Oscar Wilde 5th April 1895


Oggi nel 1895 Oscar Wilde viene condannato al carcere per il reato di omosessualità, questa è una delle due bellissime lettere che scrisse al suo amore, lord Alfred Douglas, e che Benigni ha magistralmente letto in TV.

Today in 1895 Oscar Wilde was sent to prison because of his homosexuality, this is one of the two wonderful letters he wrote to his love, lord Alfred Douglas, and which Benigni splendidly read on TV.

A lord Alfred Douglas, lunedì sera [29 aprile 1895], Carcere di S.M., Holloway

Mio carissimo ragazzo,
questo è per assicurarti del mio amore immortale,
eterno per te. Domani sarà tutto finito.
Se la prigione e il disonore saranno il mio destino,
pensa che il mio amore per te e questa idea, questa convinzione ancora più divina, che tu a tua volta mi ami, mi sosterranno nella mia infelicità e mi renderanno capace, spero, di sopportare il mio dolore con ogni pazienza.
Poiché la speranza, anzi, la certezza, di incontrarti di nuovo in un altro mondo è la meta e l’ incoraggiamento della mia vita attuale,
ah! debbo continuare a vivere in questo mondo, per questa ragione.
Il caro *** mi è venuto a trovare oggi.
Gli ho dato parecchi messaggi per te.
Mi ha detto una cosa che mi ha rassicurato: che a mia madre non mancherà mia niente.
Ho sempre provveduto io al suo mantenimento, e il pensiero che avrebbe potuto soffrire delle privazioni mi rendeva infelice.
Quanto a te (grazioso ragazzo dal cuore degno di un Cristo), quanto a te, ti prego, non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare,
parti per l’ Italia e riconquista la tua calma, e componi quelle belle poesie che sai fare tu, con quella grazia così strana.
Non esporti all’ Inghilterra per nessuna ragione al mondo.
Se un giorno, a Corfù o in qualche isola incantata, ci fosse una casetta dove potessimo vivere insieme, oh! la vita sarebbe più dolce di quanto sia stata mai.
Il tuo amore ha ali larghe ed è forte, il tuo amore mi giunge attraverso le sbarre della mia prigione e mi conforta, il tuo amore è la luce di tutte le mie ore.
Se il fato ci sarà avverso, coloro che non sanno cos’è l’amore scriveranno, lo so, che ho avuto una cattiva influenza sulla tua vita.
Se ciò avverrà, tu scriverai, tu dirai a tua volta che non è vero.
Il nostro amore è sempre stato bello e nobile, e se io sono stato il bersaglio di una terribile tragedia, è perchè la natura di quell’ amore non è stata compresa.
Nella tua lettera di stamattina tu dici una cosa che mi dà coraggio.
Debbo ricordarla.
Scrivi che è mio dovere verso di te e verso me stesso vivere, malgrado tutto.
Credo sia vero. Ci proverò e lo farò.
Voglio che tu tenga informato Mr Humphreys dei tuoi spostamenti
così che quando viene mi possa dire cosa fai.
Credo che gli avvocati possano vedere i detenuti con una certa frequenza.
Così potrò comunicare con te.
Sono così felice che tu sia partito! So cosa deve esserti costato.
Per me sarebbe stato un tormento pensarti in Inghilterra
mentre il tuo nome veniva fatto in tribunale.
Spero tu abbia copie di tutti i miei libri. I miei sono stati tutti venduti.
Tendo le mani verso di te.
Oh! possa io vivere per toccare i tuoi capelli e le tue mani.
Credo che il tuo amore veglierà sulla mia vita.
Se dovessi morire, voglio che tu viva una vita dolce e pacifica
in qualche luogo fra fiori, quadri, libri, e moltissimo lavoro.
Cerca di farmi avere tue notizie.
Ti scrivo questa lettera in mezzo a grandi sofferenze ;
la lunga giornata in tribunale mi ha spossato.
Carissimo ragazzo, dolcissimo fra tutti i giovani, amatissimo e più amabile.
Oh! aspettami! aspettami!
Io sono ora, come sempre dal giorno in cui ci siamo conosciuti,
devotamente il tuo, con un amore immortale
Oscar”.

da www.step1.it

“Immagini tra le note – un viaggio musicale al centro della settima arte”: al piano Salvino Strano


di Daniela Domenici

Il Club Molo 14 a Siracusa: un piccolo locale arredato con gusto, alle pareti tende nei colori dell’argento e del rosso e delicate appliques in ferro battuto, un centinaio di posti a sedere e il palcoscenico su cui un pianoforte attende…

aspetta che da lui vengano tratte emozioni musicali come una cascata infinita, ininterrotta: e il pianista Salvino Strano, di origine augustana ma siracusano d’adozione, che è anche fisarmonicista, ce ne ha regalate davvero tante ieri sera, commuovendoci e commuovendosi lui per primo col suo concerto di musiche per film. Ha voluto che la sua amica attrice, Giuliana Accolla, ci leggesse alcune brevi note che spiegassero ancora meglio il significato delle sue scelte elencate nella scaletta della serata riportata nella brochure.

Quindici i brani, suonati senza pausa, a memoria, senza spartito, per 90 minuti di magia, la maggior parte, dieci, di Ennio Morricone, ma anche di Bonfà dall’”Orfeu Negro”, di Nyman da “Lezioni di piano”, di Bacalov da “Il postino”. La colonna sonora   de “Il cacciatore” di Myers, che era stata scritta originariamente per chitarra, è stata trascritta da Salvino Strano per pianoforte; ha poi concluso il suo concerto con un brano celebre di un film degli anni ’40, “Il concerto di Varsavia”, di Richard Addinsell, un vero “banco di prova” pianistico.

Il pubblico, che ha quasi trattenuto il  fiato affascinato dalle sue interpretazioni, lo ha applaudito così calorosamente che Salvino Strano ci ha regalato, come bis, e ha voluto la nostra attiva partecipazione con degli applausi che dessero il ritmo, la colonna sonora de “La vita è bella”, film premio Oscar di Benigni.

 .

Quanto ti ho amato di Roberto Benigni


Se tu mi avessi chiesto: “Come stai?”
se tu mi avessi chiesto dove andiamo
t’avrei risposto “bene, certo sai”
ti parlo però senza fiato
mi perdo nel tuo sguardo colossale,
la stella polare sei tu mi sfiori e ridi no, cosi non vale
non parlo e se non parlo poi sto male

Quanto t’ho amato e quanto t’amo non lo sai
e non lo sai perchè non te l’ho detto mai
anche se resto in silenzio, tu lo capisci da te

Quanto t’ho amato e quanto t’amo non lo sai
non l’ho mai detto e non te lo dirò mai
nell’amor le parole non contano conta la musica.

Se tu mi avessi chiesto: “Che si fa?”
se tu mi avessi chiesto dove andiamo
t’avrei risposto dove il vento va
le nuvole fanno un ricamo
mi piove sulla testa un temporale
il cielo nascosto sei tu ma poi svanisce in mezzo alle parole
per questo io non parlo e poi sto male

Quanto t’ho amato e quanto t’amo non lo sai
e non lo sai perchè non te l’ho detto mai
anche se resto in silenzio, tu lo capisci da te

Quanto t’ho amato e quanto t’amo non lo sai
non l’ho mai detto e non te lo dirò mai
nell’amor le parole non contano conta la musica.

Quanto t’ho amato e quanto t’amo non lo sai
non l’ho mai detto ma un giorno capirai
nell’amor le parole non contano conta la musica