Un minuto di silenzio per Haiti ma per Messina no


Innanzitutto, doverosa puntualizzazione: il terremoto ad Haiti è stato sconvolgente, non solo per la forza con cui ha procurato morte e distruzione in una popolazione già di per sé in molta difficoltà, ma anche per la sofferenza che ha generato in tutta la popolazione mondiale.

E ieri, prima dei fischi d’inizio dei due anticipi del campionato di serie A, un minuto di silenzio è stato dedicato alle vittime.

Visto però che la memoria storica non è corta, ricordiamoci che cosa (non) successe sugli stessi campi nella domenica successiva all’alluvione di Messina, quando ancora si contavano i morti.

Ore 15: fischio di inizio di una nuova giornata di campionato. Serie A. Si parte: nessun minuto di silenzio, nessun lutto al braccio. Solo ieri i giocatori di Catania, nell’anticipo con il Bari, hanno giocato con un nastro nero e lo stesso farà il Palermo questa sera contro la Juventus“. Da Alluvione di Messina, lutto solo siciliano (di Davide Billa).

Non voglio aggiungere altro. Basta quanto riportato, per dovere di cronaca

da www.messina.blogsicilia.it

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“Insieme”: ad Augusta grande spettacolo di solidarietà per gli alluvionati di Messina


di Daniela Domenici

Quando la motivazione è nobile, quando il fine è umanitario e si riesce a coinvolgere alcune realtà artistiche della città ecco allora che si ha il piacere di assistere a uno spettacolo davvero bello, vario, emozionante e divertente quale quello che ci è stato regalato ieri sera al Teatro Comunale di Augusta.

E’ stata una sorta di “maratona” piacevolissima, durata più di tre ore, fortemente voluta dai Lions e patrocinata dal Comune di Augusta, che ha visto alternarsi sul palcoscenico vari artisti locali sia nel campo della musica che in quello della danza che nella recitazione sia comica che drammatica.

Hanno “rotto il ghiaccio”, aprendo la serata, la band “Jamakrew”, sei ragazzi di Augusta, tre strumentisti e tre cantanti, che fanno una musica reggae e che ci hanno regalato alcune canzoni di loro creazione.

A seguire alcuni allievi del corso di musica della scuola media “Todaro” che, insieme ai loro docenti di pianoforte, chitarra classica e flauto traverso, hanno eseguito alcuni celebri e delicati brani di musica classica, dalla ninnananna di Brahms a una colonna sonora di Morricone.

E’ stata poi la volta dell’esibizione della prima delle due corali presenti, la “Jubilaeum”, che, diretta dal maestro Luigi Trigilio, ci ha regalato alcune deliziose interpretazioni che hanno spaziato da motivi dedicati a Roma a un motivo in spagnolo e a uno in dialetto calabrese.

E’ toccato poi a un giovane e a un operatore del Centro Zucca, un centro di aggregazione giovanile per ragazzi dai 15 ai 25 anni gestito da una cooperativa (una bella realtà di Augusta che ha riaperto i battenti, dopo un periodo di chiusura, grazie alla ferma volontà di un assessore che ha preso a cuore la vicenda e che è sempre molto vicina ai ragazzi e agli operatori del centro), offrirci il primo dei loro tre momenti di spettacolo, quello teatrale, con l’interpretazione della celebre lirica di Totò “’A livella”.

E’ salita sul palco, poi, la seconda delle corali presenti che, in realtà, è costituita da due gruppi: la vera e propria corale Euterpe, insieme da lunga data, e la “neonata” corale di voci bianche “Fabio Blandino”, l’unica di questo genere in città; entrambi queste “ensemble” sono dirette dal maestro Rosi Messina che ha scelto, per i suoi giovani cantori, brani come “What a wonderful word” e “Go tell it on the mountain” mentre alla corale Euterpe ha fatto interpretare particolarissimi gospel, davvero molto belli e lei stessa ha poi cantato da solista nell’ultimo brano in scaletta.

C’è stato, poi, il secondo momento di spettacolo dei ragazzi del centro Zucca con una scenetta divertentissima di cabaret che aveva luogo in un ufficio di collocamento tra l’impiegato e un improbabile cliente che, con il suo modo di fare, riesce a far perdere la pazienza al malcapitato impiegato.

E’ stata poi la volta della danza con uno splendido e affascinante balletto di alcune allieve della palestra Gold’s Gym che hanno simulato di essere dei delfini in mezzo al mare, i nostri complimenti più calorosi alle ragazze e alla loro insegnante che ha saputo immaginare e far interpretare questo “quadro danzante”.

Durante la serata, tra un cambio di scena e l’altro, si è esibita anche una giovane cantante di Augusta, Giorgia Fazio, che con la sua voce potente ma dolcissima ha interpretato prima una canzone di Britti e poi una della Houston.

A conclusione di questa lunga ma bellissima maratona di spettacolo di solidarietà tutti i ragazzi del Centro Zucca sono saliti sul palco per cantare e suonare la canzone-simbolo del terremoto in Abruzzo, “Domani”, da loro “adattata” ad hoc, in alcune parole, per gli alluvionati della provincia di Messina.

Speriamo che questo spettacolo sia il primo di una lunga serie, che non ci sia bisogno di un evento tragico per poter applaudire queste nostre realtà artistiche anche se non dobbiamo mai dimenticare questi nostri poveri fratelli sfortunati; ne esistono tante sul territorio, valorizziamole, diamo loro il giusto spazio perché così come la cultura è libertà anche lo spettacolo, in tutte le sue forme, lo è.

Arabia, “eroina” e fuorilegge


Sfida il divieto di guida e salva molti

Una ragazzina ha sfidato il divieto di guida per le donne in Arabia Saudita, ha preso il fuoristrada del padre e con l’ausilio di una corda ha salvato i suoi familiari e diverse altre persone intrappolate dall’acqua per le alluvioni che hanno colpito a fine novembre il Paese del Golfo. Lo riferisce la stampa saudita, che fa risalire l’episodio al 25 novembre, quando Malak Al-Mutairy, guidando il suv di papà, è diventata una vera eroina.

Nella regione pianeggiante della Qous Valley, vicino a Gedda, la ragazzina, secondo quanto scrive il sito online del quotidiano in lingua inglese “Arab News”, si è munita di una corda, è salita alla guida del suv Gmc del padre, l’ha parcheggiato in un punto elevato e, con l’acqua fino alla vita, si è avvicinata il più possibile al padre e al fratello che, in piedi sul tettuccio della loro auto, stavano per essere sommersi dall’acqua. E’ riuscita quindi a gettare loro un capo della fune, di cui ha poi legato l’altro capo al verricello della jeep, e ha trainato l’auto fuori dall’acqua.

“Ho dovuto sfidare la terrificante alluvione e la pioggia per salvare mio padre perché nessuno rispondeva alle sue grida di aiuto”, ha detto la ragazzina.

Ma sulla stessa strada c’erano altre automobili sommerse con altra gente che chiedeva aiuto e Malak, senza ascoltare il padre che la supplicava di non rischiare, ha compiuto la stessa operazione diverse volte, trainando fuori dall’acqua alta altre otto automobili. Una donna ha raccontato che se non fosse stato per l’intrepida ragazza sarebbe annegata con il marito e le figlie.

fonte tgcom