“Terra bruciata”


di Tiziana Mignosa

Nell’ora della siesta

il mio piacere s’alimenta

quando nella terra dell’incanto

cogli occhi mi disseto e canto.

Amato è quel contrasto acceso

tra l’assolato fuori

e l’interno fresco

dolce penombra delle case

e il mare

è gorgheggio che al cielo s’alza

e al vento si concede

pettine gentile sulle liquide distese.

Fluidi

i cristalli di smeraldo

ai piedi delle scogliere a picco

e sull’arsura fichi d’india colorati

di rosso arancio e verde

e poi il viola

il giallo e il bianco

baldoria sulla tavolozza dell’estate.

Netti i profili degli azzurrini monti

sull’afa a nebbia che ingarbuglia l’orizzonte

fuoco e sentimento anche sotto la suola

che al nero dell’asfalto l’ardore tasta.

Pensiero rosso


di Tiziana Mignosa

E’ sorriso lento
adesso che la tua emozione
nel vento ho colto
inattesa come il profumo che m’inebria
mi ha sfiorata al di là delle parole.
Danza tremolante
che sul dorso della consuetudine s’esprime
brivido che raddoppia la mia arsura
e malamente cela
il desiderio tuo per me.
Attingo al calice della seduzione
e ti vengo ancora a stuzzicare
tra le pieghe dei capelli e il collo
adesso c’è più gusto
ora che hai ben altro a cui pensare.
Scivola … per te
la spallina del vestito che ho indosso
pelle e pensieri ti si fanno cerchio intorno
mentre l’estate
è fascia seducente intorno al corpo.
Lesta
mi annodo al tuo volere
e ascolto
t’intuisco assorto
rapito dal pensiero rosso.
Sorridendo di malizia
alla terra lancio un fiore
quando accoglie
quello che distratto
hai lasciato scivolare dalla mano.

“Acqua e terra”


di Tiziana Mignosa

Come acqua
che ha bisogno dell’arsura delle zolle per vedersi
le parole
avide
tra le menti scorrono.
Fluide emozioni sull’argilla
letti
sui quali a tratti
l’impeto che slitta
dei varchi trova.
Specchio è quel riflesso
sulla paura d’afferrare
la cometa che lontana abbaglia
ma vicina
potrebbe fare male.
Ma a volte l’occasione è palla che rimbalza
maldestro allora appare
l’ingenuo esploratore
quando nemmeno un po’s’accorge
di quanto gli occhi punti altrove.
L’acqua
infatti
solo a volte fa l’Amore con la terra
grazia senza roccia e separazione
compiaciuta l’essenza si fa fiore.

“Ho rubato un tramonto”


di Tiziana Mignosa

In questo tempo dove la tregua l’Amore canta

ho rubato un tramonto

attimo prezioso

evaso dalla voliera dalle aste di cristallo.

Prima di porgere la mano al buio

d’incendio il cielo

la pudicizia sua riflette a fette

vetri come specchi

 sulle case.

Raddoppia l’immensità

nettare prelibato per chi ha cuore per saggiare

calda luce imbocca alla mia arsura

che di bellezza sboccia sullo stupore

e mi ritrovo lì

nel punto esatto dove il rosso esplode

prima che il crepuscolo

si cambi d’abito

per la sensuale danza della sera.

Pochi attimi

assaporo lenta la mia gioia

prima che la vita

torni esattamente come prima.

“Sabato sera”


di Tiziana Mignosa

Sulla notte che sfreccia

di passione s’accende il sabato sera

dispettosi i giorni

non rispettano i tuoi tempi.

Luci e desiderio

chiavi di violino blu nel blu

dita affusolate che tratteggiano

quella parte di te che hai paura ad ascoltare.

Delicatezze dalle tinte travolgenti

cerini dallo zolfo bagnato

infinite scintille che alimentano

l’intensità del fuoco imploso.

Sorrisi e negazioni

fanno da cornice al profumo acerbo delle ventitre

voglia che mai ti porta

dove l’arsura vorrebbe stemperare

e mentre le ore

si rimpiccioliscono nel sonno

amaramente spiombi

sull’ennesimo bluff da dimenticare.