Il gatto con gli stivali


di Daniela Domenici

Quanti bambini ieri sera a gremire l’anfiteatro di Zafferana Etnea per assistere e applaudire “Il gatto con gli stivali”, fiaba con musiche tratta da Charles Perrault scritta da Giuseppe Bisicchia e da lui diretta e interpretata con Massimo Giustolisi, che ne ha curato anche i movimenti coreografici, insieme a Biagio Barone e a Graziana Lo Brutto; le musiche originali sono state composte e arrangiate da Ettore D’Agostino e la scenografia da Salvo Manciagli.

E per una volta vogliamo iniziare la nostra recensione proprio dalla scenografia che si merita tanti e calorosi applausi e complimenti: Manciagli è riuscito a immaginare delle soluzioni scenografiche assolutamente deliziose, coloratissime, fiabesche e funzionali alla fiaba. Tra tutte vogliamo citare il libro parlante, la parete che diventa carrozza e Nobilorco, formidabili.

Anche creare delle musiche che siano facilmente orecchiabili dai tanti bambini presenti non è compito facile e dobbiamo dire che il compositore D’Agostino è riuscito nell’impresa perché abbiamo sentito, e la cosa ci ha fatto sorridere, molti bambini che, a fine spettacolo, ancora cantavano il ritornello “…il marchese di Carabà…”.

E ora applausi e complimenti ai quattro protagonisti della fiaba iniziando naturalmente dal gatto, cioè Biagio Barone, che ancora una volta è riuscito a mostrarci la sua abilità sia nel cantare e muoversi con agilità sul palcoscenico che, soprattutto, nel saper coinvolgere tutti i bambini presenti con la sua simpatia e irruenza.

Giovannino, proprietario del gatto e sedicente marchese di Carabà, è stato interpretato da un delicato, timido, sognatore e innamorato Massimo Giustolisi che ha saputo anche ben immaginare e coordinare con le musiche i movimenti  coreografici suoi e dei colleghi.

Brava Graziana Lo Brutto nella parte della principessa Zuccherino, nel primo atto tirannica, capricciosa e sempre insoddisfatta, nel secondo innamorata e dolce come il suo nome  che ha dimostrato di avere una bella voce e una gestualità ad hoc.

E lasciamo per ultimo per tributargli doppi applausi, visto che di ruoli ne ha interpretati due, Giuseppe Bisicchia, autore e regista di questa fiaba con musiche, che nel primo tempo ha interpretato il re recitando ininterrottamente in ginocchio per sembrare basso di statura e nel secondo ha indossato le vesti di Nobilorco con relativa voce cavernosa per far paura ai due innamorati.

Siamo stati felici di vedere quanti bambini gremissero l’anfiteatro, bravi quei genitori che ieri sera hanno fatto questa scelta distogliendo i propri figli dallo schermo televisivo: il teatro in tutte le sue forme è cultura.

Quaranta ma non li dimostra


di Daniela Domenici

Serata all’insegna del sano e raffinato divertimento ieri sera al nuovo e grande anfiteatro di Milo con “Quaranta ma non li dimostra”, commedia di Peppino e Titina De Filippo portata in scena da Enrico Guarneri e dal suo nutrito cast con la regia di Antonello Capodici, la scenografia di Carmelo Miano e i costumi di Santi Cultrera.

Enrico ci ha ormai abituato da tempo alla sua bravura sia per la perfetta conoscenza dei “tempi attoriali” con cui strappare la risata e l’applauso che per la scelta dei testi da portare in scena che spaziano da Goldoni a De Filippo, sempre “tradotti” in lingua siciliana in modo da essere più vicini al gusto del “suo” pubblico” che lo segue con affetto.

Ieri sera in questa divertentissima commedia Guarneri interpretava la parte di un padre vedovo e con cinque figlie femmine la cui maggiore, Sesella, è arrivata all’età di quarant’anni ancora zitella, goffa, sgraziata e sempre a disposizione di tutti in casa mentre le sue quattro sorelle sono tutte felicemente fidanzate e alla moda; Sesella è stata interpretata da una formidabile Federica Bisegna che ha saputo caratterizzare questo suo ruolo anche con la gestualità da imbranata e sempre fuori tempo, brava davvero.

I due ruoli maschili principali, oltre naturalmente al protagonista, erano quelli di Bebè, fidanzato di una delle figlie, impersonato da un bravissimo Vincenzo Volo che rende questo personaggio comicissimo anche con i movimenti ma soprattutto con una perfetta “intesa” di battute velocissime e fulminanti con il “suocero” Guarneri; l’altro protagonista maschile era quello di Luciano, innamorato di una figlia ma che, per un gioco di equivoci, fatto fidanzare con Sesella (non vi diciamo come si conclude questa storia per lasciarvi il gusto di applaudirla voi stessi nelle prossime tappe della tournèe), ben interpretato da un elegantissimo e sempre affascinante Rosario Marco Amato.

Completavano il cast Nadia De Luca, Patrizia Scilla, Claudia Sangani e Tiziana Vaccaro nei ruoli delle quattro figlie, Ciccio Abela e Anna Nicolosi in quella di una coppia di amici di don Pasquale, Dario Inserra in quella di Alberto e Gianni Fontanarosa in quella di Vittorio: applausi e complimenti per tutti da parte del numeroso pubblico presente a Milo.

Firenze: alle Cascine la prossima estate tornano gli spettacoli all’Anfiteatro


di Claudia Adami

anfiteatro cascine firenzeL’anfiteatro delle Cascine riaprirà agli spettacoli e sarà uno dei luoghi di punta della prossima estate fiorentina. Lo ha annunciato l’assessore alla cultura Giuliano Da Empoli partecipando ieri sera a “Un palco per Firenze e Prato”.

L’anfiteatro delle Cascine diventerà uno dei luoghi di punta della prossima estate fiorentina riaprendo agli spettacoli dal vivo con musica, danza e teatro. Lo ha annunciato ieri l’assessore alla cultura Da Empoli.

“La giunta – ha spiegato da Empoli – ha approvato recentemente una delibera che prevede un progetto di restauro dell’anfiteatro, con tra l’altro un nuovo palco, servizi igienici, una struttura per il backstage. Il tutto per due anni di lavoro e oltre 580 mila euro. Il progetto è stato inserito nel Piano integrato di sviluppo sostenibile (Piuss) cui ha dato già il già libera la Regione Toscana”.

“Il bando per l’estate – ha aggiunto – è quasi ultimato e sarà illustrato nei prossimi giorni, quindi in netto anticipo rispetto al passato. I progetti dovranno essere presentati tutti nello stesso formato, i criteri di selezione saranno pubblici e verificabili, il Comune finanzierà in prevalenza progetti suscettibili di mobilitare le risorse di sponsor privati”.

 da www.ilreporter.it