I Cantunovu a Priolo Gargallo (SR)


Abbiamo avuto il piacere di assistere, in una piccola piazza di Priolo Gargallo (SR), a un concerto dei CANTUNOVU, gruppo musicale che, dobbiamo ammettere la nostra mancanza, non conoscevamo fino a ieri sera nonostante siano sulla scena da trent’anni: si è formato, infatti, a Siracusa nel 1980 con l’obiettivo principale di riscoprire e valorizzare la musica e le tradizioni popolari siciliane. I Cantunovu rielaborano gli stilemi classici delle melodie popolari isolane arricchendoli con sonorità e ritmi che traggono origine da tutta l’area del Mediterraneo; in questo modo le musiche proposte, pur conservando e custodendo la memoria storica dei vecchi canti, si presentano più attuali e quindi possono essere di maggior gradimento sia per un pubblico di competenti che per chi vuole solo ascoltare semplicemente della buona MUSICA come è successo ieri sera, appunto, a Priolo.

I componenti dei CANTUNOVU sono: PAOLO ARTALE (Chitarra, Mandola, Bouzuki e Voce) ROMUALDO TRIONFANTE (Sax, flauto, friscalettu e Voce) MATTEO SIRACUSA (Chitarra e voce) ANGELO PUZZO (Basso e Voce) BENEDETTO SACCUZZO (Violino e Voce) LUCIANO RIZZA (Fisarmonica e Voce) MARIANO CULTRARO (Percussioni e Tamburi) MARIA GRAZIA CAMPANELLA (Voce) CONCETTA TRIONFANTE (Voce).

In novanta minuti ininterrotti di spettacolo i CANTUNOVU ci hanno proposto quasi una ventina di brani tra cui ci hanno colpito e ci sono particolarmente piaciuti “Sunata ‘e santi”, una deliziosa litania di alcuni santi siciliani, “A la salitana”, un canto d’amore, “La me nurizza” il cui testo è del grande Ignazio Buttitta di cui hanno cantato anche la dolorosa e vera “Purtedda da Ginestra” e, per concludere, tre brani ironici come “Morti apparenti”, “Fimmini” e “Lina lina”.

Un complimento a parte, oltre agli applausi che tutto il gruppo si è meritato, vorremmo tributarlo a Romualdo Trionfante sia per la varietà di strumenti a fiato che ha saputo suonare durante il concerto che per la simpatia trascinante delle sue presentazioni e a Matteo Siracusa, definito la “voce teatrante” del gruppo, che ha saputo recitare con vera bravura attoriale alcuni brani poetici.

Gino Paoli a Giardini Naxos: cronaca di una serata musicale


di Maria Luisa Sterrantino

Caldissima serata di quasi fine estate in una piazza gremita di gente come poche altre volte si ricordi…talmente tanta da non far passare quel velo di “bora” che arrivava dal belvedere sul mare. Lo spettacolo è iniziato alle 21.45 per un ora e mezza questo “pilastro” della musica italiana che è Gino Paoli ha intrattenuto il suo pubblico arrivato da più parti della costa ionica già sin dal tardo pomeriggio.

Spettacolo soft ed elegante come è nel suo stile e nel suo carattere schivo e a tratti freddo; ha iniziato con “Cosa farò da grande” per salutare il pubblico poi subito un assolo al piano con “La gatta” che il pubblico tiepidamente accenna a cantare e cosi, via via, inizia la kermesse canora intervallando le sue esibizioni col racconto del suo amore per il mare, decantandolo come se recitasse una poesia e qui arriva “Sassi”con un arrangiamento di fisarmonica molto apprezzato; l’apoteosi arriva però con “Sapore di mare ” che Paoli ricorda di aver composto in Sicilia, precisamente a Capo d’Orlando; l’artista vuole che sia il pubblico a cantarla ma un po’ scherzosamente rimproverandoci perchè “siete…mosci” …Allora prende in mano la situazione e..e…grande Gino! Ha proseguito la prima parte del concerto con brani nuovi o quasi (alcuni sconosciuti!!), il pubblico “non proprio fan” si è un pochino assopito per risvegliarsi poi “pimpante” con una seconda parte in cui, fra una sigaretta e l’altra, abbiamo ascoltato il suo repertorio più bello, che fa sempre piacere risentire …”Averti addosso”…”Questione di sopravvivenza”…,”Ti lascio una canzone” (accennata standing ovation)…”Senza fine”…ha poi “recitato” “Albergo a ore” e via via tutto il suo repertorio. All’improvviso quando ci ha presentato (molto freddamente) la sua band formata da sei elementi abbiamo capito che eravamo arrivati alla fine del concerto, finta uscita con immediato rientro per completare con “4 amici al bar”, coro del pubblico, grande applauso e lui senza nemmeno salutarci è andato via come se avesse lasciato qualcosa in sospeso da qualche altra parte ….comunque bella serata, pubblico diviso fra gli estimatori soddisfatti e chi, invece, è andato ad assistere a uno spettacolo musicale così così….un po’ annoiato !