Quando Bruno Vallora, 54 anni, ha scoperto che avrebbe dovuto scontare ancora un po’ di carcere ha festeggiato. Ha preso quelle poche monete elemosinate su e giù per via Sacchi, la strada dove “abita”, rannicchiato ogni notte sotto i portici in mezzo a due cartoni, e si è preso l’ultima “ciucca”.
Poi è salito su un taxi («volevo chiudere da signore») e ha detto fiero e deciso: «Mi porti in Questura ». Giunto in corso Vinzaglio, ha caramente salutato l’au ti st a (ovviamente senza pagarlo) e ha mostrato i polsi ai poliziotti per essere ammanettato: «Meglio la galera che fare il barbone».
Già qualche mese fa il clochard aveva confessato a questo giornale il suo disagio: «Sono malato di Aids, non ho lavoro, sono un disperato che ha buttato la sua vita in furti, piccole rapine estorsioni, spaccio. Mia moglie è malata. Purtroppo mi hanno scarcerato e io vivo in mezzo ad una strada».
Poi è passata in giudicato una vecchia sentenza di condanna (9 mesi per tentata estorsione) e per lui la vita è di nuovo cambiata, in meglio. L’ultima bravata a causa della quale Vallora è nuovamente e felicemente finito dietro le sbarre, risale a qualche anno fa quando il barbone si era improvvisato parcheggiatore abusivo. Ma lui non si limitava a chiedere piccoli compensi, avvicinava i suoi clienti e con fare deciso diceva loro: «Dammi i soldi altrimenti ti spacco la macchina». Per un po’ è andato avanti così, fino, a quando, in piazza Carlo Felice, è stato denunciato da un automobilista.
Recentemente il barbone aveva cercato di farla finita: ««Volevo buttarmi nel fiume, ho preso la rincorsa da un ponte ma ho sentito come una mano che mi tirava indietro. La vita non può finire a 54 anni. Insomma, pur di non tornare a delinquere ero pronto ad uccidermi ma non ce l’ho fatta».
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India, prostitute protestano per la bassa qualità dei preservativi
Le prostitute della captale indiana stanno protestando perché ritengono che i preservativi gratuiti che il governo indiano distribuisce loro siano di bassa qualità.
Le prostitute di Garstin Bastion Road, il quartiere a luci rosse di Delhi, hanno inviato lettere di protesta sia al governo locale che a quello nazionale e hanno deciso di manifestare in piazza se il governo non cambierà le forniture, anche se dai palazzi dell’esecutivo fanno sapere di non aver ricevuto notizie a riguardo. «Non sappiamo nulla – ha detto alla stampa Aradhana Johri, il segretario della commissione nazionale di controllo per l’Aids – e se avessimo qualche segnalazione, non esiteremmo a controllare e a cambiare i preservativi».
Secondo le prostitute, i preservativi che vengono distribuiti non le salverebbero dalle malattie. In India la prostituzione è illegale, ma da qualche tempo tollerata. Nel quartiere a luci rosse della capitale ci sono oltre 100 case di appuntamenti dove vivono circa 5000 prostitute indiane e provenienti da paesi limitrofi.
Argentina: sospeso il primo matrimonio gay
L’autorità giudiziaria dell’Argentina ha ordinato la sospensione del primo matrimonio gay nel Paese, previsto per domani.
A sposarsi dovevano essere Alex Freyre e Josè Maria Di Bello, che avevano scelto come data delle nozze il primo giorno di dicembre, giornata mondiale per la lotta contro l’Aids.
La sospensione dell’evento è stata ordinata dalla giudice Marta Alsina, a seguito della presentazione di un ricorso presentato da un privato cittadino.