di Francesco Sabatino
il profumo del mare
sentendo l’onde frusciare
da me dolcemente
ti lasci cullare.
Al chiarore candido della luna
ti prendo per mano
e ti sussurro piano:
ti amo.
di Fabiola Rinaldi
Sveglia al primo canto del gallo e subito all’opera come se dovesse rincorrere il tempo, mani segnate da un lavoro duro che alla fine non dà nessun premio eppure affrontato con parsimonia e diligenza, un viso ormai segnato dal tempo che potrebbe raccontare un’intera vita solamente guardandolo, occhi che col passar degli anni si rimpiccoliscono come se non volessero più vedere l’orrore del mondo, labbra che continuano a elargire benedizioni e consigli, corpo piegato dal tempo ormai attraversato da dolori ma che è stato il tempio della bellezza e della giovinezza pura, piedi ormai stanchi per aver attraversato tempi e spazi ormai lontani, mente che conserva in sé i ricordi più dolci di una famiglia ormai allargata, cuore di una nonna che batte e scandisce il mio tempo e le mie ore.
DONNA splendida e meravigliosa che fin dal mio primo secondo di vita mi hai tenuta per mano, un grazie per tutto ciò sarebbe nullo in confronto a ciò che tu ancor oggi, nella pienezza dei tuoi 8o anni, mi dai.
di Tiziana Mignosa
ti ritrovo lungo la traiettoria del mio sguardo
visione che carezzo
mentre sto guardando
dove invece dovrei vedere.
.
Nessuno percepisce il gusto pieno
quello che furtivo m’assaporo
voglia d’assecondar la voglia
e mentre si diffonde il desiderio
gocciolo miele sulla tua preziosa essenza.
.
D’audacia sussurro allora dolci note al tuo orecchio
parole in sintonia coi fatti
flussi intensi di piacere
a intreccio sui bisbigli accalorati
che in verità dicono ben altro.
.
Ghirigori a lunghe onde
vanno e poi ritornano
invisibili gli intrecci
sul gioco inconfessato
che informa senza parlare.
.
E adesso che anche il tempo
pesa di più dietro alle spalle
mi chiedo perché non t’ho mai incontrato prima
e poi chissà
come sarebbe stato.
.
Ma quando i passi avevano
la vista tutta davanti
c’era ben altro a cui pensare
e mentre io tramavo l’oggi
chissà tu dove orbitavi.
.
E pure gli occhi
di piacere mi si colmano anche adesso
ora che il tuo fascino col tempo
t’ha reso il viso un po’ sgualcito
e bello, forse, pure più di prima.
.
E mica serve che io mi dica
che anche se ne avessi avuti venti
pure così saresti stato al centro
perché quello che di te vedo
è quello che da sempre avrei voluto avere.
.
da “Il colore dei giorni di un ergastolano” di Sebastiano Milazzo
nessuno più si ribella
tutti indugiano
tutti rimandano
tutti rinunciano.
Cosa ci ha condotto
tanto lontano?
ci deve essere
qualcosa di diverso
per andare oltre.
Prima di sprofondare
nel grande sonno
vorrei sentire
almeno il grido
di una farfalla.