di Tiziana Mignosa
anche quando al sobrio predilige
quello che dal basso etichettiamo
come illogiche stranezze.
Mischiando lucciole a lanterne
la verità a volte indossa il desiderio
storpiandoci ogni evento
da ciò che è
a quello che vorremmo.
Bugia impertinente
se la ride a crepapelle
occhiali menzogneri
col tramonto stampato sulla lente.
Fin quando poi arriva
il tempo delle aspre albore
in cui ci rendiamo conto di quanto diversa sia
la luce anche della più minuta stella
rispetto a quella della più lucente lampadina.
Recensione di Michela Zanarella
La poesia di Tiziana esercita nel lettore una sorta di magica passione,una lotta vinta al fine di ridare dignità ad una lingua scritta e parlata,che molto spesso è stata smarrita nella giungla delle improvvisazioni.
Tiziana sa quello che scrive,sogna quello che narra,osserva quello che canta.
Evita totalmente il rischio di omologazione,esercitando passionalmente la sua natura di poetessa di grandi capacità.
Ecco allora una poetica fluida,dal senso profondo e dalla moralità elevata,sonora e lieve come una opera lirica.
E’ una poesia autentica,a volte anche dissacratoria nei confronti del falso perbenismo,dall’effetto devastante ed inebriante