Vaccino provoca autismo: non è vero. Sarà diffusa questa notizia?


Nel 1998 la rivista scientifica Lancet pubblicava uno studio che ipotizzava, solo ipotesi e dubbio di ricerca e non prova provata, che ci fosse un legame tra e casi di nei . Da allora e a ritmo crescente per un decennio l’ipotesi è stata trasformata in allarme e quindi in certezza.

L’informazione medica “fai da te” ha assunto e diffuso l’idea che i possano generare . Veicolo di questa “notizia” sono stati i siti web, ben 55mila ce ne sono dove l’ipotesi di ricerca è stata trasformata in fatto accertato. Ora gli autori della ricerca originaria hanno verificato che l’ipotesi era sbagliata e infondata. Hanno ritirato dalla circolazione il loro stesso studio e la rivista Lancet lo ha conseguentemente escluso dalla letteratura scientifica: non c’è nessun rapporto tra e casi di infantile.

Così funziona la scienza: ipotizza, sperimenta. E accetta l’idea che la sperimentazione possa confermare o smentire l’ipotesi iniziale. La sperimentazione, l’osservazione del reale serve a questo: a confermare o smentire. Funzionerà allo stesso modo l’informazione di massa via web? Quei 55mila siti cancelleranno, smentiranno e daranno la nuova e stavolta provata notizia? E’ lecito dubitarne perché, crescendo e gonfiandosi, espandendosi e riempiendo il grande sito del senso comune, della voce diffusa, la notizia si è caricata di ideologia. Invece che un’ipotesi di lavoro scientifica è diventata la prova della malvagità e della pericolosità di “big pharma”, l’industria dei farmaci.

Ideologia che trasforma i grandi profitti delle industrie farmaceutiche e le loro discutibili scelte sui farmaci da sviluppare (solo quelli che rendono e non sempre quelli che servono) in una sorta di “peccato originale”. Peccato per cui tutto ciò che è farmaco è speculazione, inganno e, in fondo, maleficio. Ideologia che si è consolidata in costume, addirittura in “sapere”. Falso e mitico, ma comunque “sapere”. Decine di migliaia di famiglie solo in Italia credono in perfetta e ignorante buona fede di “sapere” che i fanno male. E quindi non hanno vaccinato i figli contro gli , il , la …Genitori in angoscia per i figli, dimenticando che molti di loro sono vivi e quindi genitori anche perché da piccoli sono stati vaccinati.

La stessa vicenda del vaccino contro l’influenza A è stata percepita sotto la lente distorta dell’ideologia. Si è trattato di un allarme eccessivo da parte dell’Oms e dei governi. Eccessivo però con il senno di poi: cosa avrebbe detto la pubblica opinione se il contagio fosse stato massiccio? Eccessivo allarme all’ombra del quale si sono fatti affari, non c’è dubbio. Ma questo nulla c’entra con la pericolosità dei : il “link” tra farci i soldi sopra e diffondere “ maligni” non esiste se non nel mondo taroccato e semplicistico dell’ideologia. Un mondo che nulla ha a che fare con la scienza. Si può e si deve rimproverare a “Big Pharma” di piazzare sul mercato soprattutto farmaci che curano le affezioni marginali del mondo economicamente sviluppato. Ma non c’è alcuna prova e in fondo non c’è nessuna ragione al mondo, neanche di bieco profitto, per cui dovrebbero spacciare veleno sotto forma di vaccino.

Quindi, facciamo una “prova” scientifica: si vada a vedere nei prossimi giorni quanti dei 55mila siti che hanno accreditato l’equazione vaccino- attingendo a suo tempo dall’ipotesi comparsa su Lancet,  riporteranno le conclusioni definitive e finalmente sicure pubblicate da Lancet.

da www.blitzquotidiano.it

Alfredo Ormando: per non dimenticarlo, per non dimenticare


di Riccardo Di Salvo

 Il 13 gennaio 1998 è una data importante per la vita di gay, lesbiche, bisessuali e trans. E’ il giorno in cui un poeta siciliano alfredo ormanomosessuale di 39 anni, Alfredo Ormando, decide di compiere il gesto estremo di bruciare il suo corpo per rendere VISIBILE la crude…ltà e la fobia della gerarchia cattolica vaticana. Prende il treno e dalla sicilia arriva a Roma. E’ gennaio, fa freddo. Giunto nel cuore della chiesa cattolica romana, di fronte la maestosa basilica di San Pietro, si cosparge di benzina e tra la sorpresa mattutina dei pochi passanti, appicca il fuoco ai suoi abiti. Viene soccorso. Morirà dopo giorni di atroce agonia in un letto d’ospedale. Per noi che già facevamo attivismo nelle associazioni glbt, questo è stato un evento fondamentale per le nostre vite e le nostre pratiche politiche. Abbiamo raccolto l’eredità di Alfredo ri/cominciando a lottare con più orgoglio e determinazione. Sono trascorsi 12 anni da quel disperato gesto e, se facciamo un bilancio dei traguardi positivi, certo, non c’è da rallegrarsi. Neanche la più elementare legge contro le discriminazioni verso gay, lesbiche e transessuali è potuta entrare nell’ordinamento politico di questo Paese, per non parlare dei diritti delle coppie omosessuali e l’adozione dei minori. Le lesbiche continuano ad essere stuprate, i gay massacrati e le persone transessuali impunemente uccise ad un ritmo quotidiano impressionante. Anche la coscienza delle persone glbt sembra palesarsi solo nei giorni dei Pride, mentre il quotidiano scorrere di tantissime vite si consuma all’ombra. Le esternazioni della chiesa cattolica ci raccontano di una religione preda di delirio d’ onnipotenza. Tutto questo senza che lo stato italiano assolva all’elementare dovere di tutelare il diritto alla vita dei e delle cittadin*dall’ invasivo cancro di un paese straniero quel è la Città del Vaticano. Per questo, ricordiamo Alfredo affinchè la sua memoria rimanga viva. La memoria è identità. Se perdiamo la nostra non esistiamo come gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.