di Loretta Dalola
http://lorettadalola.wordpress.com/2010/07/09/quarto-appuntamento-con-superquark/
di Enzo Inzolia
Avevamo ragione a dubitare delle rassicurazioni e a temere per il futuro del nostro Ospedale? Crediamo di si!
Abbiamo letto il decreto dell’Assessore Russo e siamo rimasti esterrefatti, prima ancora che dai contenuti di merito, per l’arroganza che questo signore dimostra nel prendere in giro una intera città, una intera comunità, un territorio che sulla struttura ospedaliera di Augusta fa affidamento.
Ci manda a dire (con la complicità di funzionari resi timorosi da moniti neppure nascosti) che l’Ospedale è salvo, che è stato potenziato e che non ci sono problemi; ci si mettono anche deputati e la stessa amministrazione comunale (cioè coloro che dovrebbero rappresentare e difendere il territorio ed i cittadini) i quali si affannano a compiacersi sui giornali per i risultati raggiunti salvo ad essere smentiti dai numeri contenuti nel decreto assessoriale.
E vediamoli -limitandoci agli aspetti più evidenti- questi numeri: Augusta avrà 90 posti letto “ordinari” e 25 per il “day hospital” (sappiamo che cosa sia il day hospital e che sono posti letto virtuali).
Peccato che nel decreto ci sia scritto a chiare note che 20 dei 90 (quelli di ginecologia e pediatria) saranno spostati a Lentini non appena il nuovo ospedale andrà a regime; il che significa che non sono 90 ma 70: cioè siamo stati ingannati.
Peccato che i 14 posti per “Neurologia” siano virtuali in quanto questa specialità era già esistente sulla carta da circa dieci anni ma non è stata mai attivata; il che significa che non sono 70 ma 56: cioè siamo stati ingannati.
Peccato che scomparirà il Pronto Soccorso per essere sostituito dal P.T.E., una sorta di guardia medica servita da personale privo della competenza specifica dei medici e degli infermieri che lavorano nel Pronto Soccorso; cioè siamo stati ingannati!
Avevamo ragione? Crediamo di si! Ci smentiscano, se lo possono, pubblicamente e mettendoci la faccia; perché dovremo ricordarlo, nel bene o nel male, quando chiederanno il nostro voto.
Dopo 111 ore dall’inizio dello sciopero totale della sete e della fame, alle ore 12 di oggi ho deciso di sospendere la mia azione nonviolenta di fronte alle oggettive scadenze di un processo elettorale illegale. Ciò non significa che interromperò la mia battaglia sulla legalità, lo stato di diritto e la democrazia nel nostro paese che, anzi, continuerò con tutte le mie forze, con altri strumenti e altri metodi legali a mia e a nostra disposizione. E spero che chi mi ha sostenuto, incluso quegli amici e compagni che ieri mi hanno esortato ad interrompere lo sciopero, continueranno questa battaglia con me e che le file vadano ad ingrossarsi sempre di più perché la situazione di illegalità ha raggiunto livelli da tempo insostenibili per qualsiasi sistema democratico, soprattutto quello italiano dove le istituzioni hanno un elemento di fragilità in più e che da tempo hanno la tendenza a negare se stesse invece di rappresentare punti di riferimento per i cittadini.
di Monica Maiorano
Nei giorni scorsi è continuata la battaglia dell’ANIEF contro il decreto salva-precari. Con una lettera al Presidente della Repubblica Napolitano l’ANIEF ha chiesto di rinviare all’esame del Parlamento una legge ritenuta ingiusta ed inutile da tutti i precari, disconosciuta dalle Regioni e illegittima per la violazione degli articoli 3, 24, 51 comma1, 77 comma2, 97, 103, 111, 113, 117, 118 della Costituzione, nonché per la violazione della direttiva del Consiglio d’Europa del 28 giugno 1999 n. 1999/70/CE.
Lo stesso TAR del Lazio ha continuato la battaglia contro il D.L. 134/2009 approvato dal Governo e convertito dal Parlamento, i giudizi hanno infatti accolto una nuova richiesta dei legali dell’ANIEF per l’inserimento a pettine dei precari ricorsisti emanando una nuova ordinanza la n.5408 del 23/11/2009.
Nel frattempo procede il lavoro del commissario ad acta per i primi ricorrenti in quanto il testo definito della nuova legge non è stato ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Ieri Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello del MIUR teso a impedire il trasferimento dei docenti da una provincia all’altra all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie decretando una nuova vittoria dell’ANIEF nei tribunali, questa volta forti della nuova legge di conversione n.167/2007 del decreto legge 134/2009.
Il comma 4-bis dell’articolo 1 della legge 167/2009 pronuncia:
“Il decreto con il quale il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca dispone l’integrazione e l’aggiornamento delle predette graduatorie per il biennio scolastico 2011-2012 e 2012-2013, in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 1, comma 4, del citato decreto-legge n. 97 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 143 del 2004, è improntato al principio del riconoscimento del diritto di ciascun candidato al trasferimento dalla provincia prescelta in occasione dell’integrazione e dell’aggiornamento per il biennio scolastico 2007-2008 e 2008-2009 ad un’altra provincia di sua scelta, con il riconoscimento del punteggio e della conseguente posizione nella graduatoria.”
Tale diritto era stato sempre concesso dal MIUR fino al 2009 quando decise con il D.M. 42/2009 di negarlo, anche se garantito dalla legge 143/04, recentemente ripresa dal comma 4-bis dell’articolo 1 della legge n. 167/2009 promulgata ieri in Gazzetta ufficiale, e voluto fortemente dal Ministro Gelmini per evitare il commissariamento e per dare copertura legislativa all’inserimento in coda previsto nelle province aggiuntive.
Ieri, il Consiglio di Stato con l’ordinanza n. 5865/09 ha confermato l’interpretazione dati dai giudici di primo grado in sede cautelare, tesa a garantire lo stesso principio del diritto al trasferimento, e ha respinto l’appello del MIUR presentato con il ricorso n. 8684/09. E’ evidente che non è cambiata la natura giuridica delle graduatorie, restano valide tutte le leggi previgenti riguardanti il funzionamento delle stesse graduatorie (leggi n. 124/99, 333/01, 143/04), non è avvenuta alcuna cristallizzazione delle posizioni dei docenti iscritti nelle stesse graduatorie.
Vista la nuova ordinanza di ieri del Consiglio di Stato l’ANIEF si dice confortato nelle scelte e nelle decisioni prese in materia e darà mandato ai legali di chiedere ai giudici del TAR Lazio nuove richieste di ottemperanza-commissariamento che permettano ai ricorrenti di trasferirsi nella nuova provincia scelta. Resta ferma la volontà di chiedere, comunque, agli stessi giudici, la remissione alla Corte Costituzione di quella parte del comma 4-bis dell’articolo 1 della legge 167/2009 che in violazione di una sentenza della stessa Corte, istituisce nuove fasce alle graduatorie ex-permanenti non previste dalla legge 296/06, per garantire quegli altri 15.000 docenti che si sono rivolti a noi per chiedere giustizia contro le code ed essere assunti secondo il merito.
Fonte: anief.it
di Antonella Sturiale
Combatti la battaglia
della vita,
usi le armi in difesa.
Sguaini la voce
in sommesso grido,
piangi e disperi,
poi ridi e speri.
Semplicemente tu…
il fuoco nelle vene
che dirompente esplode
in lapilli d’infinito.
Madre, donna, sposa
amante spiritosa.
Sogni i sogni
del reale,
volgi le ricordanze
nel cielo limpido delle aurore.
Quanto tempo è passato,
quante vite bambine!
Negli occhi felici
dei tuoi cari
scorgi il tuo mondo,
catturi i traguardi,
rivedi i capricci d’infante
quando coi pugni
lottavi l’invisibile fantasma
del tuo moto.
Ora t’ho conosciuta
nel quadro stinto
dal virtuale,
sei entrata dentro
come soffio salvifico
d’immenso.
Sei entrata per non
uscirne più…