eliminare esponenti dell’opposizione politica negli anni ’70 e ’80.

Diritti economici, sociali e culturali- Nazioni Unite
All’indomani dell’apertura alla firma del Protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, avvenuta il 24 settembre 2009, 28 stati hanno già firmato il testo. Tra questi figura l’Italia, cui la Sezione Italiana di Amnesty International aveva chiesto di firmare il Protocollo.

Giustizia internazionale- Ruanda
Il 6 ottobre 2009 Idelphonse Nizeyimana, uno dei maggiori ricercarti per il genocidio del 1994, è stato arrestato a Kampala, capitale dell’Uganda. Nizeyimana era a capo dell’intelligence e delle operazioni militari durante i 100 giorni in cui morirono circa 800.000 mila tutsi e hutu moderati. È accusato anche di aver creato un corpo militare speciale. Deve rispondere al Tribunale penale internazionale per il Ruanda delle imputazioni di genocidio e crimini contro l’umanità.

“Mai più violenza sulle donne” – Messico
Il 19 novembre 2009 la Corte interamericana dei diritti umani ha riconosciuto colpevole e condannato lo stato messicano per la morte di otto donne a Ciudad Juarez, nel novembre 2001, nel caso conosciuto come “il campo di cotone”. Si tratta della prima sentenza di condanna per il femmicidio in corso dal 1993 nello stato di Chihuahua, nel nord del paese.

Rilasci – Sri Lanka
Il 1° dicembre 2009 il governo ha disposto il rilascio di migliaia di civili tamil dai centri di detenzione allestiti in primavera, alla fine della guerra civile. Amnesty International aveva lanciato un’azione globale per chiedere la chiusura dei campi e il rilascio di tutti i profughi di guerra internati.

da www.linkontro.info

Trans…itare in carcere


di Bianca La Rocca

 Abbiamo avuto occasione di lavorare in una sezione carceraria dedicata all’accoglienza di omosessuali e transessuali. Abbiamo incontrato una realtà che “non si vede”, che si muove ai margini della vita delle persone e che appare solo negli scandali, come un mondo separato, da frequentare di nascosto, e da lasciare nascosto. Il carcere è pieno di storie inenarrabili. Ma vogliamo provare a dire qualcosa. Nel lavoro in sezione, un laboratorio di auto ed etero percezione a mediazione corporea, abbiamo conosciuto persone che, con stupore ed interesse, accoglievano le nostre proposte e provavano a raccontarsi. E a raccontarci.

Che cosa ne è emerso? Abbiamo trovato una grande voglia di comunicare, di ascoltare, di pensare a sé in una dimensione di “parità”, da persone. Spaccati di vite difficili, percorsi alla ricerca di un’alternativa tra i quartieri degradati di città lontane (provengono spesso dal Brasile o dalla Bolivia), esperienze frequenti di violenze e di emarginazione. Il viaggio verso l’Europa è il viaggio alla ricerca di un’identità negata. Che però tale rimarrà.

Spesso in carcere, perché non in regola con i permessi di soggiorno o per piccoli furti ai “clienti”. In questo modo, perdono ogni possibilità di rinnovo dei permessi di soggiorno. In carcere hanno poche alternative. Possono partecipare solo a progetti pensati e realizzati per loro e rimangono nelle sezioni speciali con la consapevolezza che, al momento della scarcerazione, possono solo tornare nel loro Paese o nella clandestinità. Esistono pochissime comunità disposte ad accoglierli. Pochissime anche altre esperienze di integrazione. Tornare nel loro Paese significa ripiombare nelle relazioni violente ed emarginanti da cui sono scappate, ma rimanere qui equivale a ripercorrere la strada della prostituzione, della manipolazione del corpo nel tentativo di rimanere “oggetto di desideri inconfessabili”.

Per loro, la parola “futuro” è inquietante. Vivono nel quotidiano, “fantasticando” storie e soluzioni, consapevoli che non si realizzeranno. Che progetti possono fare? Quali soluzioni possono trovare all’esterno? Qualcuna ha provato a pensarci, ma ci ha rimandato tutta la sua disperazione. L’unica soluzione è “fare tanti soldi per poter tornare a casa e comperare così la stima della famiglia, l’ammirazione del quartiere”. Abbiamo proposto di scrivere una lettera ad un’amica immaginaria.

Una di loro ha scritto: “Cara Bia, voglio dirti che nella vita molte volte si sbaglia, ma la cosa più importante è non dimenticarsi dell’amore per noi stesse perché tu vali più dell’oro e del platino. Questo oggi mi è tornato in mente”. Quando parliamo di “trans”, se ci rendessimo conto anche solo di una minima parte, non ci chiederemmo solo chi “va con loro”, ma chi sono loro, dove abitano, se coltivano sogni o sentono di aver diritto a sognare. È possibile che loro “rappresentino” tutte le nostre parti immature, perverse, a cui non rinunciare.

Per questo le si incontra di nascosto, le si nega, non ci si prefigura la costruzione di strade verso la normalità, le si frequenta “clandestinamente”. Al termine, ci siamo salutate con la consapevolezza di portare tutte a casa qualcosa di prezioso, un angolo di calore nel cuore, un saluto tra persone che si sono conosciute, ascoltate, fidate, stimate. Per loro e per noi è stata un’esperienza inconsueta e straordinaria. Sarebbe interessante se nelle interviste si provasse a lasciar perdere le domande “morbose”, tese a definire un noi e un loro che, almeno apparentemente, ci tranquillizza. Per aiutarle a trovare strade nuove, sarebbe interessante se avessimo il coraggio di chiedere loro non quali clienti conoscono, ma quali sogni frequentano.

da www.ristretti.it

La madre di Brenda a Roma: “Oggi è un giorno tristissimo, è il suo compleanno”


La madre di è arrivata a Roma per rendere omaggio al figlio : «Oggi per me è un giorno tristissimo, uno dei giorni più tristi della mia vita perchè sarebbe stato il compleanno di Del, e tutto avrei pensato tranne che venire a Roma per poter dare una carezza a mio figlio morto».

Così la signora Azenete Mendes Paes ha ricordato il transessuale coinvolto nell’affaire Marazzo: è stato trovato morto nei giorni scorsi in un appartamento di via Due Ponti a Roma.

La signora Azenete è giunta oggi all’aeroporto di Fiumicino dal Brasile dove risiede vicino alla cittadina di : accompagnata dai suoi legali, gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, la signora si recherà all’obitorio dove è sua intenzione rendere omaggio alla salma del figliolo.

La donna madre di altri cinque figli (, al secolo Wendell Mendes Paes, era il maggiore) risiederà presso amici brasiliani a Roma e probabilmente sarà sentita nei prossimi giorni dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal Pm della Procura di Roma Rodolfo Sabelli titolari del fascicolo sulla morte del transessuale rubricato come omicidio volontario.

«La nostra battaglia adesso – hanno detto gli avvocati Biscotti e Gentile – oltre che una battaglia di verità sarà anche quella di restituire dignità a questa persona».

da www.blitzquotidiano.it

Requiem per Brenda


di Daniela Domenici

Eri venuta in Italia convinta di trovare forse quel paradiso che in Brasile, tua terra natale,  forse non potevi avere per questa tua ambiguità sessuale, Brenda…e invece qui hai trovato l’inferno più atroce, prima in quella squallida vicenda in cui sei stata coinvolta con Marrazzo, poi l’episodio poco chiaro in cui eri ferita e, dicevano, che eri ubriaca e volevi spaccarti la testa, ma non lo eri, Brenda, io lo so, eri solo atrocemente disperata…e ieri l’ultimo atto di questa tua breve vita: ti hanno sicuramente uccisa, bruciandoti, per far sparire insieme a te le tracce dell’onta, per Marrazzo, di aver amato, di nascosto, una trans come te che aveva avuto il coraggio di uscire allo scoperto.

Ciao Brenda, spero che nell’altra vita a cui, spero, credessi un po’ anche tu, possa trovare finalmente quella pace, quella serenità, quel paradiso, insomma, che in questa vita il nostro paese, che una volta si chiamava il Belpaese, non ha saputo darti.

Requiem aeternam dona Brendae, Domine…

Inchiesta Marrazzo: trans ritrovato morto, testimone: è Brenda


Il corpo di Brenda, la transessuale coinvolta nella vicenda dell’ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, è stato ritrovato in un appartamento a Roma Nord, zona Due Ponti. La morte sarebbe avvenuta in seguito ad un incendio. La vittima sarebbe stata identificata grazie alle dichiarazioni di una persona accorsa sul posto che ha dato anche l’allarme ai vigili del fuoco. Il rogo si è sviluppato in un locale seminterrato. La procura di Roma ha disposto i rilievi del medico legale, si sta procedendendo agli accertamenti e ai rilievi dela polizia scientifica. Brenda, trans brasiliano, era stata coinvolta nella vicenda del video con cui sarebbe stato ricattato l’ex presidente della regione Lazio Marrazzo. Il trans era stato sentito dagli inquirenti della Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sul ricatto che aveva visto come vittima l’ex presidente Marrazzo. E davanti ai pm avrebbe negato coinvolgimenti nella vicenda dell’ex governatore del Lazio. Pochi giorni fa, l’8 novembre Brenda era stata rapinata e picchiata da un gruppo di ragazzi sulla Cassia: i carabinieri, chiamati al 112, l’hanno trovata ubriaca e con delle escoriazioni, e quando i militari si sono avvicinati il trans aveva cercato di farsi del male da sola sbattendo la testa su un’auto in sosta; portata in ospedale aveva cercato di aggredire i sanitari e si era ferita con delle forbici. Per lei, una prognosi di 5 giorni. Nav/Kat

fonte Virgilio notizie

Le azzurre della pallavolo vincono ancora alla Grand Champions Cup in Giappone


di Daniela Domenici

azzurre pallavoloL’Italia della pallavolo “in rosa” batte per 3-0 le campionesse olimpiche in carica, le atlete brasiliane, a Fukuoka in Giappone mettendo così una grossa ipoteca sul successo finale nella Grand Champions Cup; basterà vincere contro la squadra del Giappone per assicurarsi la vittoria.

Una partita quasi perfetta quella giocata dalle azzurre sempre in vantaggio nel corso dei primi due set, decisi alla fine dalle prodezze al servizio di Lucia Bosetti.

In svantaggio per 0-2, le brasiliane tentano l’ultima reazione rimanendo in vantaggio nella prima metà del terzo set ma alla lunga è sempre il “muro” delle pallavoliste italiane ad avere la meglio: Del Core, Ortolani e Gioli non ne lasciano passare una fino al 25-21 finale che dà la misura della superiorità delle nostre atlete.

Aspettiamo di poter applaudire l’ennesimo successo delle nostre formidabili pallavoliste e di esultare per la vittoria in questa Grand Champions Cup in terra nipponica.