“PETER PAN” al Piccolo Teatro di Catania


di Daniela Domenici

Quando il teatro è voglia di trasmettere messaggi positivi anche attraverso  una delle più celebri fiabe di tutti i tempi, quando il teatro è voglia di stupire, di emozionare, di coinvolgere, di divertire: questo è stato “Peter Pan” sul palcoscenico dal Piccolo teatro di Catania per tre repliche, più una seconda pomeridiana ieri, aggiunta all’ultimo momento per la troppa affluenza di pubblico.  

Iniziamo i nostri complimenti  dalla drammaturgia “ad hoc” di L.M. Ugolini alla perfetta regia del “patron” di questo teatro, Gianni Salvo e alle musiche pertinenti di Pietro Cavalieri.

Una “standing ovation” a parte meritano le scene e i costumi che Oriana Sessa ha saputo immaginare e creare per questa celebre fiaba; per le scene l’idea di utilizzare, per esempio, un baule decoratissimo sia come “cassetto dei sogni” che come tolda della nave di Capitan Uncino o i letti dei tre fratellini, Wendi, Gianni e Michele, come luoghi di passaggio, strade o l’idea di un velo di tulle per le nuvole-cuscino, tanto per citarne alcune, sono state, secondo noi, assolutamente perfette. E un “bravissima” se lo merita anche per gli splendidi, coloratissimi   costumi, su tutti l’incredibile corvo Salomone ma anche il coccodrillo-sveglia, il cane Nana e la Fata dei cassetti.

E ora passiamo a tributare i nostri complimenti più calorosi e meritati ai protagonisti di questa fiaba, ognuno di loro ha interpretato più di un ruolo, cambiando quindi abito e make up (tutti molto complicati) in velocissimo tempo reale. “In primis” a Egle Doria che interpreta, oltre ad altri ruoli, quello del protagonista, Peter Pan, con una grazia, un’agilità e una simpatia davvero travolgenti; e con lei vogliamo applaudire Ezio Garfì e Nicola Alberto Orofino che, oltre a impersonare i due fratellini, sono divertentissimi nei ruoli, rispettivamente, di Spugna e Capitan Uncino ma anche in altri. Brava anche Tiziana Bellassai, magica nella parte della Fata dei Cassetti, una specie di “narratrice” dell’intera vicenda, e anche Alessandra Lombardo nel ruolo di Wendi che diventerà l’amica del cuore di Peter ma che, alla fine della fiaba, vorrà tornare, con i suoi fratellini, a casa. E un bravo anche a Giuseppe Carbone che ha saputo caratterizzare ironicamente uno dei bambini dell’Isola Che Non C’è, Fischietto.

Vogliamo concludere con una notazione di carattere, per noi, assolutamente positivo: il vedere così tanti bambini con i loro genitori assiepare ogni posto e ogni scalino di questo teatro in una domenica pomeriggio ci è sembrato un ottimo indice di voglia di trasmettere cultura ai propri figli non lasciandoli, come spesso succede, soli davanti al televisore ma facendo conoscere loro e apprezzare la magia del teatro sin da piccoli.

“L’isola che non c’è” di Edoardo Bennato (Peter Pan)


Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all’isola che non c’è.

Forse questo ti sembrerà strano
ma la ragione
ti ha un po’ preso la mano
ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un’isola che non c’è

E a pensarci, che pazzia
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa
non può esistere nella realtà!….

Son d’accordo con voi
non esiste una terra
dove non ci son santi né eroi
e se non ci son ladri
se non c’è mai la guerra
forse è proprio l’isola
che non c’è. che non c’è

E non è un’invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te

Son d’accordo con voi
niente ladri e gendarmi
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza
né soldati né armi
forse è proprio l’isola
che non c’è…. che non c’è

Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all’isola che non c’è.

E ti prendono in giro
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te.

http://www.youtube.com/watch?v=hL8JaSH9EP8