Voci da Augusta: l’ospedale


Sia chiaro, il nostro obiettivo è uno solo: salvare l’Ospedale di Augusta per garantire, agli Augustani ed a tutti gli altri cittadini che su di esso fanno affidamento, una sanità vicina ed efficiente.

Come poi possa essere raggiunto l’obiettivo è del tutto secondario e ben vengano tutte le iniziative; tutte e di qualsiasi parte, a patto che siano serie e capaci di far giungere allo scopo.

Fatta questa premessa abbiamo il dovere di fare alcune considerazioni sul “cauto ottimismo” che taluni personaggi, forse folgorati da improvvisa calura, vanno diffondendo sulla sorte del Muscatello.

Dove era l’Assessore Bufardeci, quando il decreto ammazza Muscatello non era stato ancora emanato, per modificarlo in senso positivo per la nostra Città? Si è visto qualche volta ad Augusta (per ultimo in occasione della passerella del suo collega Russo) per diffondere al mondo il suo irrefrenabile, e purtroppo inconcludente, ottimismo: nulla di più, non ci risulta alcuno suo intervento per indurre a migliori consigli l’Assessore alla Sanità.

Dove era il sedicente “PdL Sicilia” fino ad ieri? Perché i suoi esponenti non hanno fatto nulla al momento opportuno per impedire all’alleato Assessore Russo di firmare il suo  decreto?

E dove erano gli altri autodefinitisi “componenti il direttivo del PdL di Augusta”? Chiarito che Lombardo e Cormaci che non costituiscono alcun direttivo e che, sempre se iscritti al PdL, non hanno alcuna investitura e nessuna legittimazione in tal senso assodato che -fra l’altro- hanno come referente il cosiddetto “PdL Sicilia” , ricordiamo perfettamente quando Lombardo affermava di non poter prendere alcuna iniziativa in favore dell’Ospedale datosi che non gli erano pervenuti ordini da Siracusa a causa della malattia del coordinatore provinciale di Forza Italia.

Come mai Giuseppe Di Mare e Paolo Amato, capigruppo del PdL al Consiglio Comunale di Augusta ed al Consiglio Provinciale, non sono stati neppure informati, figurarsi se invitati, della riunione?

Come mai neppure il Comitato di difesa dell’Ospedale, non Giuseppe Vaccaro né Enzo Inzolia,  hanno avuto notizia di quanto stava per avvenire?

E vorremmo capire quando l’Assessore Russo ha sbagliato i suoi calcoli; quando distruggeva il nostro Ospedale o adesso che lascia sperare in un “cauto ottimismo” che nulla dice e nulla di concreto promette; sbagliava quando ha deciso la chiusura di Ginecologia, Ostetricia e Pediatria oppure sbaglia ora  quando assicura (o è solo disponibile, boh!) che i punti nascita (cosa, peraltro assolutamente diversa) saranno mantenuti sia ad Augusta che a Lentini.

Forse l’Assessore Russo sbagliava quando, nonostante l’eccezionale produttività sia in termini di servizi alla cittadinanza che in termini economici, ha deciso la chiusura di Psichiatria ad Augusta o nel caso decidesse di riaprirla ora che gli è stato consegnato il dossier con i dati giustificativi della riapertura e che, comunque, avrebbe dovuto già conoscere e considerare?

Il Russo sbagliava quando, sulla carta beninteso, assegnava alla Città con il più alto numero di malattie tumorali appena quattro posti letto di Oncologia o sbaglia adesso che si dichiara disponibile ad aumentarli, sempre sulla carta beninteso?

E che affidamento offre un simile Assessore che cambia opinione con siffatta velocità e che dimostra di essere così ondivago? Quale è la sua logica, come adotta decisioni di straordinaria gravità per la salute dei cittadini: qui non stiamo parlando dell’acquisto di matite e gomme, stiamo parlando del diritto alla vita!

La verità è che l’Ospedale di Augusta è destinato ad essere soppresso: lo ha deciso proprio la maggioranza di cui fanno parte l’on. Bufardeci e il “PdL Sicilia” con tutti i loro accoliti soltanto oggi colti da improvvisa, dunque sospetta, frenesia;  lo stesso Assessore Russo ricorderà le sue parole pronunciate davanti a qualche centinaio di testimoni: “gli ospedali con meno di 120 posti letto devono essere chiusi”.

La verità è che la vicenda di questo incontro è tutta una “ammuina”, una stucchevole sceneggiata in vista di sempre più probabili elezioni.

E allora quale migliore argomento per gettare fumo negli occhi e ingraziarsi gli Augustani, i Melillesi e gli altri elettori; oggi tutti si ricordano dell’Ospedale Muscatello: l’on. Bufardeci che ad Augusta ha già raccolto e spera di raccogliere ancora; altrettanto dicasi per i suoi amici dell’inesistente “PdL Sicilia” (ma cosa si aspetta per cacciarli tutti dall’unico e vero PdL, al pari di quanto si vorrebbe fare con Fini e c.?); idem per il Sindaco di Melilli e, per ultimo ma non ultimo, il nostro Sindaco Carrubba al quale, come dicono da almeno due anni i soliti informati maldicenti, il Governatore Lombardo avrebbe promesso qualche posto al sole (o al quale, al contrario, Carrubba si sarebbe offerto in cambio di…..) .

Tutte chiacchere e, purtroppo, tanto concreto pessimismo: questi sono gli uomini che tentano di prendere i cittadini per i fondelli.

Mimmo DI FRANCO

Giuseppe DI MARE

Puccio FORESTIERE

Alessandro GRECO

Enzo INZOLIA

Ciccio LA FERLA

Francesco PAPALE

Angelo PASQUA

Mario PETRUCCI

Stefano STELLA

Alessandro TOCCO

Augusta: voce ai cittadini – Assessore al nulla


di Alessandro Mascia

Augusta – Carrubba ha varato la nuova Giunta. Al posto degli assessori Accolla, Arena, Contento, Fraterrigo, Geraci e Giunta, sono stati nominati gli assessori Giunta, Geraci, Fraterrigo, Contento, Arena e Accolla. A questi si aggiunge Santino Rinzivillo, già traditore della fede liberalsocialista e del Sindaco Carrubba per il chiacchierato traghettamento all’UDC, allora partito di opposizione. Ora, proprio Rinzivillo è stato promosso, dallo stesso Carrubba, ad Assessore ai Lavori Pubblici. Io, fatto a sindaco, non gli avrei nemmeno rivolto la parola, ma, si sa, in politica amici e nemici galleggiano nella stessa broda. L’UDC ha contribuito alla nuova Giunta anche con un altro assessore. Si chiama Tiziana Ranno e si occuperà di Pubblica Istruzione. Sarebbe curioso, data l’importanza di quest’ultima delega, conoscere qualcosa sul curriculum della Ranno, dato che attorno alla sua nomina si sta addensando un mormorio piuttosto sostenuto. E con Domenico Licciardello all’Urbanistica la squadra è fatta. Nove assessori, il cui numero è contestato da Francesco Ruggero, del Movimento Augusta agli Augustani, che evoca l’articolo 2, comma 185, della Legge finanziaria del 2010 che recita: “Il numero massimo degli assessori comunali è determinato, per ciascun comune, in misura pari a un quarto del numero dei consiglieri del comune, con arrotondamento all’unità superiore”. Siccome i consiglieri di Augusta sono 30, gli assessori dovrebbero essere 8. Ruggero, che si è letto tutta la legge, sostiene che il Sindaco, secondo quanto recita il comma 186, lettera d, dovrebbe fare a meno anche del Direttore Generale che costa decine di migliaia di euro alle casse del Comune.

Che dire dell’Assessore al nulla? Nulla amministro, nulla pretendo. Tesi e antitesi amalgamate in un’idea balzana di Vittorio Sgarbi che troverebbe spazio proprio ad Augusta. Prendi la delega “cultura”, per esempio, e sostituiscila con “nulla”. In una città senza una biblioteca quanto vale la cultura? Mi sento di dichiarare, senza timore di essere smentito, che Augusta è l’unica città d’Italia, di medie dimensioni, a non avere una biblioteca aperta al pubblico. Il problema è che l’assessore al nulla, ad Augusta, viene pagato, quindi non più la coesistenza di tesi e antitesi, ma tesi e paradosso: nulla amministro eppure pretendo! La delega al nulla, appena lasciata dal tecnico Jackie Aiello, è nelle mani fatate di Giovanna Fraterrigo che è riuscita a farsi blindare la carica assessoriale fino alla fine dei giorni di Carrubba. Una sorta di atto testamentario. L’assessore mi contesterà che la biblioteca comunale c’è, è soltanto chiusa. È vero, i 30 mila libri sono chiusi in un locale vicino al Castello Svevo (anch’esso chiuso). Questa situazione, che dura da quasi un anno, non è più accettabile né spiegabile. La biblioteca personale di Aiello può essere chiusa al pubblico, quella della Fraterrigo, la mia, ma non quella comunale. E non per così tanto tempo. Una biblioteca comunale chiusa al pubblico è nient’altro che un polveroso magazzino pieno di libri.

raggi di luce traforavano le persiane di legno mostrando in sospensione le polveri della sala lettura, illuminavano, a tratti, i grandi tavoli verdi che per la maggior parte del tempo se la passavano in una religiosa penombra. Seduta al capo di un tavolo, una impiegata della biblioteca, minuta, con una vasta chioma di riccioli bianchi. Canizie precoce, pensavo, nel complesso non sembrava una donna anziana. Questa anima paziente spendeva le sue ore a ritagliare le notizie di Augusta dai quotidiani locali e a disporle accuratamente in apposite carpette. “Sono i documenti più richiesti” mi diceva con una vocina flebile che pareva provenire dall’interno di un’enciclopedia di fine ’800. Con lei avevo avuto anche un piccolo alterco. Sembra strano, ma nella sua fragilità sapeva essere anche ferma. C’era l’usanza di stilare statistiche interne sull’utenza della biblioteca. Si doveva compilare una scheda con i dati biografici, titolo di studio e professione. Quel giorno, sarà che ero girato per le cose mie, avevo rifiutato l’invito alla compilazione. Ciò aveva suscitato una reazione piccata dell’impiegata riccioluta e una mia risposta più piccata ancora. Alla fine sbottai inferocito e me ne andai dal locale accennando appena un saluto. “Che insolente” avrà pensato la ritagliatrice di articoli. “Che testa dura” ho pensato io. In seguito, pentitomi della mia polemica inutile, sono tornato in biblioteca. Troppo tardi, la biblioteca aveva già chiuso i battenti per me e per tutti. Manutenzioni, questa la motivazione che ancora ne preclude l’accesso. Il vecchio assessore Aiello sosteneva che la riapertura sarebbe stata imminente. Chissà cosa dichiarerà il nuovo assessore Fraterrigo? Di fatto la biblioteca era chiusa ieri ed è chiusa anche oggi e a me preme tantissimo farci un salto per chiedere scusa alla bibliotecaria tagliacarte e per compilare una bella scheda statistica.