Occupazione della sede Rai di viale Mazzini a Roma dalla notte scorsa


Alla manifestazione è seguita l’occupazione che è ancora in corso per denunciare l’altro tipo di OCCUPAZIONE

  È in atto, senza freni, da parte del Presidente del Consiglio un tentativo eversivo rispetto alla Costituzione e sovversivo rispetto all’ordine pubblico.

Nelle edizioni principali dei telegiornali degli ultimi 4 giorni (dal 21 al 24 marzo) Silvio Berlusconi ha occupato da solo il 22,2% del tempo di parola del TG1, il 21,8% del TG2, il 16,6% del TG3,il 56,8% del TG4, il 28% del TG5, l’81% di STUDIO APERTO. Lo ripetiamo, da solo. Ogni volta gli è stata peraltro garantita l’esposizione ripetuta di simboli e candidati.
Contemporaneamente, gli è stato concesso di intervenire telefonicamente –fuori da ogni regola- per 12 minuti ad UnoMattina e per 8 minuti su Canale 5.
Nello stesso periodo, la Lista Bonino-Pannella ed altre liste sono state cancellate pressoché totalmente dai telegiornali pubblici e privati.
I Radicali, dinanzi a tutto ciò, chiedono a tutte le forze democratiche di incontrarsi d’urgenza nelle prossime ore per organizzare a partire dal pomeriggio, per tutta la notte ed anche oltre, presidi e manifestazioni davanti alle sedi della RAI ed alle Prefetture in tutta Italia

Ieri alle 18 è iniziata la manifestazione davanti alla sede Rai di viale Mazzini PER INTERROMPERE TENTATIVO EVERSIVO E SOVVERSIVO DI SILVIO BERLUSCONI”affinché si interrompa il tentativo in atto da parte di Silvio Berlusconi di eversione rispetto alla Costituzione e di sovversione nei riguardi dell’ordine pubblico.” Partecipano, fra gli altri: i parlamentari Radicali Rita Bernardini, Maurizio Turco, Matteo Mecacci, Elisabetta Zamparutti, il Segretario di Radicali Italiani Mario Staderini, il Presidente del Partito Radicale Nonviolento Sergio Stanzani, oltre a consiglieri e candidati di numerose liste concorrenti alle elezioni

http://www.radioradicale.it/scheda/300314/manifestazione-dei-radicali

Il cancro no, per favore


di Franco Bomprezzi

Sono rimasto molto colpito, in questi giorni, da una esternazione del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Lo hanno scritto, timidamente, i giornali. Nel suo comizio romano fra le varie promesse ha parlato anche del cancro. Ha dichiarato, con le pause e gli sguardi che lo contraddistinguono, che entro il 2013 guarirà l’Italia dal cancro, che colpisce 250 mila persone all’anno nel nostro Paese.

Ho letto su questo tema un finissimo commento di Massimo Gramellini, nella sua rubrica quotidiana “Buongiorno” in prima pagina della Stampa. Forse troppo fine, troppo educato, tanto da non fare il nome del Guaritore. Ho atteso qualche giorno, ho contato fino a tre, e anche fino a dieci. Ho visto che in linea di massima questa vergognosa promessa non ha suscitato adeguata risposta se non singoli interventi di cittadini, nei blog, nei forum, nelle private conversazioni.

Nessuna protesta ufficiale. Almeno da parte delle grandi organizzazioni che si occupano seriamente e da sempre di lotta ai tumori. Perché? Non si ritiene il presidente del consiglio in carica un interlocutore autorevole, degno di risposta? Si teme, intervenendo, di schierarsi politicamente? Peggio, si ha paura, esponendosi di fronte alla stupidaggine detta e ripetuta (vedi questa intervista), di perdere i necessari collegamenti con il Governo in carica?

Si preferisce il silenzio, aspettando il responso delle urne? Possibile che non si riesca neppure a dire, a mezza voce, che al momento in Italia sono stati tagliati i fondi alla ricerca scientifica? Possibile che nessuno abbia l’ardire di argomentare che la lotta al cancro è mondiale, e nessuna grande scoperta potrà mai essere un privilegio di una singola nazione? Tutti sappiamo perfettamente che oggi i ricercatori, anche quelli finanziati grazie alla generosità dei cittadini, lavorano in una rete mondiale, e che non potrà mai accadere che una scoperta decisiva per le terapie sia appannaggio di un singolo Paese.

Ma c’è quel numero di 250 mila persone all’anno che da solo dà la spiegazione dell’annuncio. 250 mila voti non si buttano via così, se questi 250 mila cittadini colgono almeno il senso di speranza che è contenuto nel grido di Berlusconi, probabilmente, prima di morire, votano per lui. Io retoricamente ho chiesto, nel mio profilo di facebook, quando il premier mi farà guarire dall’osteogenesi imperfetta. Ma mi sono anche subito risposto: mai. Per il semplice motivo che io appartengo a una minoranza elitaria di qualche centinaio di italiani, uno ogni 25 mila nati vivi, che hanno la fortuna di questa singolare malattia genetica. Non portiamo voti a nessuno.

Mi sento sinceramente offeso più dal silenzio generale che dalle farneticazioni demagogiche di un premier che gioca perfino sul ricordo di una personale esperienza di malattia (un tumore alla prostata nel 2000). Il silenzio è connivenza, è accettazione di questo declino intellettuale e morale. Io mi indigno. Mi arrabbio. Non ci sto. Sul cancro non si gioca, nessuno lo deve fare. Nemmeno Berlusconi.

da www.vita.it

Al peggio non c’è fine…La barzelletta sull’ergastolo di Berlusconi


 

Nell’attesa dell’arrivo del Capo dello Stato all’inaugurazione dell’anno giudiziario, Silvio Berlusconi racconta una barzelletta ai presidenti delle Camere e ad alcuni magistrati:Signor Silvio Berlusconi, poche volte ho sentito una barzelletta di così pessimo gusto, forse perchè, per l’appunto, sono un ergastolano.
Forse lei non sa, se lo faccia spiegare dai suoi famosi e bravi avvocati, che in Italia esistono due tipi di ergastolo.
Uno normale, che ti da la speranza, ma non la certezza, un giorno di poter uscire, mentre con l’altro, l’ergastolo ostativo, non hai nessuna speranza se non passi il tuo ergastolo a qualcun’altro.
Io non so che tipo di ergastolo aveva il suo Gesù della barzelletta che ha raccontato, ma le assicuro che se aveva quello ostativo non sarebbe mai uscito se anche lui non avesse fatto come Giuda.
L’ergastolano ostativo per tornare ad essere un uomo libero può solo donare la sua vita alla morte.
Signor Silvio Berlusconi, raccontare barzellette sugli ergastolani è come ridere sui morti, perchè in Italia con l’ergastolo ostativo non c’è speranza.
E non hai scelta!
Hai solo la scelta di togliere la libertà ad un altro per avere la tua.
Signor Silvio Berlusconi, se siamo uomini non possiamo vivere senza speranza, solo gli animali ci riescono.
La criminalità organizzata non si sconfigge solo con il pentitismo, si sconfigge soprattutto con l’abolizione dell’ergastolo ostativo.
L’ergastolo è una pena di morte a gocce ed è sbagliato dire che assomiglia alla pena di morte perchè è molto peggio, in questo modo continui a vivere, ma smetti di esistere: ti lascia la vita, ma ti ammazza il futuro.
Signor Silvio Berlusconi, lo sa che cosa è la cosa più brutta della giornata dell’ergastolano?
Che domani inizia tutto daccapo, che sarà un giornata come ieri, come sarà domani e dopodomani, come sarà per sempre…
Un ergastolano ostativo non può fare altro che prepararsi a morire.

Signor Silvio Berlusconi, è già così dura la nostra vita, se può, non ci prenda per il culo raccontando barzellette sugli ergastolani.

 

Di Carmelo Musumeci (da Carcere di Spoleto)

da www.informacarcere.it

 

 

– Dio è preoccupato per la degenerazione regnante sulla terra,e invia Gesù in missione.
Dopo 33 anni, però, suo figlio ancora non ritorna.
Passa qualche altro decennio e di Gesù nessuna traccia.
Dopo100 anni sente alle porte del paradiso un imprevisto “toc toc”.
Dio apre le porte del Paradiso. “Papà” esclama Gesù.
“Figlio mio, che cosa è successo?
Ti aspettavo 60 anni fa”.
E Lui: “Papà in terra è successo di tutto, non c’è più la pena di morte e mi hanno dato l’ergastolo”.

(Fonte: Corriere della Sera sabato 30 gennaio 2010)

Quel colore, quel giorno, quel premier che portano jella


Sarà un caso, sarà una concidenza, sarà quel che sarà… ma l’incidente del corpo contundente sul dente del Presidente (acci… denti che rima!) è avvenuto una settimana dopo la manifestazione “No Berlusconi Day” del popolo viola, colore nefasto per eccellenza, e in un giorno nefasto per antonomasia, 13/12, equivalente al numero dei componenti dell’ultima cena (13 con Giuda, 12 senza); ma è avvenuto anche nel giorno in cui si festeggia santa Lucia (celebrata nientepopodimenochè da Al Bano nella canzone “13, storia d’oggi”: ricordate, il 13 dicembre, santa Lucia?), protettrice dei non vedenti e festa della luce. Ora bisognerebbe capire se la santa ha aiutato il Presidente a salvarsi gli occhi o ha dato una mano all’aggressore a centrare il bersaglio. Però non è questo il punto. Si dà il caso invece che l’atteggiamento superstizioso, e in alcuni casi superstizzoso, del Presidente (dalle corna allo sfregamento degli attributi, vietato perfino dalla Cassazione; dalle farfalline-amuleto ai rapporti commerciali con maghi e variopinta compagnia) stia coinvolgendo tutto il popolo italiano, in una serie di episodi molto poco esilaranti. Esaminiamo quelli calcistici, ovvero le vicende della nazionale da quando il Presidente è “sceso in campo”. Mondiali 1994: Italia sconfitta in finale dal Brasile. Mondiali 2002: eliminata agli ottavi dalla Corea del sud. Europei 2004: eliminata da Svezia e Danimarca. Europei 2008: eliminata nei quarti di finale dalla Spagna. E’ bastato, invece, un anno di governo Prodi (2006) perché la nazionale diventasse campione del mondo. Per i più scettici cerchiamo conferma in ambito politico-economico. Nel 2001 diventa Presidente… e pochi mesi dopo arriva una crisi finanziaria, legata all’11 settembre, i cui effetti si sentiranno fino al 2003. Nell’aprile 2008 diventa nuovamente Presidente… e a settembre si scatena un’altra crisi economica dalle dimensioni enormi, paragonabile a quella del 1929. Se cercate su internet, trovate molte altre “coincidenze”. L’ultima (speriamo) è questa: va in visita a Dubai e cade la Borsa degli Emirati, che chiedono una moratoria su 60 miliardi di debiti, mentre scoprono un buco da far tremare le banche mondiali. E’ giunto il momento, quindi, che un po’ di sfiga torni al mittente: ha cominciato con il Milan, che ha perso da un pezzo lo smalto di un tempo; ha proseguito con la separazione dalla moglie, che gli costerà un sacco di soldi; ha continuato con il risarcimento multi-milionario che dovrà versare a De Benedetti, e forse terminerà (prima della fine) con un altro risarcimento milionario che dovrà riconoscere all’università del Kentucky perché il Gabibbo è identico alla mascotte USA “Big Red”. Ma c’è un ultimo episodio del passato che non va dimenticato. Ricordate cosa capitò al Presidente il 31 dicembre 2004 a Roma? Fu aggredito da un fotografo con un ferro del mestiere familiare al cavaliere, un cavalletto. Attenti! 31 è il contrario di 13: pochi giorni prima, da responsabile di Telefono Antiplagio (associazione che dal 1994 ha denunciato centinaia di truffe di maghi e variopinta compagnia), avevo esortato il Presidente, con una lettera, a compiere un gesto nobile, a rinunciare alle pubblicità e al denaro sporco degli operatori dell’occulto del Mediavideo di Mediaset e di Pagine Utili Mondadori, facendogli notare che la frequentazione di maghi et similia porta sfortuna. Io ovviamente non credo a tali sciocchezze, ma lui sì: ciò è bastato per provocare una serie di episodi a suo sfavore, che stanno continuando. Il problema adesso è come allontanare gli strali della sventura dalle teste degli italiani, se non allontanando lui. Non sarà il caso, dopo aver accarezzato per anni la gobba di Andreotti, sentendo il nome di Craxi, toccarsi un po’ anche i Maroni, sentendo Berlusconi?

Giovanni Panunzio
Fondatore Osservatorio Antiplagio (già Telefono Antiplagio)

da www.mondoraro.org

Danny De Vito interpreterà Berlusconi nel musical sulla vita del premier?


“E’ più che un’idea, ci stiamo lavorando con il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale e dobbiamo individuare il personaggio centrale, ci vuole un attore tipo Danny De Vito, uno che abbia capacità di presenza e di versatilità, quindi che sappia cantare, ballare, avere padronanza della scena, e che parla italiano”, ha detto Buttafuoco che in una intervista pubblicata sul quotidiano La Sicilia

come o come ? Potrebbe essere l’attore hollywoodiano a vestire i panni del premier italiano nel musical su Berlusconi, ideato dal presidente del , .

“E’ più che un’idea, ci stiamo lavorando con il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale e dobbiamo individuare il personaggio centrale. Ci vuole un attore tipo , uno che abbia capacità di presenza e di versatilità, quindi che sappia cantare, ballare, avere padronanza della scena, e che parla italiano”, ha detto Buttafuoco che in una intervista pubblicata sul quotidiano La Sicilia.

“I titoli di lavoro -ha aggiunto lo scrittore-giornalista- per ora sono due: uno è ‘happy end’ cioè il lieto finale, l’altro un po’ malizioso ‘My fair papy’ che ricalca il ‘My fair lady’. Però vedremo vorrei un titolo che possa essere recepito dal pubblico internazionale”.

viene ormai “definito come un latin lover”, è simpatico e brillante ma non è proprio il prototipo della bellezza maschile, come la prenderà il premier?

da www.blitzquotidiano.it