AUGUSTA: carenza di segnaletica stradale sul ponte Federico II


di Mimmo Di Franco del movimento politico-culturale “L’altra Augusta”

Cinque mesi orsono, cioè il 25 marzo c.a., ho segnalato al comando dei vigili urbani di Augusta, via e-mail con la stessa foto allegata, la mancanza di cartelli verticali ed orizzontali di pericolo sul Ponte Federico II, che indicano il restringimento della carreggiata, da due corsie ad una nella direzione di marcia Borgata – Augusta nella zona limitrofa la piscina.
Purtroppo ciò può essere causa di incidente frontale con le auto che vanno in direzione opposta Augusta – Borgata. Lo stesso pericolo si trova sul dorso, sopra la ferrovia, dello stesso ponte, sempre sulla carreggiata Borgata – Augusta, all’altezza dello svincolo per il villaggio Rasiom.
Non è solo l’aumento della velocità a causare gli incidenti, ma a volte la segnaletica carente influisce ad aumentare la statistica.

Segnalo, per l’ennesima volta, il problema all’autorità di competenza,cioè al Comando dei Vigili, e questa volta  pure alla stampa affinché gli organi competenti si attivino per eliminare l’inconveniente come hanno fatto, per la verità, altre volte.

In questo periodo estivo,c’è la presenza di turisti e di nostri compaesani che conoscono poco la viabilità della città.

Mi auguro,che le autorevoli testate possano dare maggior impulso alla soluzione veloc del problema per evitare spiacevoli incidenti.

Colgo l’occasione per sollecitare dei dissuasori oppure delle telecamere per contrastare l’eccesso di velocità.

Mimmo Di Franco – Mov. cult. politico “ l’Altra Augusta”

Fiat: a Madrid le 500 sfilano al gay pride


TORINO – Cinque modelli di Fiat 500, rivisitati in nome dell’orgoglio gay, sfilano nel fine settimana a Madrid in occasione del Gay Pride. Lo rivela un servizio del quotidiano spagnolo El Mundo, che ha diffuso le immagini dei cinque originali allestimenti.

Ogni modello è stato disegnato per cogliere le caratteristiche dei gruppi che animano la sfilata di Madrid. C’é la versione ‘Drag’, omaggio alla cultura e alla storia delle Drag Queen, quella ‘Lesbo’, una 500 cabrio con tanto di rossetto che spunta dalla capote di tela e smack sulla fiancata. La ‘Cool’ assomiglia invece a una palla stroboscopica da discoteca, mentre la ‘Leather’ è dedicata a chi ama la pelle e le borchie.

Originale anche la ‘Bear’, che fa il verso agliorsacchiotti di peluche. Questi modelli, così personalizzati, saranno poi esposti nella Plaza de Vasquez de Mella. Un’idea del settore marketing di Fiat Spagna che non sembra essere destinata ad avere un seguito. Le cinque auto, infatti, sono state realizzate apposta per il Gay Pride, non è prevista la loro vendita.

fonte ANSA

Voci da Augusta: una protesta


 
di Mimmo Di Franco
Qualche economista mi sa rispondere quanti euro bisogna stanziare per fare un’ordinanza per creare un’ isola pedonale, ad Augusta in via Umberto, nel tratto tra via Roma e via Garibaldi,considerato, che ad ogni richiesta,non ci sono soldi?.
 Possibile che la Domenica delle Palme,le famiglie non possono andare in Piazza Duomo e fare una passeggiata per comprare le palme?
Anche se c’è in corso una crisi al comune,ammesso che ci sia stato qualche periodo florido,la città deve essere amministrata almeno nelle cose ordinarie.
Bastava una semplice ordinanza emessa 48 ore prima per creare una zona pedonale,nel tratto sopraindicato.
Si spera che la domenica di Pasqua,i cittadini possano passeggiare in tranquillità,nella zona del Duomo. 
Oltre al mio disappunto,questa mancanza di sensibilità,è stata notata dalla maggioranza dei cittadini presenti in piazza,compresi qualche consigliere comunale.

La morte a Capodanno


di Roberto Puglisi

Debora, diciassette anni, inghiottita da via Dell’Olimpo, strada tristemente famosa a Palermo (come racconta la foto). Bernardo, ucciso da un incidente sulla Statale 113. Un ragazzo annientato sulla Catania-Gela. E loro? Loro, gli uomini delle istituzioni, devono aspettare per forza che muoia qualcuno. E poi, forse,  parlano. Parlano. Parlano. A Palermo, tra via Dell’Olimpo e via Venere, nel noto triangolo degli incidenti, hanno messo qualche ridicolo dissuasore all’altezza dell’asfalto macchiato dal sangue di Salvuccio Gebbia. Per il resto, arrangiati. Questo per dire che non esiste una politica comunale sulla prevenzione degli incidenti. Veramente, a Palermo non esiste una politica comunale praticamente su niente. Ma qui parliamo delle vite dei ragazzi. E dello scempio che ne viene fatto nell’impastatrice della retorica dei politici.
Certo, i ragazzi non sanno guidare e sono spericolati. Una caratteristica di molti palermitani e siciliani attempati. Gente perseguita magari giustamente per la targa alterna sbagliata, in un giorno di smog. E con la licenza di sgommare, di sorpassare a destra, di fregarsene della doppia striscia continua. E mai che si trovi uno con mezza divisa a mormorare: scusi?
Il meccanismo vizioso produce morti. Domani leggeremo, come sempre, pezzi sulle vittime e sui carnefici. E le vittime sono sempre “bravi ragazzi, prudenti e attenti”. Figuriamoci se abbiamo voglia di irridere lo strazio dei parenti. Lo conosciamo bene. L’abbiamo praticato. Ci siamo stati nelle case del dolore, con le madri e con i padri, consci dell’irreparabile. Sappiamo come può ridursi un corpo giovane, smembrato da un impatto atroce. Livesicilia ha soltanto la sua voce, per gridare essenzialmente due cose. E le vuole gridare forte. L’amministrazione – quella più prossima a noi, quella di Palermo – deve darsi una mossa, in termini di prevenzione e rimedi. Perché muoiono tutti in via Dell’Olimpo? Sfortuna? E poi vorremmo dire per nulla sommessamente – senza il minimo riferimento alle morti di di cui parliamo oggi, la cui dinamica oltretutto è incerta – che chi non rispetta le regole della strada è un coglione. Non un cretino e nemmeno un fesso. Proprio un coglione, specialmente se muore a vent’anni, per colpa della sua leggerezza. Lo vorremmo scritto a caratteri cubitali su ogni muro, dietro ogni curva. E se questa parola vi turba, andateci voi a carezzare le lapidi che fioriscono sul nostro asfalto. Guardateci voi, dentro gli occhi di una madre che chiama, senza risposta, il nome di suo figlio.

da www.livesicilia.it