Per ricordare Premuda – 10 giugno 1918


di Daniela Domenici

Alla fine del primo conflitto mondiale, il 10 giugno 1918, ebbe luogo un’impresa che la Marina Mlitare Italiana ricorda ogni anno da quel giorno: l’affondamento da parte di due MAS, il 15 e il 21, comandati da Luigi Rizzo e da Giuseppe Aonzo, della corazzata Santo Stefano, che faceva parte di una formazione navala austriaca, nelle acque della costa dalmata antistanti la città di Premuda.

E ogni anno da quel giorno la Marina celebra questa impresa. Ad Augusta, sede del Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, questa festa è stata celebrata ieri mattina in piazza Castello con una cerimonia a cui hanno partecipato ufficiali, sottufficiali, marinai e personale civile della Base Navale di Augusta oltre ai titolari dei comandi e degli enti della giurisdizione; hanno presenziato le massime autorità civili, militari e religiose regionali insieme ai gonfaloni della città di Augusta e della provincia di Siracusa, ai labari e vessilli delle associazioni combattentistiche e d’arma. E’ stata deposta una corona d’alloro in onore dei Caduti e  sono state consegnate le onorificenze al personale che si è particolarmente distinto in servizio. La banda diretta dal maestro Carmelo Vinci ha sottolineato i momenti salienti della cerimonia.

In serata, poi, presso i giardini di Marisicilia, a conclusione della giornata di festa, l’ammiraglio Andrea Toscano e tutto il suo staff hanno voluto offrire una cena, in uno scenario molto particolare, durante la quale sono state lette alcune riflessioni di Giovanni Guareschi quando si trovava nel campo di concentramento e sono stati ricordati due giovani, appartenenti alla Marina Militare, che hanno perso la vita recentemente in due distinti episodi in Sicilia nell’espletamento del proprio dovere.

Il vescovo di Grosseto: a Vendola non amministrerei mai la comunione, la pratica omosessuale? Mi fa ribrezzo


 
di Bruno Volpe
 
Non dare la comunione a Vendola e omosessuali conclamati. Opportuno scomunicare i cattolici che si sposano civilmente. La pratica omosessuale, peccato gravissimo. Resistere all’ Islam, religione violenta. Gli ebrei non sono più fratelli maggiori

“Come Vescovo che non cede alle lusinghe della modernità, dico che la pratica conclamata della omosessualità é un peccato gravissimo, costituisce uno scandalo e bisogna negare la comunione a tutti coloro che la professino, senza alcuna remora, proprio in quanto pastori di anime. Io non darei mai la comunione ad uno come Vendola”: lo afferma il Vescovo Emerito di Grosseto, Monsignor Giacomo Babini. Eccellenza, che pensa della pratica omosessuale?: ” mi fa ribrezzo parlare di queste cose e trovo la pratica omosessuale aberrante, come la legge sulla omofobia che di fatto incoraggia questo vizio contro natura. I Vescovi e i pastori devono parlare chiaro, guai al padre che non corregge suo figlio. Penso che dare le case agli omosessuali, come avvenuto a Venezia, sia uno scandalo, e colui che apertamente rivendica questa sua condizione dà un cattivo esempio e scandalizza”. Che cosa devono fare …

… gli omosessuali?: ” chi ha la tendenza ha diritto alla misericordia e non ad essere discriminato, ma colui il quale addirittura ne fa vanto, si mette fuori della comunione della Chiesa e non merita questo sacramento. Fanno in tempo a pentirsi da questo orribile difetto. Lo ribadisco: all’omosessuale praticante e conclamato non va amministrata mai la comunione, quando si presenta davanti, il ministro abbia il coraggio di tirare avanti. Ad uno come Vendola io non la amministrarei mai”. Eccellenza, nella parica quotidiana le nozze in Chiesa sono diventate delle celebrazioni spesso disordinate: “certamente e occorre porre rimedio. Ma come al solito molti Vescovi italiani mettono il lucchetto al cancello quando i buoi sono già scappati. Se certi Vescovi dormono é impossibile celebrare degnamente le nozze in chiesa, senza stravaganze che le rendono ormai spettacoli. Bisogna fra capire che il matrimonio in chiesa é una cosa seria e non limitarsi ad una coreografia. Poi si dica chiaramente ai cattolici che loro devono scegliere il sacramento. Se in tutta libertà vanno al comune, sappiano che opera la scomunica latae sententiae, si mettono fuori da soli dalla chiesa”. Il Vescovo parla della recente visita del Papa alla Sinagoga: ” l’ Osservatore Romano la ha lodata e penso che il Papa abbia fatto bene a visitarla. Ma con la stessa franchezza é arrivato il momento di affermare che gli ebrei non sono più i nostri fratelli maggiori. Meglio, lo sono stati sino all’arrivo di Cristo, poi lo hanno abbandonato e non conosciuto. Loro sono contro la storia e dal Nuovo Testamento in poi hanno scelto di non essere nostri fratelli. Sull’albero dell’ulivo é stato fatto un inserto diverso. La Chiesa é nata da Cristo e non dagli ebrei”. Ha visto quello che accade in Nigeria?: ” la conferma che l’ Islam é una religione violenta ed anticristiana e che distinguere tra Islam moderato e estremo non ha senso. L’Islam é unico e il brodo di coltura sono proprio i Paesi moderati. Nazioni slamiche ricche ad Haiti non hanno mandato neppure un soldo. Bisogna svegliarsi dal letargo e difendersi dall ‘ Islam, prima di essere colonizzati”.