Il musical “Troglostory”


Sarà in scena dal 6 al 21 Novembre al Teatro Greco di Roma il nuovo musical di Gianluca e Tony Cucchiara “TROGLOSTORY” una novità assoluta della Giò & Giò produzione spettacoli

con Annalisa Cucchiara, Luca Notari, Giovanni Anzalone, Giacomo Buccheri, Giulia Di Domenico, Silvia Specchio

con la partecipazione straordinaria di Anna Malvica

e con 18 attori, cantanti e ballerini

Coreografie di Franco Miseria

Scene e Costumi di Giuseppe Andolfo

Regia di Angelo Tosto

Una storia d’amore. Un amore primordiale vive e si muove nell’età del fuoco. Turi e Sarina, come Romeo e Giulietta, figli di fazioni rivali in lotta da sempre, proveranno a cambiare le regole del loro stesso esistere. Una rielaborazione del dramma shakespeariano che rivive in questo musical lasciando quasi inalterata una trama dove amore e odio, vita e morte si compenetrano e diventano un tutt’uno in un mondo fiabesco e lontano. Un mondo fatto di gesti, segni e archetipi. Suoni di tamburi, suoni ancestrali di un’era dove la legge è quella del più forte e dove la scoperta del fuoco è la sola certezza di sopravvivere.
In questo scenario, che ha per sfondo il continuo e fumoso gorgogliare dei crateri, si muovono le due tribù dei Lisci e dei Barbuti dando vita ad una serie di situazioni grottesche e ad un crescendo di emozioni fino ad arrivare all’inevitabile epilogo che vedrà Turi, il protagonista, ucciso dall’odio xenofobo della tribù rivale. Morte che però avrà la sua catarsi, come in West Side Story, nell’attimo in cui i due gruppi rivali si stringeranno intorno al dolore di Sarina. In questo dramma la musica è protagonista assoluta, con uno stile che attinge alle sonorità etniche di tutto il mondo, alla potenza dei cori lirici in stile “Carmina Burana” e alle canzoni della migliore tradizione dei musical anglosassoni.

Per informazioni: http://www.gioegioproduzioni.com

I due gemelli siciliani


di Daniela Domenici

Un celebre testo, uno dei più rappresentati tuttora dopo 2200 anni, del grande autore latino Plauto tradotto in lingua siciliana mantenendone la struttura originaria e arricchendolo di “inserti” musicali: questo è “I due gemelli siciliani – I Menecmi” che ha debuttato ieri sera sul lungomare di Priolo (SR) nell’ambito della rassegna “Teatro sotto le stelle” e che sarà portato in tournèe nei prossimi giorni in varie località della Sicilia orientale.

Autore di questa “operazione”, un’altra delle sue “sfide” vinte è Angelo Tosto, autore, attore e regista che si  è avvalso delle musiche de I Lautari, composte per l’occasione, della perfetta scenografia di Salvo Manciagli e dei bellissimi costumi di Rosi Bellomia.

La trama de “I Menecmi” è tutta giocata, per chi non la conoscesse, su di una serie di equivoci nati dal fatto che uno dei due gemelli che si era perso viene creduto morto e quindi all’altro, per onorarne la memoria, viene dato lo stesso nome fino all’incontro dei due che scioglie tutti i dubbi e chiarisce tutti gli accadimenti.

I due fratelli protagonisti sono stati interpretati in modo assolutamente esilarante e perfetto da Giampaolo Romania e Rosario Petix mentre a Giuseppe Castiglia vengono affidati ben tre ruoli, il narratore Prologus, il parassita Spazzola e il suocero di uno dei due Menecmi, che riesce a caratterizzare con vera bravura arricchendoli anche con gli inserti musicali creati ad hoc dal regista Tosto: complimenti e applausi meritati a tutti e tre.

E i nostri applausi vanno anche alle protagoniste femminili, Luana Toscano che sia nei gesti che con l’abbigliamento interpreta davvero bene l’amante molto appariscente e poco raffinata, Claudia Bazzano perfetta nel ruolo della moglie sempre arrabbiata e manesca, Amalia Contarini che impersona la vecchia e comicissima serva con battute e gesti che strappano applausi.

Del cast fanno parte anche Laura Tornambene che interpreta l’amica dell’amante e Marco Fontanarosa e Luciano Leotta nel ruolo di due servi.

Nonostante il tempo atmosferico di ieri improvvisamente inclemente che stava per compromettere il debutto di questa commedia un folto pubblico partecipe e attento ha applaudito “I due gemelli” a cui auguriamo di avere, nelle prossime piazze siciliane, tutto il successo che merita.

pur se in ritardo ci sembra doveroso ammettere una nostra svista: del cast fa parte anche Alberto Bonavia nel ruolo del servo di uno dei gemelli, le nostre scuse all’attore…

Nasce a Catania l’Accademia d’Arte Drammatica “Giovanni Grasso”. Nicola Costa ne è il direttore artistico


di Daniela Domenici

Sono iniziate le attività e procedono a gonfie vele le richieste d’iscrizione al primo corso accademico triennale della nuova Accademia d’Arte Drammatica intitolata alla memoria del grande attore catanese “Giovanni Grasso”, una splendida realtà che mira a divenire un punto di riferimento preciso per la formazione artistica e professionale dei giovani che cercano nel teatro la propria direzione di crescita nonché l’opportunità di realizzare i propri sogni.

A dirigere le attività sarà Nicola Costa (nella foto), poliedrico ed affermato attore, regista e drammaturgo siciliano che con i suoi testi per il teatro è già stato insignito di importanti riconoscimenti in ambito nazionale ed europeo quali il Premio Europeo per la Drammaturgia di Piediluco (Terni) nel 2002 con lo spettacolo “Elghema”, il Premio Nazionale “I Fiumi” nel 2003 a Venezia con lo spettacolo “La Porta”, la segnalazione Speciale al Premio “Garcia Lorca” nel 2004 a Torino con “Via De Logu 30”, sino al più recente Premio Aci e Galatea per il Teatro ricevuto nel 2007 ad Acireale, un premio riservato alle personalità siciliane che con il loro impegno hanno contribuito ad esportare un’immagine artisticamente vincente della nostra amata Trinacria.

E Costa, con la sua autoritaria creatività, ha costruito intorno a se una squadra di docenti di primo ordine per rendere ed ottenere il massimo in termini di progetto e professionalità.

Ho voluto creare un gruppo di professionisti che garantissero serenità e specificità a questa struttura –afferma il Direttore Artistico- che sposassero il progetto nella consapevolezza di poter realizzare un polo di formazione per i giovani aspiranti attori, un riferimento non solo per la Sicilia ma per l’intero mezzogiorno. Un’impresa ardua ma assolutamente realizzabile”.

E la determinazione di Costa, direttore artistico ma anche docente di recitazione, storia del teatro ed analisi del testo dell’Accademia, trova ristoro e conferma in tutti gli altri insegnanti che fanno parte della “squadra”, attori, registi ma soprattutto grandi professionisti in attività ed estremamente noti al pubblico siciliano e non solo: da Angelo Tosto a Riccardo Maria Tarci ed Olivia Spigarelli, da Rossana Bonafede a Egle Doria e Valentina Ferrante, da Massimo Leggio a Ornella Brunetto e Manuela Lomeo, Rossana Tortora e Valentina Tilotta. Ampio e variegato il corpo docente, altrettanto le discipline che fanno parte dell’offerta formativa; si va dalla respirazione all’educazione della voce sino alla propedeutica al canto, dall’improvvisazione al movimento scenico ed all’espressione corporea, dalla dizione alla recitazione, dalla storia del teatro alla drammatizzazione. Il tutto ulteriormente arricchito dagli incontri, tenuti da importanti personalità del teatro nazionale quali Massimo Dapporto, Stefano Masciarelli, Pippo Pattavina e dagli stage esclusivi su “La Divina Commedia”tenuto da Marta Scelli, sull’educazione e gestione della voce tenutoda Giuseppe Urzì e sulla Comunicazione Mediatica dell’Attore, autentica novità per un’Accademia d’Arte Drammatica, tenuto dal giornalista Antonello Zitelli.

I corsi Accademici che avranno una programmazione triennale, una cadenza tri-settimanale per quattro ore di lezione al giorno ed un impegno per complessivi nove mesi annui, da Ottobre a Giugno, si terranno presso i locali del Teatro Metropolitan e del Teatro Tezzano di Catania.

I provini d’ammissione sono rivolti a ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 ed i 24 anni e si concluderanno il 5 Settembre. Per prenotare il proprio colloquio d’ammissione è necessario chiamare il numero 095.7046229 da lunedì a Venerdì dalla 9 alle 13 e dalle 16:30 alle 20.

“Margarita e il gallo” al teatro Brancati di Catania


di Daniela Domenici

Debutto ieri sera, al teatro Brancati di Catania, di “Margarita e il Gallo”, commedia scritta da Edoardo Erba, autore contemporaneo, protagonisti Debora Bernardi, Alessandra Cacialli, Filippo Brazzaventre, Lino De Motta e Vittorio Bonaccorso con la regia e le scene di Angelo Tosto e i costumi di Giuseppe Andolfo.

Al centro della vicenda una “strega” che muove, quasi incidentalmente, i desideri dei vari personaggi realizzando i loro più inconfessabili desideri. E’ una commedia degli equivoci ma anche una “pochade” sulla perdita d’identità e una farsa sugli amori proibiti: il testo di Erba lascia intuire tutte queste allusioni sempre con un sorriso e tanta leggerezza.
Una breve trama: siamo nel 1500, nella casa di Annibale Guenzi, un tipografo fiorentino che ha qualche problema economico: stampa libri che nessuno compra e l’unico modo che avrebbe per cavarsela sarebbe diventare tipografo di corte ma ci vorrebbe una buona raccomandazione…Annibale la trova: il Visconte Morello, cugino del Granduca, può fargli avere quello che desidera ma c’è un piccolo particolare: Morello è un “gallo” e in cambio del favore vuole giacere con sua moglie Bianca ma non perché la conosce, a lui piace “andare al buio”, e ha anche un altro vizietto: la passione per quell’“altera parte”, quella a tergo…
Annibale, che non si fa scrupoli ad usare la moglie come merce di scambio, combina l’incontro ma all’ultimo momento la suocera, già ammalata, si aggrava e la moglie Bianca deve correre ad assisterla. In casa, ad aspettare il “gallo”, restano Annibale e Margarita, la serva appena assunta, che ha un temperamento estroverso e bizzarro: è figlia di una strega, una povera donna che, per sfuggire all’Inquisizione, aveva addirittura imparato a trasformarsi per incantesimo in un animale. Margarita capisce, dalle insistenze del suo padrone, che alla fine sarà proprio lei a dover concedere quell’“altera parte” al visconte e allora tenta una carta disperata: prova a trasformarsi in Annibale con l’incantesimo che ha visto fare a sua madre…

Intanto i nostri complimenti vanno al regista Romano Bernardi per aver saputo “tradurre” il particolare “gramelot” originario di Margarita, in lombardo, in puro lingua siciliana per renderla più vicina al gusto del pubblico riuscendo con questo a strappare risate a scena aperta. E complimenti anche per la gestualità di tutti i protagonisti che passa dalla ieraticità, sottolineata anche dai perfetti costumi di Giuseppe Andolfo, della contessa Bianca alle movenze quasi da “clownerie”  di Margarita e ai movimenti particolari di tutti gli altri, sempre pertinenti al ruolo.

Iniziamo con una meritatissima “standing ovation” per la protagonista, Debora Bernardi, semplicemente formidabile in questo ruolo sia per la mimica facciale mobilissima che per la perfetta recitazione in questo “siculo-gramelot” che per le movenze da atletico clown: davvero la padrona del palcoscenico ieri sera, secondo noi.

E un “bravo” a Filippo Brazzaventre che ha saputo rendere le manie e i tic di questo stampatore in crisi che si presta a questo “scambio” di favori sessuali a fin di bene, anche lui supportato da un make-up “esagerato” e da movenze che provocano la risata.

I nostri applausi anche a Lino De Motta che ha saputo ben impersonare un frate, padre Saverio, e ad Alessandra Cacialli nel ruolo della contessa Bianca, ignara di quello che si sta tramando alle sue spalle e affascinata dalla figura di Margarita.

Concludiamo con i nostri complimenti a Vittorio Bonaccorso che ha dato vita con bravura e simpatia al visconte Morello che verrà beffato dall’intelligenza e dall’arguzia della servetta.