Altre due brevi ma intense liriche di Giovanni Farina


Ricevute, copiate e pubblicate

Questa cella

è troppo piccola

per contenere

il mio pensiero libero.

Risorgerò

anche se vivo

da troppo tempo

lontano dal mondo

e lo immagino

troppo grande.

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Costa meno

aiutarci a vivere

che lasciarci morire

lentamente nella nullità.

Altre tre poesie di Giovanni Farina sempre dal carcere di Siano Catanzaro


Ricevute, copiate e pubblicate…

La notte

ha disegnato

il cielo nell’oscurità…

penso che

sono

un frammento di universo,

una pianta d’immortalità

che è nata

dal rovo di una rosa,

la stessa rosa

ch molte volte

mi ha dato ferite al cuore

ma quando mi sono saziato

alla fonte del suo amore

mi ha ridato

la vita, la felicità

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Quando si vive giudicando gli altri

non si sa cosa vuol dire

soffrire la fame

del proprio pensiero,

la sete della propria libertà.

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La mia poesia nascosta

nasce

gettando pugni di semi

tra le vie di una strada qualunque

dove, trasportati dal vento,

si trasformeranno

in sensazioni,

in sassi d’assalto

tra lo snocciolare scomposto

della mia età.

Chi getta semi al vento

farà fiorire il cielo.

“E la luna guarda”


di Tiziana Mignosa

E’ così sciocco
voler afferrare la luna
dentro al lago
ma a volte l’acqua
è linfa che rapisce
e pare cielo
e il languore così vivo
che afferra il desiderio
e lo fa mano.
Ma lo specchio non è corpo
e i pensieri offusca
onda fresca sulla gola arsa
realtà
che le dita
e gli occhi bagna
e la luna
sta lì
e dal cielo guarda.