di Giulia La Rosa, una Cantante di Jazz
Si è conclusa ieri sera la rassegna ‘’Jazz Colours- La Musica che ti gira intorno ‘’ presso la Casa del Jazz a Roma e presentata dal giornalista Alfredo Saitta.
E’ stato affrontato un argomento molto particolare: Il Jazz e la Spiritualità.
‘’Ognuno prega nella lingua che conosce ‘’diceva il grande Duke Ellington, musicista e compositore di Jazz. La Musica è molto più di una lingua , è un ‘elaborazione istintiva tra il cuore e le diverse culture in cui viviamo.
‘’Nobody knows the trouble I’ve seen..nobody knows but Jesus ‘’ frase che può aiutarci a comprendere la vera anima della spiritualità nel Jazz che nasce dalla forte esigenza del popolo africano deportato negli Stati Uniti di parlare a Dio.
Nobody knows the trouble I’ve seen
Nobody knows but Jesus
Nobody knows the trouble I’ve seen
Glory Hallelujah
http://www.youtube.com/watch?v=SVKKRzemX_w (Vi invito all’ascolto ) famoso gospel dove si avverte forte l’abbandono a Dio, la disperazione di un uomo che vive le ‘’troubles’’di una condizione di vita molto difficile ed oppressa esprimendosi con un canto di dolore, di fede e speranza per raggiungere un conforto e sentirsi vicino a Dio.
La musica diventa un mezzo di congiunzione tra il terreno e la sfera del sacro elevando l’uomo in una sorta di sublimazione rendendolo migliore.
Con il Jazz le tematiche classiche possono essere contaminate, sfumate, ritrattate con dissonanze raggiungendo ugualmente la riconciliazione spirituale dell’intenzione iniziale.
Cambia la forma ma non l’essenza.
Ieri ho avuto il piacere di poter ascoltare da vivo il pianista romano Riccardo Biseo, il quale ha espresso il suo sentire natalizio con una versione insolita di “White Christmas” per solo piano, versione Jazz che oscillava tra lo swing e frasi musicale molto lente; il tutto dava un senso di raccoglimento delle note….Lui era lì tra quelle note. E’ stato un momento di profondo silenzio e religioso.
Che sia Pergolesi, J.Sebastian Bach, Miles Davis, John Coltrain, Gershwin, musica Classica , rock, sacra non importa, la musica nasce dal cuore, sfiora le anime, fa il giro del mondo e ritorna nel cuore.
Vi invito a una riflessione: come potrebbe un uomo di chiesa sentirsi uno strumento divino suonando una chitarra Gibson, ed esattamente il modello ‘’Diavoletto’’, esprimersi in modalità rock e rimanere ugualmente un sant’uomo ?
Sembrerebbe paradossale ascoltare un abate in concerto con i Deep Purple nell’esecuzione di ‘’Smoke on the water’ ? vi allego il video http://www.youtube.com/watch?v=ZjJI8zBG0yQ e capirete.
Parlo di padre Wolf Notker, abate della Basilica di Sant’Anselmo a Roma; un uomo di grande cuore, religioso e musicale….semplicemente un Grande Uomo.
Vi parlo da musicista, sono una cantante di Jazz e ho ricevuto da Dio il dono di riuscire a vivere la mia vita con i colori della Musica.
Il potere della Musica è quello di aprire le anime per ritrovare le note della Vita e viverla in perfetta Armonia.