Uno ‘Yabba-Dabba-Doo’ lungo 50 anni, mezzo secolo con gli Antenati


Yabba-Dabba-Doo. Alzi la mano chi non riconosce il celeberrimo grido di battaglia di Fred Flinstone, il protagonista degli Antenati, che insieme al suo inseparabile amico Barney, compira’ tra qualche mese 50 anni. Il battesimo televisivo dei Flinstones con tutto il loro armamentario di ‘modernità preistoriche’, allegoria della società statunitense di quegli anni, è infatti datato 1960: è l’inizio di un successo che negli anni a seguire non conoscerà flessioni e che proietterà Fred e Barney nell’empireo dei cartoni animati, insieme a Topolino e a tutta la banda dei paperi, alimentando l’eterna, titanica sfida tra Hanna e Barbera e Walt Disney.

Le avventure di Fred e Barney, insieme alle rispettive consorti Wilma e Betty, ai figli Peeble e Bamm Bamm, al cucciolo di dinosauro ‘da salotto’ Dino, si dipanano nell’immaginaria città di Bedrock, in un’età della pietra del tutto particolare in cui dinosauri, tigri dai denti a sciabola e mammut convivono con gli uomini delle caverne. Una città preistorica che assomiglia ad una metropoli moderna, dove non mancano le auto, che però hanno le ruote di pietra e viaggiano grazie alla spinta dei piedi di chi è al volante; dove giganteschi pterodattili con sedili adagiati sul dorso prendono il posto dei jet; dove mini-mammut sistemati sotto al lavello della cucina vengono usati come tritarifiuti; dove un’interminabile serie di animali preistorici vengono utilizzati come elettrodomestici vari, come gru, come lampadine, come macchine fotografiche, e, naturalmente, come televisori.

Il protagonista indiscusso della serie tv che negli Stati Uniti ha avuto un enorme successo per 6 anni, dal 1960 al 1966, è naturalmente Fred, irascibile e ipercompetitivo, innamoratissimo della moglie Wilma. E se lo Yabba-Dabba-Doo è il suo inconfondibile marchio di fabbrica made in Usa, l’altrettanto celeberrimo ‘Wilma dammi la clavà, urlato nel bel mezzo di un’arrabbiatura, è un’invenzione tutta italiana, giacché nei 166 episodi della serie classica americana questa frase Fred non la pronuncia neppure una volta. I Flintstones sono stati la prima ‘famiglia animata’ a raggiungere il successo.

Un successo superiore a quello dei Simpson, ottenuto 30 anni prima del boom di Homer e compagnia. Dopo la prima serie televisiva sono arrivati numerosi lungometraggi animati a rinverdire i fasti della family più famosa dell’eta’ della pietra. Nel 1987 i Flintstones incontrano i Jetsons, i loro cugini del futuro, in uno speciale tv-movie. Nel 1994 arriva il primo film con attori in carne ed ossa, con John Goodman nei panni di Fred e Rick Moranis in quelli di Barney. Anche in questo caso si è trattato di un successo: Yabba-Dabba-Doo, griderebbe felice Fred.

fonte Adnkronos

I 50 anni di ‘Tutto il calcio’, il pallone come epopea


 Cinquant’anni di voci, campi e gol, di gioie e delusioni, di fiato sospeso all’immancabile ‘Scusa Ameri’, che hanno raccontato a tre generazioni di italiani l’epopea del calcio, trasformandolo in grande romanzo popolare. Il 10 gennaio compie mezzo secolo Tutto il calcio minuto per minuto, trasmissione ‘marchio’ di Radiorai che guarda al futuro, mantenendo intatti ritmo ed emozioni nell’era della pay tv e delle telecamere pronte a invadere anche gli spogliatoi. Radiouno festeggia il compleanno con una serie di speciali e una non stop di ricordi e di ospiti tra domani e domenica, che culmineranno con una sorpresa al fischio di inizio delle partite: ai microfoni torneranno alcune voci storiche, Claudio Ferretti, Enzo Foglianese, Ezio Luzzi detto anche ‘l’uomo della B’ e Nicoletta Grifoni, che nel novembre 1988 fu la prima voce femminile di Tutto il calcio.

Il programma fu ideato nel 1959 da Guglielmo Moretti, allora capo della redazione sportiva di Radiorai, Sergio Zavoli, capo della redazione radiocronache, e Roberto Bortoluzzi: lo spunto fu una trasmissione radiofonica francese con cronisti-inviati che informavano in diretta dai campi di rugby. Il debutto ufficiale di Tutto il calcio, che all’inizio prevedeva solo i secondi tempi, fu il 10 gennaio 1960: a Milano c’era Nicolò Carosio per Milan-Juventus, a Bologna Enrico Ameri per Bologna-Napoli, ad Alessandria Andrea Boscione per Alessandria-Padova e nello studio centrale di corso Sempione a Milano Bortoluzzi, che condusse il programma per 27 anni, passando il testimone prima a Massimo De Luca, nella stagione 1987-88, poi ad Alfredo Provenzali, che ne è tuttora il conduttore. Toccò a Carosio, dicono le cronache, descrivere il primo gol, quello con cui Stacchini portò in vantaggio la Juve. “Venticinque anni fa il programma aveva 20 milioni di ascoltatori e un gradimento vicino al 90%. Mi piacerebbe che anche oggi si misurasse l’indice di gradimento: probabilmente saremmo ancora vicini a quell’87 virgola qualcosa”, ha detto Provenzali, a Viale Mazzini per festeggiare Tutto il calcio con i protagonisti di ieri e di oggi, i vertici della radiofonia Rai, i presidenti della Lega Maurizio Beretta, della Federcalcio Giancarlo Abete e della Rai Paolo Garimberti, intervenuto in collegamento da Milano.

“Tutto il calcio è una trasmissione antica e modernissima, come lo è tutta la radio: auguri per altri cinquant’anni così”, ha detto Garimberti. “Vengono i brividi – gli ha fatto eco Antonio Preziosi, direttore di Gr e Radiouno – a pensare che questo programma 50 anni fa inaugurò l’all news, con il campo centrale e gli altri collegati, pronti a intervenire in qualsiasi momento in diretta”. Se Mario Giobbe ha ricordato come nel 1987 fece unificare primi e secondi tempi e Luzzi ha rievocato l’occasione in cui rimase “rintanato in studio a Pisa, in cima a un palo, perché i tifosi inviperiti aspettavano lì sotto”, Riccardo Cucchi, oggi prima voce di Tutto il calcio, guarda al futuro “con ottimismo”. “La radio – ha sottolineato – è un mezzo giovane, tempestivo e immediato e il programma è un baluardo del servizio pubblico e sportivo: le radiocronache a pagamento non le hanno ancora inventate e spero che non accada mai. E poi la Rai ha già acquisito i diritti per il prossimo biennio”. Lunga a vita, dunque, a Tutto il calcio minuto per minuto e agli italiani che continueranno ad esultare e imprecare, incollati alla radiolina.

fonte ANSA

Coppi, a 50 anni dalla morte celebrazioni il ciclismo ricorda il Campionissimo


coppi.gifCinque Giri d’Italia e due : sono solo i più importanti tra i numerosi titoli che Fausto ha conquistato nella sua carriera. Un po’ campione dal talento e dalla forza innati, un po’ uomo sfortunato tormentato dai problemi d’amore e di salute.

A 50 anni si celebra il che moriva a il 2 gennaio 1960. Non si accorsero che era : sarebbe bastato del chinino per salvare il più grande corridore ciclista italiana della storia. La terra dov’è nato, fatta di nebbie e colline, lo ricorderà il 2 gennaio 2010 con molti appuntamenti.

A , dove è nato, sarà anche consegnato il riconoscimento Welcome al direttore del Giro d’Italia Angelo Zomegnan, al direttore BS-Bicisport Sergio Neri e a Davide Cassani di Rai Sport. A concludere il ricordo, alla presenza di Fiorenzo Magni, Alfredo Martini, Andrea Bartali – figlio di Gino -, l’intitolazione del piazzale antistante il Mausoleo a Candido Cannavò, direttore della Gazzetta dello Sport, scomparso a febbraio.

da www.blitzquotidiano.it